Questo lavoro si propone di decodificare il segnale con¬nesso con la voce prima che esso diventi segnale vocale. In sostanza la ricerca tenta la decodifi¬ca, tramite opportune regi¬strazioni EEG, del segnale connesso al pensiero di articolazione di alcuni foni vocalici del¬l’italiano ([a],[i],[u]); ai soggetti è stato richiesto di pensarli senza poi produrli acusticamente. La metodologia scelta, di tipo non-invasivo, per la cattura del se¬gnale cerebrale, da una parte svincola da alcune pro¬blematiche connesse alle pratiche in¬vasive (introduzione di elettrodi all'interno della cortec¬cia cerebrale) dall'altro, pone di fronte alla difficoltà dell'elici¬tazione dei dati con elettrodi sullo scalpo, non garantendo quella che genericamente po¬tremmo definire la qualità dei segna¬li.Questo lavoro cerca di rispondere, con l'impiego di tecniche nuo¬ve all'indagine sperimentale in campo linguistico, a come e dove avvenga la produzione degli stimoli motori, che comandano gli articolatori dei foni utilizzati nella comunicazione verbale e se essi siano da considerare, come vuole la teoria motoria di Lieberman (1985), delle invarianti linguistiche.
Parametri neurolinguistici per l'unspoken speech / Mattana, Pamela. - (2012 Nov 26).
Parametri neurolinguistici per l'unspoken speech
MATTANA, PAMELA
26/11/2012
Abstract
Questo lavoro si propone di decodificare il segnale con¬nesso con la voce prima che esso diventi segnale vocale. In sostanza la ricerca tenta la decodifi¬ca, tramite opportune regi¬strazioni EEG, del segnale connesso al pensiero di articolazione di alcuni foni vocalici del¬l’italiano ([a],[i],[u]); ai soggetti è stato richiesto di pensarli senza poi produrli acusticamente. La metodologia scelta, di tipo non-invasivo, per la cattura del se¬gnale cerebrale, da una parte svincola da alcune pro¬blematiche connesse alle pratiche in¬vasive (introduzione di elettrodi all'interno della cortec¬cia cerebrale) dall'altro, pone di fronte alla difficoltà dell'elici¬tazione dei dati con elettrodi sullo scalpo, non garantendo quella che genericamente po¬tremmo definire la qualità dei segna¬li.Questo lavoro cerca di rispondere, con l'impiego di tecniche nuo¬ve all'indagine sperimentale in campo linguistico, a come e dove avvenga la produzione degli stimoli motori, che comandano gli articolatori dei foni utilizzati nella comunicazione verbale e se essi siano da considerare, come vuole la teoria motoria di Lieberman (1985), delle invarianti linguistiche.File | Dimensione | Formato | |
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