La tesi ha lo scopo di contribuire alla ricerca di possibili risposte alla domanda se sia possibile “proteggere” la democrazia senza indebolirla nei suoi presupposti logici e nei suoi obbiettivi razionali. Da qui, la volontà di offrire una ricostruzione del concetto e delle funzioni di “costituzione materiale” realizzata, attraverso una comparazione diacronica, partendo dalle sue “radici”. Al fine di esplicitare al massimo l’importanza di una prospettiva volta a storicizzare le categorie giuridiche analizzate, questa comparazione è stata realizzata mettendo a confronto, non soltanto le originarie formulazioni della teoria mortatiana con le loro successive interpretazioni, compiute durante la prima e la seconda fase della storia repubblicana. Le stesse, sono state confrontate anche con le dottrine aventi ad oggetto le norme materiali per la disciplina dei diritti politici e della legislazione elettorale, presenti, all’interno della giuspubblicistica italiana, in tre precedenti specifici periodi della nostra comune storia “costituzionale” e “della costituzione”. Specifici periodi, rappresentati: dalla fondazione dello Stato unitario (1848-1861); dal primo allargamento del suffragio politico (1880-1882); dal passaggio tra il regime liberal-oligarchico e quello demo-liberale, conseguente, sia alla concessione del suffragio universale maschile, che, soprattutto, al rapido incremento, all’interno delle Assemblee rappresentative del cd. “Stato di massa”, dell’influenza operata dai primi partiti politici ideologici sull’azione del Governo (1912-1919).

Alle radici della Costituzione materiale / Ferraro, Simone. - (2016 Dec 21).

Alle radici della Costituzione materiale

FERRARO, SIMONE
21/12/2016

Abstract

La tesi ha lo scopo di contribuire alla ricerca di possibili risposte alla domanda se sia possibile “proteggere” la democrazia senza indebolirla nei suoi presupposti logici e nei suoi obbiettivi razionali. Da qui, la volontà di offrire una ricostruzione del concetto e delle funzioni di “costituzione materiale” realizzata, attraverso una comparazione diacronica, partendo dalle sue “radici”. Al fine di esplicitare al massimo l’importanza di una prospettiva volta a storicizzare le categorie giuridiche analizzate, questa comparazione è stata realizzata mettendo a confronto, non soltanto le originarie formulazioni della teoria mortatiana con le loro successive interpretazioni, compiute durante la prima e la seconda fase della storia repubblicana. Le stesse, sono state confrontate anche con le dottrine aventi ad oggetto le norme materiali per la disciplina dei diritti politici e della legislazione elettorale, presenti, all’interno della giuspubblicistica italiana, in tre precedenti specifici periodi della nostra comune storia “costituzionale” e “della costituzione”. Specifici periodi, rappresentati: dalla fondazione dello Stato unitario (1848-1861); dal primo allargamento del suffragio politico (1880-1882); dal passaggio tra il regime liberal-oligarchico e quello demo-liberale, conseguente, sia alla concessione del suffragio universale maschile, che, soprattutto, al rapido incremento, all’interno delle Assemblee rappresentative del cd. “Stato di massa”, dell’influenza operata dai primi partiti politici ideologici sull’azione del Governo (1912-1919).
21-dic-2016
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