Il coordinamento tra il "nuovo" art. 183 ed altre disposizioni sul processo civile. Il mancato ricompattamento dei riti

L'analisi affronta, facendo seguito all'articolo precedente, le questioni interpretative che pone il coordinamento tra il nuovo art. 183 c.p.c. e varie altre norme del c.p.c. non interessate dalla riforma del 2005. Viene così in considerazione il sempre più delicato coordinamento tra la nuova disciplina della trattazione della causa e quella inerente la formulazione delle eccezioni (art. 167 e 183, co. 5), nonché quella relativa all'intervento volontario del terzo ai sensi dell'art. 268, e vengono esaminate le modifiche alla disciplina delle tre ordinanze anticipatorie di condanna. Da ultimo, l'A. denuncia il mancato ricompattamento, entro il libro II, dei riti di trattazione ordinaria e vede con favore la novellazione dell'appena introdotto art. 70-ter disp. att. c.p.c., preannunciata dal d.d.l. Mastella del 16 marzo 2007 ed in forza della quale il rito ordinario societario - che non ha dato grande prova di sé nel lustro in cui ha avuto vigore - diventerebbe applicabile alle liti societarie, similmente a quelle "ordinarie", solo per concorde scelta delle parti. In sostanza (è preconizzabile) in pochi casi "amatoriali".