Le riflessioni che qui si presentano sono parte di un più generale percorso, si potrebbe dire un piccolo programma di ricerca, sul legame tra “immagina- zione” del futuro tecnologico-comunicativo e la sua versione narrativa e lette- raria; si tratta di un percorso “aperto”, che indubbiamente necessita di ulterio- re aggiornamento e approfondimento. Su questo tema, è forte la tentazione di lavorare esclusivamente nei termini di ciò che è stato previsto, assumendo una visione profetica della letteratura. È anche vero, però, che spesso noi dimenti- chiamo le previsioni fallaci, quelle che non si sono avverate oppure adattiamo al presente alcune anticipazioni. Il tentativo qui proposto mira più che altro a mettere in connessione gli scenari distopici, in particolare rispetto al loro ambito comunicativo, con le letture anche teoriche dei mutamenti sul piano tecnologico, adottandone quindi una prospettiva soprattutto sociologica, poi- ché esamina il ruolo degli individui rispetto a tali scenari. Immaginare la comunicazione sia in termini di strumenti/tecnologie che di usi sociali fornisce agli scrittori che qui si citeranno innumerevoli elementi per delineare gli scenari distopici; probabilmente è necessaria una riflessione più approfondita sulle dimensioni sociali (i cosiddetti usi sociali) delle tecnologie comunicative e mediali rispetto a una più scontata attenzione alla dimensione del controllo e dell’oppressione da parte del potere, pur altamente significati- va. In questo senso, ciò può consentire di recuperare anche aspetti teorici e concezioni della comunicazione (e dei suoi effetti) complementari o alternati- vi rispetto alla sola teoria critica.
Immaginari comunicativi e mediali nella letteratura distopica / Bruno, Marco. - STAMPA. - (2016), pp. 91-106. - SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE.
Immaginari comunicativi e mediali nella letteratura distopica
BRUNO, MARCO
2016
Abstract
Le riflessioni che qui si presentano sono parte di un più generale percorso, si potrebbe dire un piccolo programma di ricerca, sul legame tra “immagina- zione” del futuro tecnologico-comunicativo e la sua versione narrativa e lette- raria; si tratta di un percorso “aperto”, che indubbiamente necessita di ulterio- re aggiornamento e approfondimento. Su questo tema, è forte la tentazione di lavorare esclusivamente nei termini di ciò che è stato previsto, assumendo una visione profetica della letteratura. È anche vero, però, che spesso noi dimenti- chiamo le previsioni fallaci, quelle che non si sono avverate oppure adattiamo al presente alcune anticipazioni. Il tentativo qui proposto mira più che altro a mettere in connessione gli scenari distopici, in particolare rispetto al loro ambito comunicativo, con le letture anche teoriche dei mutamenti sul piano tecnologico, adottandone quindi una prospettiva soprattutto sociologica, poi- ché esamina il ruolo degli individui rispetto a tali scenari. Immaginare la comunicazione sia in termini di strumenti/tecnologie che di usi sociali fornisce agli scrittori che qui si citeranno innumerevoli elementi per delineare gli scenari distopici; probabilmente è necessaria una riflessione più approfondita sulle dimensioni sociali (i cosiddetti usi sociali) delle tecnologie comunicative e mediali rispetto a una più scontata attenzione alla dimensione del controllo e dell’oppressione da parte del potere, pur altamente significati- va. In questo senso, ciò può consentire di recuperare anche aspetti teorici e concezioni della comunicazione (e dei suoi effetti) complementari o alternati- vi rispetto alla sola teoria critica.File | Dimensione | Formato | |
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