Questa ricerca si sofferma ed esplora uno spazio singolare,la "Sala della Musica" detta anche "Sala della Chitarra Rovesciata", nome legato alle peculiari caratteristiche della sua forma, che fa parte del complesso di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in Veneto. Un tema, questo, legato al rapporto tra musica e architettura, applicato ad un caso specifico. Ricca di vicende storiche la villa ha attraversato un lungo periodo di trasformazioni sia dal punto di vista architettonico che territoriale e sociale. Oggi la villa, di proprietà della Regione Veneto, giunge a noi come parte integrante della città e della cultura di questo luogo. La sala nasce da un’idea del suo proprietario, il procuratore di Venezia Marco Contarini, durante le trasformazioni e gli ampliamenti avvenuti nella seconda metà del Seicento, come spazio dedicato alla musica nel cuore dell’edificio. Essa si colloca nell’ambito di un ampio programma culturale il cui perno ruotava intorno al suo proprietario che si proponeva come il "mousikós anér", che per i greci designava l’uomo colto. La notevole ampiezza del tema ha comportato da una parte un’indagine storica sull’edificio, dall’altra un’indagine sulle conoscenze tecniche e di pensiero riguardanti la matematica, la musica, l’architettura e l’acustica dell’epoca, allo scopo di formare un quadro il più esaustivo possibile sugli strumenti conoscitivi, speculativi e di rappresentazione dell’epoca. La Sala della Musica di villa Contarini si configura come un ambiente architettonico di straordinaria modernità, basato sul concetto attuale di "spazio sonoro", misurato attraverso gli strumenti oggettivi della geometria e del rilievo come anche dell’acustica. Ne scaturisce una sua natura intrinseca specifica che la qualifica come spazio fisico, di relazioni e culturale. Uno spazio deputato alla produzione, alla propagazione e all’ascolto del suono. Uno spazio creato dai suoni e da una particolare modalità di "spazializzazione". Dotato d’intrinseche qualità come quella di "spazio generativo" ovvero, capace di dare impulso alla composizione musicale, grazie al quale il fruitore possa diventare parte integrante di un’esperienza al pari del "Teatro Totale" di Gropius.
“ARCHITETTURA RISONANTE”. IL CASO DELLA SALA DELLA MUSICA DI VILLA CONTARINI A PIAZZOLA SUL BRENTA(2013 Dec 06).
“ARCHITETTURA RISONANTE”. IL CASO DELLA SALA DELLA MUSICA DI VILLA CONTARINI A PIAZZOLA SUL BRENTA
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06/12/2013
Abstract
Questa ricerca si sofferma ed esplora uno spazio singolare,la "Sala della Musica" detta anche "Sala della Chitarra Rovesciata", nome legato alle peculiari caratteristiche della sua forma, che fa parte del complesso di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in Veneto. Un tema, questo, legato al rapporto tra musica e architettura, applicato ad un caso specifico. Ricca di vicende storiche la villa ha attraversato un lungo periodo di trasformazioni sia dal punto di vista architettonico che territoriale e sociale. Oggi la villa, di proprietà della Regione Veneto, giunge a noi come parte integrante della città e della cultura di questo luogo. La sala nasce da un’idea del suo proprietario, il procuratore di Venezia Marco Contarini, durante le trasformazioni e gli ampliamenti avvenuti nella seconda metà del Seicento, come spazio dedicato alla musica nel cuore dell’edificio. Essa si colloca nell’ambito di un ampio programma culturale il cui perno ruotava intorno al suo proprietario che si proponeva come il "mousikós anér", che per i greci designava l’uomo colto. La notevole ampiezza del tema ha comportato da una parte un’indagine storica sull’edificio, dall’altra un’indagine sulle conoscenze tecniche e di pensiero riguardanti la matematica, la musica, l’architettura e l’acustica dell’epoca, allo scopo di formare un quadro il più esaustivo possibile sugli strumenti conoscitivi, speculativi e di rappresentazione dell’epoca. La Sala della Musica di villa Contarini si configura come un ambiente architettonico di straordinaria modernità, basato sul concetto attuale di "spazio sonoro", misurato attraverso gli strumenti oggettivi della geometria e del rilievo come anche dell’acustica. Ne scaturisce una sua natura intrinseca specifica che la qualifica come spazio fisico, di relazioni e culturale. Uno spazio deputato alla produzione, alla propagazione e all’ascolto del suono. Uno spazio creato dai suoni e da una particolare modalità di "spazializzazione". Dotato d’intrinseche qualità come quella di "spazio generativo" ovvero, capace di dare impulso alla composizione musicale, grazie al quale il fruitore possa diventare parte integrante di un’esperienza al pari del "Teatro Totale" di Gropius.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.