In Italia, i centri storici minori sono soggetti a significativi processi di abbandono legati alla loro localizzazione e al contesto insediativo. Sul centro storico convergono l’interesse di popolazione a basso reddito (spesso migranti) che cerca una soluzione senza sostegno pubblico alla casa e quello dei proprietari che ritengono utile incamerare i profitti che derivano da questo tipo di locazioni, senza impegnarsi in operazioni di riqualificazione con esito incerto sul mercato. Un caso particolarmente significativo è quello dei Castelli Romani, dove il fenomeno dell’abbandono e il basso prezzo delle locazioni, nonché la presenza di reti di solidarietà, di servizi di trasporto pubblico e opportunità di lavoro hanno favorito la residenza dei migranti. Un’altra esperienza è quella di alcuni centri in cui esistono zone completamente abbandonate dai privati dove le amministrazioni tentano di accompagnare le politiche di valorizzazione e riqualificazione con politiche sociali per i migranti e per creare integrazione, scambi commerciali, relazioni e spazi di interculturalità. Alcuni comuni della Locride in via di spopolamento, come Riace, dal 2001 fanno parte del Programma Nazionale Asilo e vantano esperienze di accoglienza di migranti e rifugiati. Sulla via del ripopolamento ha agito anche il comune di Montazzoli, in Abruzzo, che ha emesso un bando “Pro prima media” per l’assegnazione in locazione gratuita per 3 anni di alloggi con esenzione delle tasse comunali per famiglie non residenti che iscrivono i figli nella scuola locale.
I migranti nei centri storici minori: criticità e risorsa / Ricci, Manuela. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - 142:LXII 142 serie storica(2010), pp. 24-29.
I migranti nei centri storici minori: criticità e risorsa
RICCI, Manuela
2010
Abstract
In Italia, i centri storici minori sono soggetti a significativi processi di abbandono legati alla loro localizzazione e al contesto insediativo. Sul centro storico convergono l’interesse di popolazione a basso reddito (spesso migranti) che cerca una soluzione senza sostegno pubblico alla casa e quello dei proprietari che ritengono utile incamerare i profitti che derivano da questo tipo di locazioni, senza impegnarsi in operazioni di riqualificazione con esito incerto sul mercato. Un caso particolarmente significativo è quello dei Castelli Romani, dove il fenomeno dell’abbandono e il basso prezzo delle locazioni, nonché la presenza di reti di solidarietà, di servizi di trasporto pubblico e opportunità di lavoro hanno favorito la residenza dei migranti. Un’altra esperienza è quella di alcuni centri in cui esistono zone completamente abbandonate dai privati dove le amministrazioni tentano di accompagnare le politiche di valorizzazione e riqualificazione con politiche sociali per i migranti e per creare integrazione, scambi commerciali, relazioni e spazi di interculturalità. Alcuni comuni della Locride in via di spopolamento, come Riace, dal 2001 fanno parte del Programma Nazionale Asilo e vantano esperienze di accoglienza di migranti e rifugiati. Sulla via del ripopolamento ha agito anche il comune di Montazzoli, in Abruzzo, che ha emesso un bando “Pro prima media” per l’assegnazione in locazione gratuita per 3 anni di alloggi con esenzione delle tasse comunali per famiglie non residenti che iscrivono i figli nella scuola locale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.