In questo studio sono stati analizzati 128 pazienti affetti da dermatite atopica diagnosticati in base ai criteri di Williams, afferenti alla UO di Allergologia Pediatrica del Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. In questi pazienti, stratificati in base all’atopia (positività ad almeno un skin prick test), è stato valutato se la somministrazione di Lattobacillus paracasei ceppo B21060 determini un miglioramento della malattia cutanea. Lo studio è stato condotto in doppio cieco, randomizzato, a gruppi paralleli, controllato verso placebo. L’obiettivo primario è stato quello di valutare l’efficacia del trattamento con Lattobacillus paracasei ceppo B211060 della dermatite atopica considerando il successo terapeutico (definito come riduzione del punteggio di gravità “indice di SCORAD” dopo tre mesi di trattamento di almeno il 30% rispetto al valore basale o come riduzione di almeno 30% della quantità settimanale di Fluticasone Propionato nelle ultime due settimane di trattamento rispetto alle prime due) in almeno il 25% in più dei bambini appartenenti al gruppo attivo rispetto a quelli appartenenti al gruppo placebo dopo tre mesi di trattamento. E’ seguita una seconda fase di follow-up senza trattamento sempre della durata di tre mesi. Potendo ipotizzare una diversa risposta ai probiotici in bambini affetti da dermatite atopica in rapporto alla coesistenza o meno di atopia (skin prick test e/o IgE specifiche positive ai principali allergeni inalanti e/o alimentari) la variabile “successo terapeutico” è stata valutata per sottogruppi di randomizzazione separata (bambini atopici e non atopici). Gli obiettivi secondari sono stati la misurazione dell’estensione delle lesioni cutanee e dei sintomi oggettivi e soggettivi, misurazione del giudizio del genitore e dello sperimentatore sull’efficacia, misurazione del consumo del corticosteroide topico o crema idratante/emolliente, valutazione della tollerabilità del trattamento espressa dal genitore e dallo sperimentatore, misurazione delle modifiche indotte dal trattamento sulla qualità si vita. Alla conclusione dello studio, i dati ottenuti non hanno mostrato una riduzione dell’indice di gravità della dermatite atopica, né una riduzione dell’utilizzo di corticosteroide topico clinicamente significativa nei pazienti trattati con il probiotico impiegato rispetto al placebo tale da raccomandarne l’uso in tale patologia cutanea.

DERMATITE ATOPICA E PROBIOTICI(2013 Dec 16).

DERMATITE ATOPICA E PROBIOTICI

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16/12/2013

Abstract

In questo studio sono stati analizzati 128 pazienti affetti da dermatite atopica diagnosticati in base ai criteri di Williams, afferenti alla UO di Allergologia Pediatrica del Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. In questi pazienti, stratificati in base all’atopia (positività ad almeno un skin prick test), è stato valutato se la somministrazione di Lattobacillus paracasei ceppo B21060 determini un miglioramento della malattia cutanea. Lo studio è stato condotto in doppio cieco, randomizzato, a gruppi paralleli, controllato verso placebo. L’obiettivo primario è stato quello di valutare l’efficacia del trattamento con Lattobacillus paracasei ceppo B211060 della dermatite atopica considerando il successo terapeutico (definito come riduzione del punteggio di gravità “indice di SCORAD” dopo tre mesi di trattamento di almeno il 30% rispetto al valore basale o come riduzione di almeno 30% della quantità settimanale di Fluticasone Propionato nelle ultime due settimane di trattamento rispetto alle prime due) in almeno il 25% in più dei bambini appartenenti al gruppo attivo rispetto a quelli appartenenti al gruppo placebo dopo tre mesi di trattamento. E’ seguita una seconda fase di follow-up senza trattamento sempre della durata di tre mesi. Potendo ipotizzare una diversa risposta ai probiotici in bambini affetti da dermatite atopica in rapporto alla coesistenza o meno di atopia (skin prick test e/o IgE specifiche positive ai principali allergeni inalanti e/o alimentari) la variabile “successo terapeutico” è stata valutata per sottogruppi di randomizzazione separata (bambini atopici e non atopici). Gli obiettivi secondari sono stati la misurazione dell’estensione delle lesioni cutanee e dei sintomi oggettivi e soggettivi, misurazione del giudizio del genitore e dello sperimentatore sull’efficacia, misurazione del consumo del corticosteroide topico o crema idratante/emolliente, valutazione della tollerabilità del trattamento espressa dal genitore e dallo sperimentatore, misurazione delle modifiche indotte dal trattamento sulla qualità si vita. Alla conclusione dello studio, i dati ottenuti non hanno mostrato una riduzione dell’indice di gravità della dermatite atopica, né una riduzione dell’utilizzo di corticosteroide topico clinicamente significativa nei pazienti trattati con il probiotico impiegato rispetto al placebo tale da raccomandarne l’uso in tale patologia cutanea.
16-dic-2013
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