Il passaggio nell’uomo dalla stazione orizzontale a quella verticale ha richiesto un pavimento pelvico robusto e resistente, atto a sopportare il peso degli organi addominali e pelvici. Gli orifizi per il passaggio attraverso il diaframma pelvico di organi provvisti di muscolatura propria (retto, uretra, e vagina nella femmina), insieme all’invecchiamento fisiologico del connettivo che compone i legamenti ed i muscoli pelvi-perineali, comportano il cedimento delle aree sottoposte a maggior pressione come la regione pelvica. Il prolasso pelvico (definito in letteratura come prolasso urogenitale) è una patologia dell’età adulta del sesso femminile molto frequente, dato che il rischio di subire un intervento chirurgico per il trattamento di un disordine della statica e della dinamica della pelvi è di circa il 10% per una donna con una vita media di 80 anni2,5-6. Tale patologia, oggi più facilmente diagnosticabile grazie allo sviluppo di nuove tecnologie radiologiche dinamiche, si presenta prevalentemente nelle donne di età superiore ai 40 anni e con un’incidenza di circa il 30-40%7,12. La strategia chirurgica adottata è fondata sul principio del sostegno dei 3 compartimenti. Le attuali tecniche prevedono approcci per via trans-vaginale o per via trans-addominale, con o senza l’utilizzo di rinforzi protesici. L’autore riporta nel presente lavoro i risultati preliminari di un nuovo tipo di trattamento chirurgico per la correzione del prolasso tricompartimentale frutto della combinazione di due differenti tecniche, valutandone fattibilità e risultati a breve e medio termine.

Un nuovo approccio chirurgico combinato per la correzione del prolasso tricompartimentale del pavimento pelvico: risultati preliminari / Pironi, Daniele. - (2010 Apr 14).

Un nuovo approccio chirurgico combinato per la correzione del prolasso tricompartimentale del pavimento pelvico: risultati preliminari

PIRONI, DANIELE
14/04/2010

Abstract

Il passaggio nell’uomo dalla stazione orizzontale a quella verticale ha richiesto un pavimento pelvico robusto e resistente, atto a sopportare il peso degli organi addominali e pelvici. Gli orifizi per il passaggio attraverso il diaframma pelvico di organi provvisti di muscolatura propria (retto, uretra, e vagina nella femmina), insieme all’invecchiamento fisiologico del connettivo che compone i legamenti ed i muscoli pelvi-perineali, comportano il cedimento delle aree sottoposte a maggior pressione come la regione pelvica. Il prolasso pelvico (definito in letteratura come prolasso urogenitale) è una patologia dell’età adulta del sesso femminile molto frequente, dato che il rischio di subire un intervento chirurgico per il trattamento di un disordine della statica e della dinamica della pelvi è di circa il 10% per una donna con una vita media di 80 anni2,5-6. Tale patologia, oggi più facilmente diagnosticabile grazie allo sviluppo di nuove tecnologie radiologiche dinamiche, si presenta prevalentemente nelle donne di età superiore ai 40 anni e con un’incidenza di circa il 30-40%7,12. La strategia chirurgica adottata è fondata sul principio del sostegno dei 3 compartimenti. Le attuali tecniche prevedono approcci per via trans-vaginale o per via trans-addominale, con o senza l’utilizzo di rinforzi protesici. L’autore riporta nel presente lavoro i risultati preliminari di un nuovo tipo di trattamento chirurgico per la correzione del prolasso tricompartimentale frutto della combinazione di due differenti tecniche, valutandone fattibilità e risultati a breve e medio termine.
14-apr-2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/917409
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