La Corte costituzionale è una delle maggiori novità della Costituzione repubblicana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Le ragioni della scelta in favore di una Corte costituzionale furono essenzialmente tre: il passaggio da una Costituzione flessibile a una Costituzione rigida; la ricchezza e la complessità di contenuto delle norme costituzionali; l’introduzione delle autonomie regionali. La soluzione del controllo accentrato fu preferita a quella del controllo diffuso per ragioni politiche contingenti, ma anche perché sembrava quella che metteva meno in discussione il tradizionale primato della legge.La composizione ordinaria della Corte costituzionale è mista: i quindici giudici sono nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica e sono eletti per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature (Corte di cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei conti). Nei giudizi penali il collegio è integrato da sedici giudici, sorteggiati entro un elenco votato dal Parlamento. Il sistema disegnato dalla Costituzione e dalle leggi ha funzionato piuttosto bene, garantendo un sufficiente pluralismo interno alla Corte e un significativo equilibrio tra le varie concezioni del diritto dei vari componenti. Un ruolo importante nell'organizzazione della Corte lo ha il suo Presidente, che è un primus inter pares, ma “fa l’andatura” del collegio, esercita un “potere d’influenza”, determina i tempi di trattazione delle cause e assegnando le cause ai singoli giudici per la relazione. Le attribuzioni della Corte sono molteplici.
Italia: La Corte costituzionale / Luciani, Massimo. - STAMPA. - (2016), pp. 1-30. (Intervento presentato al convegno The role of constitutional courts in multi-level governance tenutosi a Bruxelles nel 18 novembre 2016) [10.2861/3441].
Italia: La Corte costituzionale
LUCIANI, Massimo
2016
Abstract
La Corte costituzionale è una delle maggiori novità della Costituzione repubblicana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Le ragioni della scelta in favore di una Corte costituzionale furono essenzialmente tre: il passaggio da una Costituzione flessibile a una Costituzione rigida; la ricchezza e la complessità di contenuto delle norme costituzionali; l’introduzione delle autonomie regionali. La soluzione del controllo accentrato fu preferita a quella del controllo diffuso per ragioni politiche contingenti, ma anche perché sembrava quella che metteva meno in discussione il tradizionale primato della legge.La composizione ordinaria della Corte costituzionale è mista: i quindici giudici sono nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica e sono eletti per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature (Corte di cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei conti). Nei giudizi penali il collegio è integrato da sedici giudici, sorteggiati entro un elenco votato dal Parlamento. Il sistema disegnato dalla Costituzione e dalle leggi ha funzionato piuttosto bene, garantendo un sufficiente pluralismo interno alla Corte e un significativo equilibrio tra le varie concezioni del diritto dei vari componenti. Un ruolo importante nell'organizzazione della Corte lo ha il suo Presidente, che è un primus inter pares, ma “fa l’andatura” del collegio, esercita un “potere d’influenza”, determina i tempi di trattazione delle cause e assegnando le cause ai singoli giudici per la relazione. Le attribuzioni della Corte sono molteplici.File | Dimensione | Formato | |
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