Patent box e tutela giurisdizionale

Alla luce della giurisprudenza di legittimità si può sostenere che il “processo verbale” che certifica il mancato accordo circa le dimensioni del contributo economico riferibile all’intangibile soggetto ad utilizzo diretto sia latore di una pretesa tributaria negativa. Ed infatti, se l’accordo è condizione necessaria per beneficiare del regime del Patent Box, ed il mancato accordo, conseguentemente, preclude l’accesso alla tassazione agevolata del reddito derivante dagli intangibili, il verbale che formalizza tale mancato accordo (così come del resto il rigetto dell’istanza di ruling, obbligatorio o facoltativo che sia) sostanzialmente nega la fruizione dell’agevolazione. Diversa la conclusione, invece, laddove il verbale formalizzi un accordo solo parziale, nell’ipotesi in cui il contribuente concluda un ruling sulla base di criteri proposti dall’Agenzia e faccia verbalizzare la sua proposta alternativa che l’Agenzia respinga. In tal caso, sembrerebbe emergere la natura negoziale/transattiva dell’accordo che, in effetti, viene concluso, ciò che risulta incompatibile con l’impugnazione del medesimo verbale.