The city is a social product outcome of processes and interactions, both tangible and intangible, stratified in the history and in human affairs, above all of its inhabitants. The development of the modern city has led, for various reasons, to a progressive and radical expropriation of the design and creative capacity of its inhabitants. Today the margins of a design, creative or simply concrete contribution of the inhabitants to the construction of the city are even more restricted. The processes of re-appropriation and re-signification of the city can be supported by forms of self-organization, ie structured and self-produced forms of social organization aimed more or less intentionally towards the construction and management of the space and activities that take place there. This expresses a great social protagonism, but also - and this is a fundamental latent resource - a great capacity for self-organization, which does not only involve organizational skills and abilities, but also means the ability to rebuild social textiles and define objectives. shared that finalize social action (ie to define a common policy)

La città è un prodotto sociale esito di processi e interazioni, materiali e immateriali, stratificati nella storia e nelle vicende umane, soprattutto dei suoi abitanti. Lo sviluppo della città moderna ha portato, per diversi motivi, ad una progressiva e radicale espropriazione della capacità progettuale e creativa dei suoi abitanti. Oggi i margini di un contributo progettuale, creativo o semplicemente concreto degli abitanti alla costruzione della città sono ancor più ristretti. I processi di riappropriazione e risignificazione della città possono essere supportati da forme di autorganizzazione, ovvero modalità strutturate e autoprodotte di organizzazione sociale finalizzate più o meno intenzionalmente alla costruzione e alla gestione dello spazio e delle attività che vi si svolgono. In questo si esprime un grande protagonismo sociale, ma anche – ed è questa una risorsa latente fondamentale – una grande capacità di autorganizzazione, che non comporta solo una competenza ed una abilità organizzative, ma significa anche la capacità di ricostruire tessuti sociali e di definire obiettivi condivisi che finalizzino l’azione sociale (ovvero di definire una politica comune)

Progettualità latenti e riappropriazione delle città / Cellamare, Carlo. - In: ARGOMENTI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1591-3171. - STAMPA. - 11 (2016)(2016), pp. 16-17.

Progettualità latenti e riappropriazione delle città

CELLAMARE, Carlo
2016

Abstract

The city is a social product outcome of processes and interactions, both tangible and intangible, stratified in the history and in human affairs, above all of its inhabitants. The development of the modern city has led, for various reasons, to a progressive and radical expropriation of the design and creative capacity of its inhabitants. Today the margins of a design, creative or simply concrete contribution of the inhabitants to the construction of the city are even more restricted. The processes of re-appropriation and re-signification of the city can be supported by forms of self-organization, ie structured and self-produced forms of social organization aimed more or less intentionally towards the construction and management of the space and activities that take place there. This expresses a great social protagonism, but also - and this is a fundamental latent resource - a great capacity for self-organization, which does not only involve organizational skills and abilities, but also means the ability to rebuild social textiles and define objectives. shared that finalize social action (ie to define a common policy)
2016
La città è un prodotto sociale esito di processi e interazioni, materiali e immateriali, stratificati nella storia e nelle vicende umane, soprattutto dei suoi abitanti. Lo sviluppo della città moderna ha portato, per diversi motivi, ad una progressiva e radicale espropriazione della capacità progettuale e creativa dei suoi abitanti. Oggi i margini di un contributo progettuale, creativo o semplicemente concreto degli abitanti alla costruzione della città sono ancor più ristretti. I processi di riappropriazione e risignificazione della città possono essere supportati da forme di autorganizzazione, ovvero modalità strutturate e autoprodotte di organizzazione sociale finalizzate più o meno intenzionalmente alla costruzione e alla gestione dello spazio e delle attività che vi si svolgono. In questo si esprime un grande protagonismo sociale, ma anche – ed è questa una risorsa latente fondamentale – una grande capacità di autorganizzazione, che non comporta solo una competenza ed una abilità organizzative, ma significa anche la capacità di ricostruire tessuti sociali e di definire obiettivi condivisi che finalizzino l’azione sociale (ovvero di definire una politica comune)
riappropriazione della città; pratiche urbane; progettualità; città; city; urban practices
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Progettualità latenti e riappropriazione delle città / Cellamare, Carlo. - In: ARGOMENTI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1591-3171. - STAMPA. - 11 (2016)(2016), pp. 16-17.
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