La pancreatite acuta è un processo infiammatorio acuto del pancreas in cui si sviluppa una autodigestione della ghiandola pancreatica da parte degli enzimi digestivi in essa contenuti e che può coinvolgere i tessuti circostanti od organi distanti. L’evoluzione della patologia è spesso imprevedibile e varia da una completa risoluzione del quadro clinico e funzionale, allo sviluppo di complicanze locali e/o sistemiche fino all’insufficienza multiorgano e al decesso. Numerosi sono gli indici prognostici utilizzati per individuare i pazienti a richio di sviluppare una pancreatite acuta severa. Nello studio sono stati valutati i più comuni indici prognostici (Ranson score, APACHE II score e Balthazar score) confrontandoli con nuovi marcatori molecolari: la proteina C reattiva (PCR: proteina di fase acuta) e la metalloproteinasi-9 (MMP-9: gelatenasi coinvolta nella degradazione della matrice extracellulare e nella migrazione dei polimorfonucleati) con l’obiettivo di individuare gli indici più accurati e precoci utili alla stratificazione del rischio. Sono stati arruolati nello studio 65 pazienti con acquisizione prospettica dei dati relativi a Ranson, APACHE II, Balthazar score e PCR dosata a 0 e 48 ore dal ricovero. In un sottogruppo di 26 pazienti è stata dosata la MMP-9 al tempo 0 e in 11 di questi pazienti l’MMP-9 a 48 ore dal ricovero. I pazienti sono stati considerati affetti da pancreatite acuta lieve o severa in accordo con i criteri di Atlanta del 1992. Tutti gli indici prognostici hanno mostrato valori medi significativamente superiori nei casi di PA severa, rispetto ai casi di PA lieve tranne per quanto riguarda i valori di MMP-9 dosata a 48 ore dal ricovero. L’ulteriore analisi statistica eseguita mediante la stima di un modello di regressione logistica multivariata applicato al totale dei 65 pazienti, ha individuato la PCR dosata a 48 ore e il Ranson score, quali indici prognostici indipendenti più sensibili nell’individuazione dei pazienti con maggiore rischio di pancreatite acuta severa. Un simile modello statistico stimato sul sottogruppo di 26 pazienti, ha individuato l’MMP-9 dosata al tempo 0, e ancora il Ranson score, come i due indici prognostici indipendenti più sensibili, e in particolare l’MMP-9 come l’indice prognostico più precoce nell’individuazione dei pazienti candidati a sviluppare una pancreatite acuta severa. Ulteriori studi, su un numero più ampio di pazienti, saranno necessari per confermare il dato e valutare l’ambito di applicazione di questo nuovo indice prognostico.

Fattori predittivi precoci nella pancreatite acuta: indici prognostici multiparametrici e ruolo di nuovi marcatori molecolari / Binda, Barbara. - (2012 Oct 25).

Fattori predittivi precoci nella pancreatite acuta: indici prognostici multiparametrici e ruolo di nuovi marcatori molecolari

BINDA, BARBARA
25/10/2012

Abstract

La pancreatite acuta è un processo infiammatorio acuto del pancreas in cui si sviluppa una autodigestione della ghiandola pancreatica da parte degli enzimi digestivi in essa contenuti e che può coinvolgere i tessuti circostanti od organi distanti. L’evoluzione della patologia è spesso imprevedibile e varia da una completa risoluzione del quadro clinico e funzionale, allo sviluppo di complicanze locali e/o sistemiche fino all’insufficienza multiorgano e al decesso. Numerosi sono gli indici prognostici utilizzati per individuare i pazienti a richio di sviluppare una pancreatite acuta severa. Nello studio sono stati valutati i più comuni indici prognostici (Ranson score, APACHE II score e Balthazar score) confrontandoli con nuovi marcatori molecolari: la proteina C reattiva (PCR: proteina di fase acuta) e la metalloproteinasi-9 (MMP-9: gelatenasi coinvolta nella degradazione della matrice extracellulare e nella migrazione dei polimorfonucleati) con l’obiettivo di individuare gli indici più accurati e precoci utili alla stratificazione del rischio. Sono stati arruolati nello studio 65 pazienti con acquisizione prospettica dei dati relativi a Ranson, APACHE II, Balthazar score e PCR dosata a 0 e 48 ore dal ricovero. In un sottogruppo di 26 pazienti è stata dosata la MMP-9 al tempo 0 e in 11 di questi pazienti l’MMP-9 a 48 ore dal ricovero. I pazienti sono stati considerati affetti da pancreatite acuta lieve o severa in accordo con i criteri di Atlanta del 1992. Tutti gli indici prognostici hanno mostrato valori medi significativamente superiori nei casi di PA severa, rispetto ai casi di PA lieve tranne per quanto riguarda i valori di MMP-9 dosata a 48 ore dal ricovero. L’ulteriore analisi statistica eseguita mediante la stima di un modello di regressione logistica multivariata applicato al totale dei 65 pazienti, ha individuato la PCR dosata a 48 ore e il Ranson score, quali indici prognostici indipendenti più sensibili nell’individuazione dei pazienti con maggiore rischio di pancreatite acuta severa. Un simile modello statistico stimato sul sottogruppo di 26 pazienti, ha individuato l’MMP-9 dosata al tempo 0, e ancora il Ranson score, come i due indici prognostici indipendenti più sensibili, e in particolare l’MMP-9 come l’indice prognostico più precoce nell’individuazione dei pazienti candidati a sviluppare una pancreatite acuta severa. Ulteriori studi, su un numero più ampio di pazienti, saranno necessari per confermare il dato e valutare l’ambito di applicazione di questo nuovo indice prognostico.
25-ott-2012
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