La lingua è un insieme di parole che, esponendosi al contatto con le altre lingue, non smette mai di evolversi, il che rende facile l’ingresso e la scomparsa dei forestierismi. Un posto particolare tra i forestierismi dell’italiano contemporaneo va riservato agli anglismi, che, con una decisa impennata dal secondo dopoguerra in poi, sono diventati di gran lunga i forestierismi più numerosi e frequenti. La maggior parte di essi entra in italiano tramite linguaggi tecnico-scientifici, fra cui va menzionato il linguaggio informatico. Nonostante i primi tentativi di costruire un calcolatore elettronico abbiano origine europea e malgrado che i principi ancora alla base del funzionamento dei calcolatori siano elaborati dagli europei Alan Turing (inglese) e John Von Neuman (ungherese), è negli Stati Uniti che verso la fine degli anni Quaranta il computer ha cominciato a diffondersi come prodotto industriale ed è da lì che il suo uso si è irradiato progressivamente in tutto il mondo. Ciò ha favorito e favorisce ancora indubbiamente la diffusione dell’inglese informatico nella variante americana, che, grazie alla sua eccezionale flessibilità nel formare neologismi immediatamente intelligibili, esercita, dalla nascita del computer sino ai nostri giorni, un livello d’influenza su tutte le lingue del mondo e si manifesta in particolare nei termini che individuano del calcolatore le parti e ne descrivono il funzionamento. In questo ambito non fa eccezione l’italiano. Il nostro studio si propone pertanto di catalogare e analizzare linguisticamente gli anglismi informatici impiegati nel linguaggio informatico italiano con l’obiettivo di accertare il livello d’influenza dell’inglese sull’italiano in questo settore; di verificare gli sforzi impiegati dai traduttori, dai lessicologi e dagli autori di manuali informatici per rendere gli anglismi informatici con traducenti accettabili; di confrontare il grado di anglicizzazione del lessico informatico italiano con quello di altre lingue; di etimologizzare i termini, sia in inglese che in italiano, i loro derivati e i loro composti nella lingua italiana e di verificare la loro presenza nei dizionari italiani dell’uso e nei vocabolari specializzati dell’informatica. Lo studio fa il punto su quattro temi principali: le caratteristiche linguistiche del linguaggio informatico inglese; le caratteristiche del linguaggio informatico italiano: terminologia e aspetti linguistici; la cultura informatica in Italia; analisi linguistica degli anglismi impiegati nell'italiano informatico.
professore ordinario di Didattica delle Lingue Moderne(2013 Dec 09).
professore ordinario di Didattica delle Lingue Moderne
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09/12/2013
Abstract
La lingua è un insieme di parole che, esponendosi al contatto con le altre lingue, non smette mai di evolversi, il che rende facile l’ingresso e la scomparsa dei forestierismi. Un posto particolare tra i forestierismi dell’italiano contemporaneo va riservato agli anglismi, che, con una decisa impennata dal secondo dopoguerra in poi, sono diventati di gran lunga i forestierismi più numerosi e frequenti. La maggior parte di essi entra in italiano tramite linguaggi tecnico-scientifici, fra cui va menzionato il linguaggio informatico. Nonostante i primi tentativi di costruire un calcolatore elettronico abbiano origine europea e malgrado che i principi ancora alla base del funzionamento dei calcolatori siano elaborati dagli europei Alan Turing (inglese) e John Von Neuman (ungherese), è negli Stati Uniti che verso la fine degli anni Quaranta il computer ha cominciato a diffondersi come prodotto industriale ed è da lì che il suo uso si è irradiato progressivamente in tutto il mondo. Ciò ha favorito e favorisce ancora indubbiamente la diffusione dell’inglese informatico nella variante americana, che, grazie alla sua eccezionale flessibilità nel formare neologismi immediatamente intelligibili, esercita, dalla nascita del computer sino ai nostri giorni, un livello d’influenza su tutte le lingue del mondo e si manifesta in particolare nei termini che individuano del calcolatore le parti e ne descrivono il funzionamento. In questo ambito non fa eccezione l’italiano. Il nostro studio si propone pertanto di catalogare e analizzare linguisticamente gli anglismi informatici impiegati nel linguaggio informatico italiano con l’obiettivo di accertare il livello d’influenza dell’inglese sull’italiano in questo settore; di verificare gli sforzi impiegati dai traduttori, dai lessicologi e dagli autori di manuali informatici per rendere gli anglismi informatici con traducenti accettabili; di confrontare il grado di anglicizzazione del lessico informatico italiano con quello di altre lingue; di etimologizzare i termini, sia in inglese che in italiano, i loro derivati e i loro composti nella lingua italiana e di verificare la loro presenza nei dizionari italiani dell’uso e nei vocabolari specializzati dell’informatica. Lo studio fa il punto su quattro temi principali: le caratteristiche linguistiche del linguaggio informatico inglese; le caratteristiche del linguaggio informatico italiano: terminologia e aspetti linguistici; la cultura informatica in Italia; analisi linguistica degli anglismi impiegati nell'italiano informatico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.