La presente ricerca affronta il tema dei nodi di scambio della rete della mobilità sotterranea nei loro rapporti con l’ organizzazione morfologica della città e nella struttura organizzativa interna. Viaggiando in metropolitana si scende sotto il suolo, in un punto della città, per riemergere da un’altra parte. Il mezzo, sicuramente comodo e funzionale, rischia di annullare completamente la forma della città sostituendola con la mappa a linee colorate della metropolitana, generando anomalie spaziali e temporali nella percezione degli spazi da parte dei viaggiatori. I tempi di percorrenza sotterranea offuscano le vere dimensioni della città, e i nomi delle fermate rimpiazzano i luoghi reali che vivono in superficie, creando un’ immagine semplificata e lineare rispetto a quella molto più complessa della realtà. Nei trasporti, in superficie o sotto terra, su rotaia o meno, sono state le infrastrutture - rotaie, strade, ponti, gallerie, scavi – a rendere più piano il territorio per consentire l’approssimazione ad una rettificazione del movimento. Si finisce così per analizzare la questione della mobilità dalla parte della rete tralasciando i rapporti che essa intesse con la città e con il paesaggio e dimenticando l’importanza cruciale che ha l’uomo, fruitore della rete dei trasporti. La ricerca tenta di recuperare i rapporti fra la rete, la città e l’uomo considerando, inevitabilmente, aspetti molto differenti fra di loro riguardanti: la progettazione urbana, la progettazione architettonica, il design, la psicologia ambientale, l’ecologia percettiva, etc. provando a ripensare il ruolo dell’ uomo come metro base per la progettazione dei sistemi di mobilità e, soprattutto, interrogandosi sulla necessità di avere figure professionali o uffici, in grado di gestire e coordinare una progettazione così complessa e dall’approccio multidisciplinare. La prima parte della ricerca èfinalizzata a dimostrare quanto esista un legame forte fra lo sviluppo della rete della mobilità e quello della città che si manifesta proprio nel nodo: punto di massima concentrazione del movimento e di massima influenza sulla città circostante. Definito teoricamente il nodo secondo i suoi spazi, le sue caratteristiche ed i servizi che offre, si prenderà in esame il caso studio del nodo di Chatelet-Les Halles a Parigi. Il nodo infrastrutturale francese è uno dei più frequentati di Europa, con 800.000 passeggeri al giorno, e, soprattutto, uno dei più complessi per il difficile rapporto urbano che lo lega al centro della città di Parigi. Se ne ricostruiranno le vicende storiche dal momento della nascita del nodo infrastrutturale fino alla riorganizzazione in atto oggi nell’intero quartiere. Una parte importante dell’indagine su Chatelet-Les Halles è stata compiuta direttamente sul luogo grazie ad un attento rilievo fotografico, ad operazioni di rilievo spaziale e temporale dei tempi di percorrenza e soprattutto con il questionario sottoposto a 300 viaggiatori. I dati raccolti attraverso il questionario, le indagini sul posto e negli achivi della RATP, hanno consentito di restituire lo stato attuale degli spazi del nodo in relazione agli aspetti architettonici, del design, della comunicazione, della modalità con cui i viaggiatori lo attraversano e dei livelli di sicurezza interni. Emerge un quadro complesso legato a flussi, spazi e comportamenti dei fruitori che ci suggeriscono la necessità di un coordinamento nelle fasi di realizzazione di progetti così complessi, alla luce del progetto in fase di realizzazione a Chatelet-Les Halles o di quanto realizzato in progetti simili.

L’architettura delle reti della mobilità sotterranea e il suo rapporto con la città. Il caso di “Chatelet-Les Halles” a Parigi / Tattolo, Vincenzo. - (2012 Jun 15).

L’architettura delle reti della mobilità sotterranea e il suo rapporto con la città. Il caso di “Chatelet-Les Halles” a Parigi.

TATTOLO, VINCENZO
15/06/2012

Abstract

La presente ricerca affronta il tema dei nodi di scambio della rete della mobilità sotterranea nei loro rapporti con l’ organizzazione morfologica della città e nella struttura organizzativa interna. Viaggiando in metropolitana si scende sotto il suolo, in un punto della città, per riemergere da un’altra parte. Il mezzo, sicuramente comodo e funzionale, rischia di annullare completamente la forma della città sostituendola con la mappa a linee colorate della metropolitana, generando anomalie spaziali e temporali nella percezione degli spazi da parte dei viaggiatori. I tempi di percorrenza sotterranea offuscano le vere dimensioni della città, e i nomi delle fermate rimpiazzano i luoghi reali che vivono in superficie, creando un’ immagine semplificata e lineare rispetto a quella molto più complessa della realtà. Nei trasporti, in superficie o sotto terra, su rotaia o meno, sono state le infrastrutture - rotaie, strade, ponti, gallerie, scavi – a rendere più piano il territorio per consentire l’approssimazione ad una rettificazione del movimento. Si finisce così per analizzare la questione della mobilità dalla parte della rete tralasciando i rapporti che essa intesse con la città e con il paesaggio e dimenticando l’importanza cruciale che ha l’uomo, fruitore della rete dei trasporti. La ricerca tenta di recuperare i rapporti fra la rete, la città e l’uomo considerando, inevitabilmente, aspetti molto differenti fra di loro riguardanti: la progettazione urbana, la progettazione architettonica, il design, la psicologia ambientale, l’ecologia percettiva, etc. provando a ripensare il ruolo dell’ uomo come metro base per la progettazione dei sistemi di mobilità e, soprattutto, interrogandosi sulla necessità di avere figure professionali o uffici, in grado di gestire e coordinare una progettazione così complessa e dall’approccio multidisciplinare. La prima parte della ricerca èfinalizzata a dimostrare quanto esista un legame forte fra lo sviluppo della rete della mobilità e quello della città che si manifesta proprio nel nodo: punto di massima concentrazione del movimento e di massima influenza sulla città circostante. Definito teoricamente il nodo secondo i suoi spazi, le sue caratteristiche ed i servizi che offre, si prenderà in esame il caso studio del nodo di Chatelet-Les Halles a Parigi. Il nodo infrastrutturale francese è uno dei più frequentati di Europa, con 800.000 passeggeri al giorno, e, soprattutto, uno dei più complessi per il difficile rapporto urbano che lo lega al centro della città di Parigi. Se ne ricostruiranno le vicende storiche dal momento della nascita del nodo infrastrutturale fino alla riorganizzazione in atto oggi nell’intero quartiere. Una parte importante dell’indagine su Chatelet-Les Halles è stata compiuta direttamente sul luogo grazie ad un attento rilievo fotografico, ad operazioni di rilievo spaziale e temporale dei tempi di percorrenza e soprattutto con il questionario sottoposto a 300 viaggiatori. I dati raccolti attraverso il questionario, le indagini sul posto e negli achivi della RATP, hanno consentito di restituire lo stato attuale degli spazi del nodo in relazione agli aspetti architettonici, del design, della comunicazione, della modalità con cui i viaggiatori lo attraversano e dei livelli di sicurezza interni. Emerge un quadro complesso legato a flussi, spazi e comportamenti dei fruitori che ci suggeriscono la necessità di un coordinamento nelle fasi di realizzazione di progetti così complessi, alla luce del progetto in fase di realizzazione a Chatelet-Les Halles o di quanto realizzato in progetti simili.
15-giu-2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/916878
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