L'UTILIZZO CLINICO DEL LIPOFILLING E DELLE ADSC NEL TRATTAMENTO DEGLI ESITI DELLA PATOLOGIA MAMMARIA Dott.ssa CIOTTI MARIANGELA Il tessuto adiposo è una fonte preziosa di cellule staminali nell’adulto, le Adipose-Derived Stem Cells. Lo sviluppo delle tecniche di ingegneria tissutale ha aperto la strada ad un uso sempre più raffinato del Lipofilling nella riparazione dei tessuti, nella guarigione delle ferite, nel riempimento dei deficit volumetrici, nella ricostruzione mammaria , nelle atrofie cicatriziali e vulvari, nella Sclerodermia. Dal tessuto adiposo prelevato con una lipoaspirazione o una biopsia è possibile ottenere cellule staminali mesenchimali di derivazione adiposa (ADSC). Il prelievo di grasso, una volta effettuato viene ritirato dalla “Cell Factory” che provvede ad estrarre le ADSC per poi accedere alle procedure di espansione cellulare e di crioconservazione. Il sistema di qualità applicato all'uso clinico delle ADSC deve rispondere alle norme di Buona Pratica di Laboratorio (Good Laboratory Practice), Buona Pratica Manifatturiera (Good Manufacturing Practice) e Buona Pratica Clinica (Good Clinical Practice). Il concetto della sterilità in laboratorio, nella manipolazione delle cellule è fondamentale. Il processo di espansione delle cellule ADSC non supera mai il 3° passaggio, a causa del rischio di cancerogenicità insito nei processi di replicazione cellulare, ed il rilascio viene corredato di test genetici. L’intero processo richiede circa 20-30 giorni ed è in grado di fornirci una sospensione di preadipociti in acido ialuronico o, alternativamente, in soluzione fisiologica contenente fino a 4 x 106 cellule/ml. La buona pratica manifatturiera assicura altresì rari casi di complicanze post-lipofilling, quali la liponecrosi ed il mancato attecchimento per infiltrazione di notevoli quantità di tessuto adiposo o le reazioni eritematose nel loco di infiltrazione ed assicura la corretta sterilità durante il trattamento effettuato in sala operatoria. Nell'ambito del rischio pratico, particolarmente rilevante e dibattuto è il concetto del rischio di riattivazione cancerogenica nell'utilizzo del Lipofilling e delle ADSC dopo chirurgia mammaria conservativa. Un recente studio multicentrico ( "The oncological outcome and immediate surgical complications of lipofilling in breast cancer patients: a multicenter study - Milan-Paris-Lyon. Experience of 646 lipofilling procedures". J.Y.Petit et al. Plastica and Reconstructive Surgery . August 2011 ) ed uno studio di coorte combinato ( "Evaluation of fat grafting safety in patients whit intra epithelial neoplasia: a matched- cohort study". J.Y.Petit et al . Annals ok Oncology - December 2012 ) hanno dimostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di recidive loco-regionali in pazienti con neoplasia intraepiteliale duttale ( DIN ) o lobulare ( LIN ), trattati con chirurgia conservativa, che erano stati sottoposti a successivo Lipofilling. Siamo comunque in attesa di avere linee guida definitive al riguardo. Presso il Dipartimento di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica del Policlinico Umberto I di Roma, diretto dal Prof. Nicolò Scuderi abbiamo effettuato, nel periodo compreso tra Gennaio 2007 a Gennaio 2013, un nostro studio sperimentale di coorte, selezionando e reclutando un campione omogeneo di pazienti di sesso femminile affette da carcinoma mammario, trattate con chirurgia conservativa, quadrantectomia , ±dissezione ascellare, e radioterapia e sottoposte a più di un trattamento di lipostruttura a livello mammario. Nel nostro lavoro non abbiamo rintracciato recidive neoplastiche nell’area trattata a seguito di uno stretto follow-up oncologico. È stato utilizzato altresì il sistema di valutazione secondo la scala analogica visiva (VAS, Visual Analogic Scale) attribuendo un punteggio variabile da 1 a 10, dove 1 indicava nessun miglioramento, 10 il massimo miglioramento possibile, ottenendo risultati alquanto soddisfacenti. Tali risultati ci permettono di proseguire lo studio con sicurezza di dati.

L'utilizzo clinico del lipofilling e delle ADSC nel trattamento degli esiti della patologia mammaria / Ciotti, Mariangela. - (2014 May 19).

L'utilizzo clinico del lipofilling e delle ADSC nel trattamento degli esiti della patologia mammaria

CIOTTI, MARIANGELA
19/05/2014

Abstract

L'UTILIZZO CLINICO DEL LIPOFILLING E DELLE ADSC NEL TRATTAMENTO DEGLI ESITI DELLA PATOLOGIA MAMMARIA Dott.ssa CIOTTI MARIANGELA Il tessuto adiposo è una fonte preziosa di cellule staminali nell’adulto, le Adipose-Derived Stem Cells. Lo sviluppo delle tecniche di ingegneria tissutale ha aperto la strada ad un uso sempre più raffinato del Lipofilling nella riparazione dei tessuti, nella guarigione delle ferite, nel riempimento dei deficit volumetrici, nella ricostruzione mammaria , nelle atrofie cicatriziali e vulvari, nella Sclerodermia. Dal tessuto adiposo prelevato con una lipoaspirazione o una biopsia è possibile ottenere cellule staminali mesenchimali di derivazione adiposa (ADSC). Il prelievo di grasso, una volta effettuato viene ritirato dalla “Cell Factory” che provvede ad estrarre le ADSC per poi accedere alle procedure di espansione cellulare e di crioconservazione. Il sistema di qualità applicato all'uso clinico delle ADSC deve rispondere alle norme di Buona Pratica di Laboratorio (Good Laboratory Practice), Buona Pratica Manifatturiera (Good Manufacturing Practice) e Buona Pratica Clinica (Good Clinical Practice). Il concetto della sterilità in laboratorio, nella manipolazione delle cellule è fondamentale. Il processo di espansione delle cellule ADSC non supera mai il 3° passaggio, a causa del rischio di cancerogenicità insito nei processi di replicazione cellulare, ed il rilascio viene corredato di test genetici. L’intero processo richiede circa 20-30 giorni ed è in grado di fornirci una sospensione di preadipociti in acido ialuronico o, alternativamente, in soluzione fisiologica contenente fino a 4 x 106 cellule/ml. La buona pratica manifatturiera assicura altresì rari casi di complicanze post-lipofilling, quali la liponecrosi ed il mancato attecchimento per infiltrazione di notevoli quantità di tessuto adiposo o le reazioni eritematose nel loco di infiltrazione ed assicura la corretta sterilità durante il trattamento effettuato in sala operatoria. Nell'ambito del rischio pratico, particolarmente rilevante e dibattuto è il concetto del rischio di riattivazione cancerogenica nell'utilizzo del Lipofilling e delle ADSC dopo chirurgia mammaria conservativa. Un recente studio multicentrico ( "The oncological outcome and immediate surgical complications of lipofilling in breast cancer patients: a multicenter study - Milan-Paris-Lyon. Experience of 646 lipofilling procedures". J.Y.Petit et al. Plastica and Reconstructive Surgery . August 2011 ) ed uno studio di coorte combinato ( "Evaluation of fat grafting safety in patients whit intra epithelial neoplasia: a matched- cohort study". J.Y.Petit et al . Annals ok Oncology - December 2012 ) hanno dimostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di recidive loco-regionali in pazienti con neoplasia intraepiteliale duttale ( DIN ) o lobulare ( LIN ), trattati con chirurgia conservativa, che erano stati sottoposti a successivo Lipofilling. Siamo comunque in attesa di avere linee guida definitive al riguardo. Presso il Dipartimento di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica del Policlinico Umberto I di Roma, diretto dal Prof. Nicolò Scuderi abbiamo effettuato, nel periodo compreso tra Gennaio 2007 a Gennaio 2013, un nostro studio sperimentale di coorte, selezionando e reclutando un campione omogeneo di pazienti di sesso femminile affette da carcinoma mammario, trattate con chirurgia conservativa, quadrantectomia , ±dissezione ascellare, e radioterapia e sottoposte a più di un trattamento di lipostruttura a livello mammario. Nel nostro lavoro non abbiamo rintracciato recidive neoplastiche nell’area trattata a seguito di uno stretto follow-up oncologico. È stato utilizzato altresì il sistema di valutazione secondo la scala analogica visiva (VAS, Visual Analogic Scale) attribuendo un punteggio variabile da 1 a 10, dove 1 indicava nessun miglioramento, 10 il massimo miglioramento possibile, ottenendo risultati alquanto soddisfacenti. Tali risultati ci permettono di proseguire lo studio con sicurezza di dati.
19-mag-2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/918033
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