Il cantiere e le opere murarie in Roma fra Tardoantico e alto Medioevo

Interest in the building sites and the processes of transformation of the production structures and in the field of construction from Late Antiquity to the Early Middle Ages in Rome and the Roman area is derived mainly from the difference in quality and influences between the Roman tradition and the Byzantine one. The analysis of the different cases that we examined, although it is not complete, has made it possible to reconstruct some of the dynamics related to the building of walls and vaults and their surface details and consequently, also the nature of the construction sites in Rome at the time. The question that we are attempting to answer here is, basically, if there were specific rules, and if so what they were, related to the art of building, the construction sites and schools of construction from Late Antiquity to the Early Middle Ages in Rome. The city existed in a particular social and economic condition which was restricted on one hand by the activities promoted by the papacy and, on the other, by those initiated by local powers that were not yet autonomous enough to leave a trace in the structure of the city, as will be seen starting with the Renovatio Senatus (1144).

L’interesse per il cantiere edile e per i processi di trasformazione delle strutture produttive e nel campo della ostruzione fra Tardoantico e alto Medioevo è motivato soprattutto, in Roma e in area romana, dalla qualità e dalle influenze fra la tradizione romana antica e quella bizantina. L’analisi dei casi analizzati, pur se non completamente esau- stivi, consente di ricostruire alcune dinamiche interne alla costruzione di volte e muri in elevato con le loro finiture superficiali e dunque ai cantieri di quei secoli a Roma. La domanda alla quale si cerca di dare elementi utili per una risposta è in sostanza se e quale fossero le regole dell’arte interne alla costruzione, nei cantieri e nelle scuole edili fra Tardoantico e alto Medioevo a Roma. Una città che viveva in una condizione sociale e economica peculiare stretta fra le attività promosse dal papato e quelle avviate localmente da forme di potere locale ancora non abbastanza autonomo da poter lasciare un segno nella compagine della città, come poi si vedrà a partire dalla Renovatio Senatus (1144).