La ricerca ha avuto come obiettivo quello di investigare la nascita e lo sviluppo del paradigma sicuritario sull’immigrazione in Italia, attraverso un raffronto tra l'analisi comparativa delle leggi italiane sull’immigrazione e l'analisi dei discorsi parlamentari che hanno accompagnato il dibattito e l'approvazione delle medesime leggi. L'intento è stato quello di ricostruire la genealogia del paradigma sicuritario in relazione alla questione migratoria, attraverso l'osservazione dei rapporti che intercorrono tra produzione normativa e produzione discorsiva sull'immigrazione come fenomeno da controllare e sull'immigrato come oggetto su cui si esercitano specifici saperi e poteri. A partire dagli studi foucaultiani sulla governamentalità e la nascita della biopolitica, si è provato a definire il rapporto che intercorre tra neoliberalismo e le strategie di governance dei flussi migratori, osservando come la questione migratoria si ponga come corollario delle trasformazioni sicuritarie che accompagnano lo sviluppo del neoliberalismo come specifica forma di governo. Si è cercato di definire come tanto le strutture oggettive (leggi, emendamenti, decreti attuativi), quanto le strutture "cognitive" dei discorsi concorrano a definire la figura dell'immigrato e in che misura i costrutti sociali che ne derivano, a loro volta, fungano da legittimazione per specifiche strategie politiche di inclusione differenziale, di criminalizzazione e di controllo sociale. Per l’analisi dei discorsi parlamentari, si è scelto di impiegare la Critical Discourse Analysis, al fine di rintracciare, nelle differenti strategie discorsive degli attori, quella concatenazione tra “costrutti”, “parole d’ordine” e “rappresentazioni” che sono è alla base della costruzione concettuale tanto del fenomeno migratorio, quanto degli attori collettivi coinvolti. Inoltre, si è provato a saggiare alcune ipotesi in merito al divenire del paradigma sicuritario in relazione allo sviluppo del neoliberalismo e, sulla base dei risultati dell’indagine, si è avanzata l’ipotesi in base alla quale alcune caratteristiche salienti dei processi di governance dei flussi migratori possano essere rinvenute nelle forme e nelle modalità specifiche attraverso cui si attua l’esercizio del governo e si definisce il rapporto tra governanti e governati nelle democrazie contemporanee. Quindi, si è cercato di stabilire in quale misura le strategie sicuritarie di controllo dell’immigrazione possano essere considerati, per dirla con Mauss, un “fatto sociale totale”, ovvero un oggetto o un punto d’osservazione privilegiato, a partire dal quale poter leggere le trasformazioni in atto.
Genealogia del paradigma sicuritario. Migrazioni e sicurezza / Galioto, Eugenio. - (2014 Dec 19).
Genealogia del paradigma sicuritario. Migrazioni e sicurezza.
GALIOTO, EUGENIO
19/12/2014
Abstract
La ricerca ha avuto come obiettivo quello di investigare la nascita e lo sviluppo del paradigma sicuritario sull’immigrazione in Italia, attraverso un raffronto tra l'analisi comparativa delle leggi italiane sull’immigrazione e l'analisi dei discorsi parlamentari che hanno accompagnato il dibattito e l'approvazione delle medesime leggi. L'intento è stato quello di ricostruire la genealogia del paradigma sicuritario in relazione alla questione migratoria, attraverso l'osservazione dei rapporti che intercorrono tra produzione normativa e produzione discorsiva sull'immigrazione come fenomeno da controllare e sull'immigrato come oggetto su cui si esercitano specifici saperi e poteri. A partire dagli studi foucaultiani sulla governamentalità e la nascita della biopolitica, si è provato a definire il rapporto che intercorre tra neoliberalismo e le strategie di governance dei flussi migratori, osservando come la questione migratoria si ponga come corollario delle trasformazioni sicuritarie che accompagnano lo sviluppo del neoliberalismo come specifica forma di governo. Si è cercato di definire come tanto le strutture oggettive (leggi, emendamenti, decreti attuativi), quanto le strutture "cognitive" dei discorsi concorrano a definire la figura dell'immigrato e in che misura i costrutti sociali che ne derivano, a loro volta, fungano da legittimazione per specifiche strategie politiche di inclusione differenziale, di criminalizzazione e di controllo sociale. Per l’analisi dei discorsi parlamentari, si è scelto di impiegare la Critical Discourse Analysis, al fine di rintracciare, nelle differenti strategie discorsive degli attori, quella concatenazione tra “costrutti”, “parole d’ordine” e “rappresentazioni” che sono è alla base della costruzione concettuale tanto del fenomeno migratorio, quanto degli attori collettivi coinvolti. Inoltre, si è provato a saggiare alcune ipotesi in merito al divenire del paradigma sicuritario in relazione allo sviluppo del neoliberalismo e, sulla base dei risultati dell’indagine, si è avanzata l’ipotesi in base alla quale alcune caratteristiche salienti dei processi di governance dei flussi migratori possano essere rinvenute nelle forme e nelle modalità specifiche attraverso cui si attua l’esercizio del governo e si definisce il rapporto tra governanti e governati nelle democrazie contemporanee. Quindi, si è cercato di stabilire in quale misura le strategie sicuritarie di controllo dell’immigrazione possano essere considerati, per dirla con Mauss, un “fatto sociale totale”, ovvero un oggetto o un punto d’osservazione privilegiato, a partire dal quale poter leggere le trasformazioni in atto.| File | Dimensione | Formato | |
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