Il lavoro di tesi esamina in maniera approfondita i meccanismi di elaborazione dell’informazione studiando sia le prime fasi di selezione e processamento dell’ informazioni in entrata (sensorimotor gating) che della conseguente emissione di una risposta motoria o della sua inibizione, in relazione i tratti temperamentali. Tale indagine ha previsto lo studio dei correlati neurali e dei segnali bioelettrici delle risposte. Nella prima ricerca viene approfondita la relazione tra il sistemi di approccio (BAS), di inibizione (BIS) e di attacco/fuga (FFFS), postulati dalla teoria di J. Gray, e la modulazione della risposta di startle mediante l’utilizzo del paradigma di Prepulse Inhibition. Particolare attenzione è stata data allo studio della relazione tra questa risposta e il sistema difensivo modulato dalle dimensioni temperamentali dell’ansia e della paura. Nella seconda ricerca i suddetti sistemi comportamentali vengono messi in relazione questa volta all’abilità di inibire una risposta motoria precedentemente programma mediante l’utilizzo di un compito di Stop-Signal con compenso monetario. Inoltre è stata valutata l’influenza che tratti temperamentali quali l’impulsività e l’ansia possono avere sulle capacità di inibizione. A completamento di entrambi gli studi l’utilizzo del software sLORETA, per la localizzazione dei generatori neurali delle componenti dei potenziali evento-correlati, ha permesso un confronto con quelle ricerche che hanno approfondito lo studio dei substrati neurali dei meccanismi di sensorimotor gating. I risultati hanno evidenziato come alcuni stili comportamentali possano influenzare disfunzionalmente i processi di gating sensorio e motorio. In conclusione, sia la risposta di startle che il compito di Stop-Signal, producendo indici comportamentali manifesti potrebbero quindi rivelarsi degli ottimi strumenti per valutare fattori predisponenti e precipitanti nell’insorgere di condizioni patologiche, affiancati alla comune diagnostica psicometrica.

Differenze individuali nei sistemi di attivazione e inibizione comportamentale nella risposta di “startle” e nell’inibizione della risposta motoria / Cozzuto, Giuseppe. - (2011 Nov 04).

Differenze individuali nei sistemi di attivazione e inibizione comportamentale nella risposta di “startle” e nell’inibizione della risposta motoria

COZZUTO, GIUSEPPE
04/11/2011

Abstract

Il lavoro di tesi esamina in maniera approfondita i meccanismi di elaborazione dell’informazione studiando sia le prime fasi di selezione e processamento dell’ informazioni in entrata (sensorimotor gating) che della conseguente emissione di una risposta motoria o della sua inibizione, in relazione i tratti temperamentali. Tale indagine ha previsto lo studio dei correlati neurali e dei segnali bioelettrici delle risposte. Nella prima ricerca viene approfondita la relazione tra il sistemi di approccio (BAS), di inibizione (BIS) e di attacco/fuga (FFFS), postulati dalla teoria di J. Gray, e la modulazione della risposta di startle mediante l’utilizzo del paradigma di Prepulse Inhibition. Particolare attenzione è stata data allo studio della relazione tra questa risposta e il sistema difensivo modulato dalle dimensioni temperamentali dell’ansia e della paura. Nella seconda ricerca i suddetti sistemi comportamentali vengono messi in relazione questa volta all’abilità di inibire una risposta motoria precedentemente programma mediante l’utilizzo di un compito di Stop-Signal con compenso monetario. Inoltre è stata valutata l’influenza che tratti temperamentali quali l’impulsività e l’ansia possono avere sulle capacità di inibizione. A completamento di entrambi gli studi l’utilizzo del software sLORETA, per la localizzazione dei generatori neurali delle componenti dei potenziali evento-correlati, ha permesso un confronto con quelle ricerche che hanno approfondito lo studio dei substrati neurali dei meccanismi di sensorimotor gating. I risultati hanno evidenziato come alcuni stili comportamentali possano influenzare disfunzionalmente i processi di gating sensorio e motorio. In conclusione, sia la risposta di startle che il compito di Stop-Signal, producendo indici comportamentali manifesti potrebbero quindi rivelarsi degli ottimi strumenti per valutare fattori predisponenti e precipitanti nell’insorgere di condizioni patologiche, affiancati alla comune diagnostica psicometrica.
4-nov-2011
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Note: Tesi Dottorato XXIII ciclo Giuseppe Cozzuto
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