Il volume in oggetto si sviluppa intorno a un nucleo consistente dedicato allo studio di una forma di testualità emergente nel panorama editoriale contemporaneo, ovvero il graphic novel, con particolare riferimento a quella parte della produzione che si configura come spazio di incontro tra il romanzo grafico, il racconto (auto)biografico e diaristico, e il reportage giornalistico. Spesso queste storie sono il pretesto per raccontare vicende storiche e politiche, in cui le vicende individuali si articolano con le identità collettive, tema di grande interesse nella prospettiva degli studi attuali sulle culture. Emblematico, ad esempio, è il caso noto di Maus di Art Spiegelman, a metà strada tra biografia, autobiografia e memoria collettiva, tra racconto storico e racconto di finzione – oppure quello rappresentato da Logicomix, un’(auto)biografia a fumetti sulla vita di Bertrand Russell. Attraverso la definizione di un corpus rappresentativo, il libro si organizza intorno ad alcuni nodi tematici che emergono dall’analisi del materiale selezionato. In questa direzione, il lavoro procede verso un approfondimento della problematica della costruzione del reale e del credere vero, fino a giungere allo studio della relazione tra creazione artistica, genere (auto)biografico e materiale documentario. Un tale approccio si distacca dallo studio del fumetto come linguaggio e dall’analisi dei linguaggi del fumetto, orientamenti che hanno caratterizzato studi affini, anche in ambito semiotico, e propone di guardare al fumetto nei termini di una semiotica della cultura. Difatti, all’esame della specificità semiotica del fumetto, della relazione testo-immagine e alle forme di iscrizione di punti di vista e prospettive soggettive, si affianca uno studio del graphic novel come forma di autorappresentazione delle culture. Attraverso l’impiego degli strumenti dell’analisi testuale, e a partire dai presupposti del paradigma della semiotica della cultura, questo lavoro prende atto dei condizionamenti culturali delle diverse scritture, ben rappresentate da un corpus testuale costituito da opere diversificate a seconda dei modi di messa in relazione tra (auto)biografia, reportage giornalistico ricorso al documento. Ne emerge un quadro in cui le operazioni di selezione del ricordo e l’impiego delle figure della storia veicolano un discorso più profondo che va al di là dell’atto di testimonianza, un realismo che, prendendo in prestito un’elaborazione di Jean-Marie Floch (1996), appare come il rivestimento figurativo di un discorso secondo, orientato alla discussione dei valori fondanti l’esperienza umana. Il corpus analizzato ha permesso di rintracciare nel graphic novel importanti innovazioni rispetto al racconto biografico tradizionale, ovvero, ad esempio, la maggiore enfasi del punto di vista dell’autore, e una tendenza alla fusione tra romanzo biografico e romanzo autobiografico. In quest’ottica, il presente lavoro indica una messa a punto della metodologia di analisi del fumetto e, nelle conclusione, avanza delle proposte di carattere teorico-metodologico e di definizione per lo studio dei generi e, in particolare, per questa singolare forma espressiva.

Dall'auto/biografia al documento. Strategie di costruzione del REALE nel graphic novel / Greco, Cristina; Greco, Cristina. - (2013 May 21).

Dall'auto/biografia al documento. Strategie di costruzione del REALE nel graphic novel

GRECO, CRISTINA;GRECO, CRISTINA
21/05/2013

Abstract

Il volume in oggetto si sviluppa intorno a un nucleo consistente dedicato allo studio di una forma di testualità emergente nel panorama editoriale contemporaneo, ovvero il graphic novel, con particolare riferimento a quella parte della produzione che si configura come spazio di incontro tra il romanzo grafico, il racconto (auto)biografico e diaristico, e il reportage giornalistico. Spesso queste storie sono il pretesto per raccontare vicende storiche e politiche, in cui le vicende individuali si articolano con le identità collettive, tema di grande interesse nella prospettiva degli studi attuali sulle culture. Emblematico, ad esempio, è il caso noto di Maus di Art Spiegelman, a metà strada tra biografia, autobiografia e memoria collettiva, tra racconto storico e racconto di finzione – oppure quello rappresentato da Logicomix, un’(auto)biografia a fumetti sulla vita di Bertrand Russell. Attraverso la definizione di un corpus rappresentativo, il libro si organizza intorno ad alcuni nodi tematici che emergono dall’analisi del materiale selezionato. In questa direzione, il lavoro procede verso un approfondimento della problematica della costruzione del reale e del credere vero, fino a giungere allo studio della relazione tra creazione artistica, genere (auto)biografico e materiale documentario. Un tale approccio si distacca dallo studio del fumetto come linguaggio e dall’analisi dei linguaggi del fumetto, orientamenti che hanno caratterizzato studi affini, anche in ambito semiotico, e propone di guardare al fumetto nei termini di una semiotica della cultura. Difatti, all’esame della specificità semiotica del fumetto, della relazione testo-immagine e alle forme di iscrizione di punti di vista e prospettive soggettive, si affianca uno studio del graphic novel come forma di autorappresentazione delle culture. Attraverso l’impiego degli strumenti dell’analisi testuale, e a partire dai presupposti del paradigma della semiotica della cultura, questo lavoro prende atto dei condizionamenti culturali delle diverse scritture, ben rappresentate da un corpus testuale costituito da opere diversificate a seconda dei modi di messa in relazione tra (auto)biografia, reportage giornalistico ricorso al documento. Ne emerge un quadro in cui le operazioni di selezione del ricordo e l’impiego delle figure della storia veicolano un discorso più profondo che va al di là dell’atto di testimonianza, un realismo che, prendendo in prestito un’elaborazione di Jean-Marie Floch (1996), appare come il rivestimento figurativo di un discorso secondo, orientato alla discussione dei valori fondanti l’esperienza umana. Il corpus analizzato ha permesso di rintracciare nel graphic novel importanti innovazioni rispetto al racconto biografico tradizionale, ovvero, ad esempio, la maggiore enfasi del punto di vista dell’autore, e una tendenza alla fusione tra romanzo biografico e romanzo autobiografico. In quest’ottica, il presente lavoro indica una messa a punto della metodologia di analisi del fumetto e, nelle conclusione, avanza delle proposte di carattere teorico-metodologico e di definizione per lo studio dei generi e, in particolare, per questa singolare forma espressiva.
21-mag-2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/916894
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