Lo studio dei meccanismi dell’esodo in emergenza dagli edifici è stato condotto con crescente interesse nel corso degli ultimi decenni. La definizione di misure atte a favorire l’esodo in emergenza, infatti, nella prevenzione incendi è forse la misura più importante di sicurezza delle persone. Inizialmente, l’acquisizione della conoscenza dei parametri da considerare per la realizzazione delle misure più idonee alle necessità è stata finalizzata ad assicurare l’efficacia e l’applicabilità delle norme di prevenzione incendi. Per questo motivo, l’approccio più diffuso stabilisce il numero e la larghezza delle vie di esodo in rapporto al numero di persone che le devono utilizzare, senza alcun riferimento al tempo necessario per l’esodo. Successivamente, la ricerca ha rivolto la propria attenzione allo studio di caratteristiche di comportamento dei singoli e dei gruppi, per consentire lo sviluppo di modelli in grado di supportare le valutazioni ingegneristiche degli edifici. Questo tipo di soluzione del problema, di tipo prestazionale, pone come finalità il confronto tra il tempo necessario per l’esodo e il tempo disponibile per raggiungere un luogo sicuro in condizioni accettabili. A questo scopo è divenuto essenziale studiare le caratteristiche di comportamento delle persone in emergenza, dagli aspetti fisiologici e quelli psicologici. Infatti, dall’osservazione di eventi che hanno coinvolto numeri elevati di persone (ad esempio, gli attentati del 1993 e del 2001 alle Torri Gemelle di New York), è stato notato che lo studio dei parametri puramente meccanici dell’esodo (e la conseguente definizione di modelli di simulazione) non era in grado di rappresentare in modo adeguato i comportamenti reali, che sono fortemente dipendenti dal tipo di risposta del cervello alle sollecitazioni esterne. Tra i diversi casi reali osservati, inoltre, è stato notato che, al crescere del numero di persone coinvolte in una emergenza, la definizione del tempo necessario all’esodo dipende sia dagli aspetti meccanici del moto che dalla psicologia delle masse. Proprio lo studio delle caratteristiche di comportamento in emergenza dei diversi gruppi (ad esempio, familiari, lavorativi, occasionali) ha condotto negli ultimi anni a orientare la ricerca e lo sviluppo di modelli da un ambito di applicazione ristretto agli edifici o, al massimo, agli spazi confinati (stazioni interrate, grandi complessi commerciali) alla valutazione delle caratteristiche di esodo a scala maggiore, fino a quella urbana. Tale estensione dell’ambito di applicazione risponde almeno a due necessità: (i) consentire di trattare la sicurezza degli eventi di protezione civile o di quelli che coinvolgono grandi numeri di persone (c.d. “grandi eventi”); (ii) disporre di strumenti di supporto alla gestione delle emergenze che riguardano grandi numeri di persone o vaste estensioni territoriali. In entrambi i casi si possono già citare diverse applicazioni delle valutazioni dell’esodo. In particolare, per le manifestazioni in cui sono previsti grandi affollamenti, si sta facendo strada l’ipotesi di utilizzare un approccio ingegneristico alla pianificazione dell’emergenza ed anche alla sua gestione. Infatti, utilizzando gli strumenti di simulazione dell’esodo, si può trattare un grande evento con gli stessi strumenti concettuali degli edifici, verificando se gli spazi a disposizione sono adeguati ad un flusso in emergenza sicuro. Un uso ancora più innovativo di questo strumento potrebbe essere quello di gestire le emergenze di ambienti ed eventi molto affollati. In caso di situazioni di particolare criticità non previste, infatti, è possibile ipotizzare che una simulazione speditiva dell’evoluzione dell’esodo possa permettere di adottare scelte più consapevoli, migliorando il livello di sicurezza delle persone coinvolte.

Usi innovativi degli strumenti di simulazione dell’esodo / Stefano, Marsella; Sciarretta, Nicolo'. - STAMPA. - (2016). (Intervento presentato al convegno VGR 2016 Valutazione e gestione del rischio negli insediamenti industriali tenutosi a Roma nel 13-15 settembre 2016).

Usi innovativi degli strumenti di simulazione dell’esodo.

SCIARRETTA, NICOLO'
2016

Abstract

Lo studio dei meccanismi dell’esodo in emergenza dagli edifici è stato condotto con crescente interesse nel corso degli ultimi decenni. La definizione di misure atte a favorire l’esodo in emergenza, infatti, nella prevenzione incendi è forse la misura più importante di sicurezza delle persone. Inizialmente, l’acquisizione della conoscenza dei parametri da considerare per la realizzazione delle misure più idonee alle necessità è stata finalizzata ad assicurare l’efficacia e l’applicabilità delle norme di prevenzione incendi. Per questo motivo, l’approccio più diffuso stabilisce il numero e la larghezza delle vie di esodo in rapporto al numero di persone che le devono utilizzare, senza alcun riferimento al tempo necessario per l’esodo. Successivamente, la ricerca ha rivolto la propria attenzione allo studio di caratteristiche di comportamento dei singoli e dei gruppi, per consentire lo sviluppo di modelli in grado di supportare le valutazioni ingegneristiche degli edifici. Questo tipo di soluzione del problema, di tipo prestazionale, pone come finalità il confronto tra il tempo necessario per l’esodo e il tempo disponibile per raggiungere un luogo sicuro in condizioni accettabili. A questo scopo è divenuto essenziale studiare le caratteristiche di comportamento delle persone in emergenza, dagli aspetti fisiologici e quelli psicologici. Infatti, dall’osservazione di eventi che hanno coinvolto numeri elevati di persone (ad esempio, gli attentati del 1993 e del 2001 alle Torri Gemelle di New York), è stato notato che lo studio dei parametri puramente meccanici dell’esodo (e la conseguente definizione di modelli di simulazione) non era in grado di rappresentare in modo adeguato i comportamenti reali, che sono fortemente dipendenti dal tipo di risposta del cervello alle sollecitazioni esterne. Tra i diversi casi reali osservati, inoltre, è stato notato che, al crescere del numero di persone coinvolte in una emergenza, la definizione del tempo necessario all’esodo dipende sia dagli aspetti meccanici del moto che dalla psicologia delle masse. Proprio lo studio delle caratteristiche di comportamento in emergenza dei diversi gruppi (ad esempio, familiari, lavorativi, occasionali) ha condotto negli ultimi anni a orientare la ricerca e lo sviluppo di modelli da un ambito di applicazione ristretto agli edifici o, al massimo, agli spazi confinati (stazioni interrate, grandi complessi commerciali) alla valutazione delle caratteristiche di esodo a scala maggiore, fino a quella urbana. Tale estensione dell’ambito di applicazione risponde almeno a due necessità: (i) consentire di trattare la sicurezza degli eventi di protezione civile o di quelli che coinvolgono grandi numeri di persone (c.d. “grandi eventi”); (ii) disporre di strumenti di supporto alla gestione delle emergenze che riguardano grandi numeri di persone o vaste estensioni territoriali. In entrambi i casi si possono già citare diverse applicazioni delle valutazioni dell’esodo. In particolare, per le manifestazioni in cui sono previsti grandi affollamenti, si sta facendo strada l’ipotesi di utilizzare un approccio ingegneristico alla pianificazione dell’emergenza ed anche alla sua gestione. Infatti, utilizzando gli strumenti di simulazione dell’esodo, si può trattare un grande evento con gli stessi strumenti concettuali degli edifici, verificando se gli spazi a disposizione sono adeguati ad un flusso in emergenza sicuro. Un uso ancora più innovativo di questo strumento potrebbe essere quello di gestire le emergenze di ambienti ed eventi molto affollati. In caso di situazioni di particolare criticità non previste, infatti, è possibile ipotizzare che una simulazione speditiva dell’evoluzione dell’esodo possa permettere di adottare scelte più consapevoli, migliorando il livello di sicurezza delle persone coinvolte.
2016
VGR 2016 Valutazione e gestione del rischio negli insediamenti industriali
piani di emergenza, esodo a scala urbana, simulazione dell’esodo
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Usi innovativi degli strumenti di simulazione dell’esodo / Stefano, Marsella; Sciarretta, Nicolo'. - STAMPA. - (2016). (Intervento presentato al convegno VGR 2016 Valutazione e gestione del rischio negli insediamenti industriali tenutosi a Roma nel 13-15 settembre 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/890622
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