In questo mio lavoro ho tentato di costruire un modello utile per l’interpretazione dei comportamenti rituali in alcuni paesi del Cilento,territorio comprendente località a sud di Salerno. Alla luce dell’osservazione di un rito in particolare, il “Volo dell’Angelo” e attraverso la lettura dei dati raccolti sul campo,ho evidenziato un possibile criterio di interpretazione di determinati comportamenti. Nel rituale del "volo", un ruolo fondamentale è svolto dai bambini, protagonisti, a volte loro malgrado, non solo della messa in scena del rito stesso ma anche dei contrasti e delle tensioni sociali che nascono intorno alla preparazione della festa. La metodologia utilizzata è stata quella dell'osservazione partecipante attraverso l'utilizzo di strumenti audiovisivi, di interviste non strutturate e della tecnica della fotoelicitazione. In questo rituale, bambini vestiti da angelo vengono legati ad una corda e fatti "volare" nel cielo, da una parte all'altra di piazze, tra campanili e case. A volte questi bambini recitano preghiere ai santi protettori o alla Madonna, oppure intonano canti. In alcuni casi avviene anche un combattimento con i diavoli (lotta tra il bene e il male). La tesi si svolge su un doppio binario di indagine: bambini visti come pedine di un meccanismo comunitario e locale che risolve e riaccende problematiche relative al luogo inserite nel contesto globale del Cilento e bambini che, attraverso questo rituale di passaggio, mostrano se stessi alla comunità e ne entrano a far parte a pieno titolo, partecipando attivamente anche ai contrasti che coinvolgono gli adulti. Socializzazione e inculturazione fanno da sfondo a meccanismi di contrasto e risoluzione trasformando una questione rituale in un fatto sociale totale. Accanto a tali questioni, si snodano e si intrecciano le vicende del territorio cilentano, terra lontana dal suo capoluogo di provincia e finora, incontaminata e piuttosto isolata. La costruzione identitaria si allarga passando da quella dei bamibini/angeli, fino a coinvolgere tutti i paesi del comprensorio del Cilento e del vallo di Diano. Un continuo passaggio tra Anthropos e ethnos, tra identità singola e collettiva che rende controversa la questione. Su tutto ciò campeggiano tentativi di patrimonializzazione del rituale del volo come emblema identitario del territorio (significativo il caso di Rutino, uno dei paesi in cui si svolge il volo, autodefinitosi "capitale degli angeli")fatti da sindaci locali che si incontrano/scontrano con le modalità di interpretazione identitaria del territorio cilentano messe in atto dalla chiesa locale che intende ricondurre il tutto ad un fatto puramente religioso. Località e identità, scena e corpo, altri temi oggetto di discussione e interpretazione che rendono complessa la questione cilentana.

I bambini nei rituali cilentani del "volo dell’angelo" tra identità e patrimonializzazione(2014 Jan 17).

I bambini nei rituali cilentani del "volo dell’angelo" tra identità e patrimonializzazione

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17/01/2014

Abstract

In questo mio lavoro ho tentato di costruire un modello utile per l’interpretazione dei comportamenti rituali in alcuni paesi del Cilento,territorio comprendente località a sud di Salerno. Alla luce dell’osservazione di un rito in particolare, il “Volo dell’Angelo” e attraverso la lettura dei dati raccolti sul campo,ho evidenziato un possibile criterio di interpretazione di determinati comportamenti. Nel rituale del "volo", un ruolo fondamentale è svolto dai bambini, protagonisti, a volte loro malgrado, non solo della messa in scena del rito stesso ma anche dei contrasti e delle tensioni sociali che nascono intorno alla preparazione della festa. La metodologia utilizzata è stata quella dell'osservazione partecipante attraverso l'utilizzo di strumenti audiovisivi, di interviste non strutturate e della tecnica della fotoelicitazione. In questo rituale, bambini vestiti da angelo vengono legati ad una corda e fatti "volare" nel cielo, da una parte all'altra di piazze, tra campanili e case. A volte questi bambini recitano preghiere ai santi protettori o alla Madonna, oppure intonano canti. In alcuni casi avviene anche un combattimento con i diavoli (lotta tra il bene e il male). La tesi si svolge su un doppio binario di indagine: bambini visti come pedine di un meccanismo comunitario e locale che risolve e riaccende problematiche relative al luogo inserite nel contesto globale del Cilento e bambini che, attraverso questo rituale di passaggio, mostrano se stessi alla comunità e ne entrano a far parte a pieno titolo, partecipando attivamente anche ai contrasti che coinvolgono gli adulti. Socializzazione e inculturazione fanno da sfondo a meccanismi di contrasto e risoluzione trasformando una questione rituale in un fatto sociale totale. Accanto a tali questioni, si snodano e si intrecciano le vicende del territorio cilentano, terra lontana dal suo capoluogo di provincia e finora, incontaminata e piuttosto isolata. La costruzione identitaria si allarga passando da quella dei bamibini/angeli, fino a coinvolgere tutti i paesi del comprensorio del Cilento e del vallo di Diano. Un continuo passaggio tra Anthropos e ethnos, tra identità singola e collettiva che rende controversa la questione. Su tutto ciò campeggiano tentativi di patrimonializzazione del rituale del volo come emblema identitario del territorio (significativo il caso di Rutino, uno dei paesi in cui si svolge il volo, autodefinitosi "capitale degli angeli")fatti da sindaci locali che si incontrano/scontrano con le modalità di interpretazione identitaria del territorio cilentano messe in atto dalla chiesa locale che intende ricondurre il tutto ad un fatto puramente religioso. Località e identità, scena e corpo, altri temi oggetto di discussione e interpretazione che rendono complessa la questione cilentana.
17-gen-2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/917938
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