Il testo introduttivo di I. Poli e C. Ravagnan apre la Sezione finalizzata a delineare un quadro dei riferimenti sulla rigenerazione urbana a partire dal dibattito disciplinare nazionale e internazionale e attraverso la lettura delle principali sperimentazioni in corso nel Lazio. Il concetto di rigenerazione urbana sottende innanzitutto l’integrazione tra azioni fisiche sul patrimonio edilizio e urbanistico, e azioni di natura sociale, culturale, economica e ambientale, nel rispetto dei principi di sostenibilità e di partecipazione, supportati da un solido e strutturato governo pubblico e da forme di partenariato pubblico-privato. In questo quadro, vengono individuati i fronti più avanzati del dibattito delineati nel corso delle iniziative dell’Istituto Nazionale di Urbanistica del 2015, la Biennale dello spazio pubblico e il Festival delle Città metropolitane, in occasione delle quali è apparso chiaro come l’innovazione dei riferimenti inerenti la rigenerazione urbana, riguardi sempre più non tanto e non solo questioni endogene agli approcci della disciplina urbanistica, quanto tematiche collegate all’inesorabile cambiamento globale del contesto ambientale, socio-economico e culturale. Tale contesto richiede un’idea di città da conseguire attraverso strategie di adattamento e di resilienza riferite all’ambiente urbano basate su nuovi modelli di mobilità sostenibile, sull’efficientamento energetico del patrimonio edilizio, sullo spazio pubblico come componente prioritaria per la promozione della qualità urbana, dell’inclusione sociale e dell’eco-innovazione, sulla residenza pubblica come campo privilegiato della sperimentazione progettuale finalizzata a superare la marginalizzazione fisica e sociale e a valorizzare l’identità locale. In questo quadro i differenti contributi sollevano induttivamente l’attenzione sulle diverse componenti della città che possano costituirsi come cardini degli interventi di rigenerazione: la strada nelle sue diverse accezioni, sia di elemento strutturale dell’armatura urbana sia di spazio pubblico per antonomasia (N. Savarese), le attrezzature energetiche e tecnologiche (cfr. B. Nastasi); i percorsi della mobilità dolce e le attrezzature pubbliche per i servizi scolastici, culturali e ricreativi (P. Carobbi; G. Buttarelli, P. Colarossi; L. Fonti); l’edilizia residenziale pubblica (D. Modigliani, M. T. Bruca).
Piani, programmi e progetti per la rigenerazione urbana nel Lazio / Poli, Irene; Ravagnan, Chiara. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 0392-5005. - ELETTRONICO. - 263:(2015), pp. 64-68.
Piani, programmi e progetti per la rigenerazione urbana nel Lazio
POLI, IRENE;RAVAGNAN, chiara
2015
Abstract
Il testo introduttivo di I. Poli e C. Ravagnan apre la Sezione finalizzata a delineare un quadro dei riferimenti sulla rigenerazione urbana a partire dal dibattito disciplinare nazionale e internazionale e attraverso la lettura delle principali sperimentazioni in corso nel Lazio. Il concetto di rigenerazione urbana sottende innanzitutto l’integrazione tra azioni fisiche sul patrimonio edilizio e urbanistico, e azioni di natura sociale, culturale, economica e ambientale, nel rispetto dei principi di sostenibilità e di partecipazione, supportati da un solido e strutturato governo pubblico e da forme di partenariato pubblico-privato. In questo quadro, vengono individuati i fronti più avanzati del dibattito delineati nel corso delle iniziative dell’Istituto Nazionale di Urbanistica del 2015, la Biennale dello spazio pubblico e il Festival delle Città metropolitane, in occasione delle quali è apparso chiaro come l’innovazione dei riferimenti inerenti la rigenerazione urbana, riguardi sempre più non tanto e non solo questioni endogene agli approcci della disciplina urbanistica, quanto tematiche collegate all’inesorabile cambiamento globale del contesto ambientale, socio-economico e culturale. Tale contesto richiede un’idea di città da conseguire attraverso strategie di adattamento e di resilienza riferite all’ambiente urbano basate su nuovi modelli di mobilità sostenibile, sull’efficientamento energetico del patrimonio edilizio, sullo spazio pubblico come componente prioritaria per la promozione della qualità urbana, dell’inclusione sociale e dell’eco-innovazione, sulla residenza pubblica come campo privilegiato della sperimentazione progettuale finalizzata a superare la marginalizzazione fisica e sociale e a valorizzare l’identità locale. In questo quadro i differenti contributi sollevano induttivamente l’attenzione sulle diverse componenti della città che possano costituirsi come cardini degli interventi di rigenerazione: la strada nelle sue diverse accezioni, sia di elemento strutturale dell’armatura urbana sia di spazio pubblico per antonomasia (N. Savarese), le attrezzature energetiche e tecnologiche (cfr. B. Nastasi); i percorsi della mobilità dolce e le attrezzature pubbliche per i servizi scolastici, culturali e ricreativi (P. Carobbi; G. Buttarelli, P. Colarossi; L. Fonti); l’edilizia residenziale pubblica (D. Modigliani, M. T. Bruca).File | Dimensione | Formato | |
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