Sul tema del rischio negli intermediari e nel sistema bancario in generale e del rischio sistemico nello specifico, questo lavoro non intende innanzitutto proporre un ‘modello’. Piuttosto, attraverso l’analisi critica dei presupposti epistemologici della categoria generale del rischio, si vuole giungere ad un quadro di riferimento per la validazione delle strutture semantiche afferenti le proposizioni sul rischio in generale e nello specifico il rischio sistemico, la sua ‘natura’, gli strumenti di valutazione e le proposte di gestione. Nella letteratura sui network applicati allo studio del sistema bancario e finanziario e con specifico riferimento all’analisi del rischio sistemico, il processo di formazione delle connessioni fra agenti è spesso modellizzato tramite simulazione di un processo stocastico di Poisson. Come sottolineano Amini, Cont e Minca, (2010), “i network bancari presentano strutture molto complesse e soprattutto eterogenee fra di loro, lontani assai dai modelli stilizzati. La concezione per cui importanti caratteristiche di un network finanziario quali sono il grado di connettività e le mutue connessioni via le poste di bilancio seguono un processo aleatorio con distribuzioni uniforme fra gli intermediari è quanto meno poco realistico”. In altri termini, manca la prospettiva dell’intenzionalità presente nell’agire strategico delle banche. Nell’ambito dei network che nascono e evolvono dall’interazione strategica fra i nodi, il presente lavoro intende proporre un altro criterio per spiegare il perché del formarsi delle connessioni fra nodi. L’ipotesi centrale che si vuole sostenere è che alcuni network si formano come risposta ex-ante alle situazioni di incertezza che si determineranno nel futuro e dalle quali potranno sorgere rischi per i singoli nodi e per l’insieme della rete che si sarà formata. Inoltre, si ipotizza che questa ragione per la formazione dei network sia particolarmente significativa per le imprese cooperative dove giuoca un ruolo fondamentale il principio della mutualità. In questa prospettiva, l’obiettivo dei singoli nodi nell’interagire con gli altri non è più la massimizzazione del profitto, ma il mantenere un insieme di condizioni che consentano la propria sopravvivenza nella rete formatasi. In condizioni di incertezza, il principio di mutualità garantisce l’impegno di tutti nei confronti di ognuno per minimizzare i rischi. Ma affinché il principio di mutualità dispieghi tutto il suo potenziale, si deve realizzare la condizione per cui la densità di connessioni fra i soggetti mutualistici sia maggiore della densità di connessioni nei confronti dei soggetti non mutualistici. Il rischio sistemico non è più solo funzione della densità delle relazioni nel network e della posizione relativa del singolo nodo. Esso è anche e soprattutto funzione del grado d’incertezza che si determina nei mercati dove operano i soggetti.

La valutazione e la prevenzione del rischio sistemico con gli strumenti della network analysis / Bikoula, IGNACE GUSTAVE. - (2012 Dec 03).

La valutazione e la prevenzione del rischio sistemico con gli strumenti della network analysis

BIKOULA, IGNACE GUSTAVE
03/12/2012

Abstract

Sul tema del rischio negli intermediari e nel sistema bancario in generale e del rischio sistemico nello specifico, questo lavoro non intende innanzitutto proporre un ‘modello’. Piuttosto, attraverso l’analisi critica dei presupposti epistemologici della categoria generale del rischio, si vuole giungere ad un quadro di riferimento per la validazione delle strutture semantiche afferenti le proposizioni sul rischio in generale e nello specifico il rischio sistemico, la sua ‘natura’, gli strumenti di valutazione e le proposte di gestione. Nella letteratura sui network applicati allo studio del sistema bancario e finanziario e con specifico riferimento all’analisi del rischio sistemico, il processo di formazione delle connessioni fra agenti è spesso modellizzato tramite simulazione di un processo stocastico di Poisson. Come sottolineano Amini, Cont e Minca, (2010), “i network bancari presentano strutture molto complesse e soprattutto eterogenee fra di loro, lontani assai dai modelli stilizzati. La concezione per cui importanti caratteristiche di un network finanziario quali sono il grado di connettività e le mutue connessioni via le poste di bilancio seguono un processo aleatorio con distribuzioni uniforme fra gli intermediari è quanto meno poco realistico”. In altri termini, manca la prospettiva dell’intenzionalità presente nell’agire strategico delle banche. Nell’ambito dei network che nascono e evolvono dall’interazione strategica fra i nodi, il presente lavoro intende proporre un altro criterio per spiegare il perché del formarsi delle connessioni fra nodi. L’ipotesi centrale che si vuole sostenere è che alcuni network si formano come risposta ex-ante alle situazioni di incertezza che si determineranno nel futuro e dalle quali potranno sorgere rischi per i singoli nodi e per l’insieme della rete che si sarà formata. Inoltre, si ipotizza che questa ragione per la formazione dei network sia particolarmente significativa per le imprese cooperative dove giuoca un ruolo fondamentale il principio della mutualità. In questa prospettiva, l’obiettivo dei singoli nodi nell’interagire con gli altri non è più la massimizzazione del profitto, ma il mantenere un insieme di condizioni che consentano la propria sopravvivenza nella rete formatasi. In condizioni di incertezza, il principio di mutualità garantisce l’impegno di tutti nei confronti di ognuno per minimizzare i rischi. Ma affinché il principio di mutualità dispieghi tutto il suo potenziale, si deve realizzare la condizione per cui la densità di connessioni fra i soggetti mutualistici sia maggiore della densità di connessioni nei confronti dei soggetti non mutualistici. Il rischio sistemico non è più solo funzione della densità delle relazioni nel network e della posizione relativa del singolo nodo. Esso è anche e soprattutto funzione del grado d’incertezza che si determina nei mercati dove operano i soggetti.
3-dic-2012
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Note: Il rischio sistemico in un modello di ecosistema bancario
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/917735
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