Il saggio indaga l’uso e il riuso che la scrittura femminile italiana - moderna e contemporanea - attua nei confronti della tradizione culturale, all’interno della quale innesta un’inedita declinazione di temi quali corpo, materno, conflitto, spazio. Il primo passaggio temporale prescelto, quello dall’Ottocento al Novecento, coincide in Italia con la progressiva definizione della nuova identità nazionale: Enrichetta Caracciolo, Emma, Matilde Serao e le generazioni che hanno vissuto la Prima guerra mondiale rappresentano il campo d’indagine privilegiato. L’altro snodo – questa volta “epocale” – si colloca fra Secondo e Terzo Millennio, sulla falsariga del genere letterario tipico dell’attuale società complessa: il noir, a partire dalla sua predilezione per i nonluoghi. L’analisi si sofferma allora su Campo, La Spina, Mazzucco, Stancanelli, Teodorani, Vinci, Verasani, cui si affiancano, tuttavia, anche riflessioni dedicate a D’Annunzio, Pirandello, Ungaretti, Gadda, Ammaniti e Simi.
Il secchio di Duchamp. Usi e riusi della scrittura femminile in Italia dalla fine dell'Ottocento al Terzo Millennio / Storini, Monica Cristina. - STAMPA. - 1:(2016), pp. 1-234.
Il secchio di Duchamp. Usi e riusi della scrittura femminile in Italia dalla fine dell'Ottocento al Terzo Millennio
STORINI, Monica Cristina
2016
Abstract
Il saggio indaga l’uso e il riuso che la scrittura femminile italiana - moderna e contemporanea - attua nei confronti della tradizione culturale, all’interno della quale innesta un’inedita declinazione di temi quali corpo, materno, conflitto, spazio. Il primo passaggio temporale prescelto, quello dall’Ottocento al Novecento, coincide in Italia con la progressiva definizione della nuova identità nazionale: Enrichetta Caracciolo, Emma, Matilde Serao e le generazioni che hanno vissuto la Prima guerra mondiale rappresentano il campo d’indagine privilegiato. L’altro snodo – questa volta “epocale” – si colloca fra Secondo e Terzo Millennio, sulla falsariga del genere letterario tipico dell’attuale società complessa: il noir, a partire dalla sua predilezione per i nonluoghi. L’analisi si sofferma allora su Campo, La Spina, Mazzucco, Stancanelli, Teodorani, Vinci, Verasani, cui si affiancano, tuttavia, anche riflessioni dedicate a D’Annunzio, Pirandello, Ungaretti, Gadda, Ammaniti e Simi.File | Dimensione | Formato | |
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