Le nuove frontiere della “visualità” e dei “visual studies” sono di avvicinare sempre più le forme di rappresentazione alle modalità di visualizzazione e d'interazione con l'ambiente posto difronte all'osservatore o con il quale sta interagendo: favorendo la percezione tridimensionale, la modalità di esplorare in tempo reale l'ambiente che lo circonda, la possibilità di avere informazioni aggiuntive sullo spazio vicino. Queste forme di rappresentazione hanno potenzialità applicative che consentono di produrre immagini nel contesto contemporaneo tanto nella visualità di progetto, che in quella di rilievo e documentazione dei beni culturali. Quali sono le tecniche a disposizione della rappresentazione per ottenere questi risultati in maniera efficace, utilizzando i tre distinti metodi di figurazione dell'”ostendere”, del “rivelare” e del “raffigurare l'invisibile”? Le nuove modalità di visualizzazione in 3D dello spazio possono essere equiparate ad una figurazione “ostensiva”. Finora le immagini tratte dai modelli 3D o dalla realtà sono sempre state visualizzate su schermi piani, consentendo di percepire la presenza di un mondo tridimensionale, ma non di fornire una modalità di visualizzazione sufficientemente consona. La cinematografia è stata la prima forma espressiva ad oltrepassare la tecnica anaglifa per proporre produzioni (molto costose) visualizzabili con occhiali 3D a luce polarizzata, oggi utilizzate anche dalle produzioni televisive di eventi sportivi live e di documentari architettonici, come quello in cui Sky svela i Musei Vaticani in 3D. La divulgazione/figurazione “ostensiva” mediante l'uso di occhiali 3D a luce polarizzata è oggi anche possibile con procedure a costi contenuti (low cost), come quella messa a punto in una ricerca per la documentazione della Galleria prospettica di Palazzo Spada a Roma. La figurazione “rivelata” può essere associata alla possibilità di esplorare i modelli 3D in modalità “real time”, consentendo all'osservatore di immergersi completamente nella realtà raffigurata e di visualizzarla come se fosse al suo interno, tramite, ad esempio, l'uso degli “oculus rift”, che possono essere considerati, in questo momento, quanto di meglio la tecnologia possa offrire. La modalità di costruzione/realizzazione del modello 3D da visualizzare utilizza il “game engine” degli applicativi di modellazione solida/renderizzazione più diffusi o in fase di espansione come l'applicativo open source Blender. In questo caso viene proposto lo stato della ricerca sull'esplorazione in real time del modello 3D di ricostruzione del Foro di Nerva a Roma. La “raffigurazione dell'invisibile” è collegata a quelle informazioni invisibili nella realtà e che permettono di arricchire la visualizzazione e la conoscenza dello spazio circostante. È la possibilità offerta dai sistemi di realtà aumentata applicata agli strumenti smart (smartphone e tablet) che oggi sempre di più accompagnano i singoli individui. La ricerca è stata sviluppata sia nella direzione dell'AR+ mediante l'uso di ARTag (si veda l'APP per iPhone “Nervar” - quali informazioni aggiuntive collegate al Foro di Nerva), che con l'uso della posizione GPS degli oggetti/elementi d'interesse (si veda l'APP per iPhone “IsIPU” - quali informazioni aggiuntive collegate a siti paleontologici presenti nel bacino di Anagni).
Visual studies e computer graphics / Empler, Tommaso. - CD-ROM. - (2015). (Intervento presentato al convegno Visualità. Idee per la rappresentazione 7. Atti del seminario di studi tenutosi a Aversa nel 9 maggio 2014).
Visual studies e computer graphics
EMPLER, TOMMASO
2015
Abstract
Le nuove frontiere della “visualità” e dei “visual studies” sono di avvicinare sempre più le forme di rappresentazione alle modalità di visualizzazione e d'interazione con l'ambiente posto difronte all'osservatore o con il quale sta interagendo: favorendo la percezione tridimensionale, la modalità di esplorare in tempo reale l'ambiente che lo circonda, la possibilità di avere informazioni aggiuntive sullo spazio vicino. Queste forme di rappresentazione hanno potenzialità applicative che consentono di produrre immagini nel contesto contemporaneo tanto nella visualità di progetto, che in quella di rilievo e documentazione dei beni culturali. Quali sono le tecniche a disposizione della rappresentazione per ottenere questi risultati in maniera efficace, utilizzando i tre distinti metodi di figurazione dell'”ostendere”, del “rivelare” e del “raffigurare l'invisibile”? Le nuove modalità di visualizzazione in 3D dello spazio possono essere equiparate ad una figurazione “ostensiva”. Finora le immagini tratte dai modelli 3D o dalla realtà sono sempre state visualizzate su schermi piani, consentendo di percepire la presenza di un mondo tridimensionale, ma non di fornire una modalità di visualizzazione sufficientemente consona. La cinematografia è stata la prima forma espressiva ad oltrepassare la tecnica anaglifa per proporre produzioni (molto costose) visualizzabili con occhiali 3D a luce polarizzata, oggi utilizzate anche dalle produzioni televisive di eventi sportivi live e di documentari architettonici, come quello in cui Sky svela i Musei Vaticani in 3D. La divulgazione/figurazione “ostensiva” mediante l'uso di occhiali 3D a luce polarizzata è oggi anche possibile con procedure a costi contenuti (low cost), come quella messa a punto in una ricerca per la documentazione della Galleria prospettica di Palazzo Spada a Roma. La figurazione “rivelata” può essere associata alla possibilità di esplorare i modelli 3D in modalità “real time”, consentendo all'osservatore di immergersi completamente nella realtà raffigurata e di visualizzarla come se fosse al suo interno, tramite, ad esempio, l'uso degli “oculus rift”, che possono essere considerati, in questo momento, quanto di meglio la tecnologia possa offrire. La modalità di costruzione/realizzazione del modello 3D da visualizzare utilizza il “game engine” degli applicativi di modellazione solida/renderizzazione più diffusi o in fase di espansione come l'applicativo open source Blender. In questo caso viene proposto lo stato della ricerca sull'esplorazione in real time del modello 3D di ricostruzione del Foro di Nerva a Roma. La “raffigurazione dell'invisibile” è collegata a quelle informazioni invisibili nella realtà e che permettono di arricchire la visualizzazione e la conoscenza dello spazio circostante. È la possibilità offerta dai sistemi di realtà aumentata applicata agli strumenti smart (smartphone e tablet) che oggi sempre di più accompagnano i singoli individui. La ricerca è stata sviluppata sia nella direzione dell'AR+ mediante l'uso di ARTag (si veda l'APP per iPhone “Nervar” - quali informazioni aggiuntive collegate al Foro di Nerva), che con l'uso della posizione GPS degli oggetti/elementi d'interesse (si veda l'APP per iPhone “IsIPU” - quali informazioni aggiuntive collegate a siti paleontologici presenti nel bacino di Anagni).File | Dimensione | Formato | |
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