Nel contributo viene analizzato l’apporto che la dottrina italiana e in special modo l’insigne giurista e magistrato Federico Sclopis di Salerano, dà alla redazione dello Statuto Albertino, prima carta costituzionale dello stato di Piemonte, poi estesa con l’unificazione a tutta la penisola. Sclopis, infatti, si interroga e opera un’attenta riflessione sui modelli da seguire per la redazione dello Statuto, modelli che si rivelano essere naturalmente le costituzioni francesi, quelle del Belgio e, molto meno noto, la costituzione portoghese del 1826. Particolare attenzione egli dedica poi al concetto di “sovrano costituzionale”, anche in considerazione della sua profonda conoscenza del modello inglese e ammirazione nei confronti dell’Esprit des lois di Montesquieu. Altro apporto significativo alla nascita dello Statuto Albertino è dato poi da Carlo Baudi di Vesme che, operando alcune importanti riflessioni, pone l’accento sulla idoneità di una monarchia costituzionale ad essere la più adatta alla stabilità, al progresso e alla libertà. Tra gli altri apporti che l’autore analizza si possono poi citare quello di Giacomo Giovanetti, Luigi Amedeo Melegari e Ludovico Casanova.
La doctrine italienne et le Statuto Albertino / Moscati, Laura. - In: REVUE D'HISTOIRE DES FACULTÉS DE DROIT ET DE LA SCIENCE JURIDIQUE. - ISSN 0989-7925. - STAMPA. - 25-26:(2006), pp. 143-153.
La doctrine italienne et le Statuto Albertino
MOSCATI, Laura
2006
Abstract
Nel contributo viene analizzato l’apporto che la dottrina italiana e in special modo l’insigne giurista e magistrato Federico Sclopis di Salerano, dà alla redazione dello Statuto Albertino, prima carta costituzionale dello stato di Piemonte, poi estesa con l’unificazione a tutta la penisola. Sclopis, infatti, si interroga e opera un’attenta riflessione sui modelli da seguire per la redazione dello Statuto, modelli che si rivelano essere naturalmente le costituzioni francesi, quelle del Belgio e, molto meno noto, la costituzione portoghese del 1826. Particolare attenzione egli dedica poi al concetto di “sovrano costituzionale”, anche in considerazione della sua profonda conoscenza del modello inglese e ammirazione nei confronti dell’Esprit des lois di Montesquieu. Altro apporto significativo alla nascita dello Statuto Albertino è dato poi da Carlo Baudi di Vesme che, operando alcune importanti riflessioni, pone l’accento sulla idoneità di una monarchia costituzionale ad essere la più adatta alla stabilità, al progresso e alla libertà. Tra gli altri apporti che l’autore analizza si possono poi citare quello di Giacomo Giovanetti, Luigi Amedeo Melegari e Ludovico Casanova.File | Dimensione | Formato | |
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