Stato dell’arte: Un’ampia mole di ricerche ha documentato la relazione tra la psicopatologia e i comportamenti violenti, in particolare rispetto all’area dei disturbi della personalità (McMurran & Howard, 2009). Recentemente, è stata avanzata la necessità di indagare gli specifici meccanismi che possono spiegare la tendenza degli offender a commettere comportamenti violenti (Duggan, 2008). Esiste generale consenso nel considerare la disregolazione emotiva come caratteristica trasversalmente presente in diversi domini della psicopatologia (Werner & Gross, 2009). In particolare, alessitimia, disregolazione emotiva e l’impulsività sono stati descritti come meccanismi in parte sovrapposti ed associati a condotte violente e antisociali (Nestor, 2002). Tuttavia, l’applicazione di un focus sul costrutto di regolazione emotiva in ambito forense è avvenuta solo in anni molto recenti (Roberton et al., 2012). Una delle più influenti concettualizzazioni del costrutto di regolazione delle emozioni definisce i deficit di regolazione emotiva attraverso sei dimensioni: Scarso interesse e bassa consapevolezza per le emozioni; Poca chiarezza emotiva; Non-accettazione delle risposte emotiva; Bassa tolleranza dello stress nel perseguire obiettivi personali; Difficoltà a controllare il comportamento quando si esperiscono emozioni negative; e limitato accesso a strategie di regolazione emotiva percepite come efficaci (Gratz & Roemer, 2004). Obiettivi di questa ricerca: (1) Indagare le caratteristiche psicopatologiche di una popolazione di detenuti per crimini violenti, confrontandole con un campione della popolazione generale, e focalizzandosi sui seguenti costrutti: Disturbi di personalità; Alessitimia; Disregolazione emotiva; Impulsività. (2) Esaminare le relazioni tra alessitimia, disregolazione emotiva ed impulsività e le loro associazioni con diverse componenti dell’aggressività; (3) Analizzare possibili meccanismi nell’associazione tra disregolazione emotiva, disturbi di personalità, ed aggressività. Partecipanti: Ad un campione di 221 offender detenuti per reati violenti (Mage = 40.9, SD = 9.40) ed un campione di 245 partecipanti reclutati dalla popolazione generale (Mage = 38.9, SD = 10.1) sono stati somministrati alcuni questionari self-report. Tutti i partecipanti erano di nazionalità italiana e di sesso maschile. Strumenti: - MMCI-III, Millon Multiaxial Clinical Inventory (Millon et al., 2006, 3rd edition). Stima la psicopatologia in linea con le diagnosi del DSM-IV-TR (APA, 2000), includendo l’asse degli stili e dei disturbi di personalità e l’asse delle sindromi cliniche. - BSI, Brief Symptom Inventory (Derogatis, 1983). Valuta la presenza e la rilevanza di sintomi psicopatologici. N.B. Global Severity Index (GSI). - DERS, Difficulties in Emotion Regulation Scale (Gratz & Roemer, 2004). Indaga sei dimensioni della disregolazione emotiva: Nonacceptance, Goals, Negative Urgency, Awareness, Strategies, Clarity. - TAS-20, Toronto Alexithymia Scale (Bagby, Parker, & Taylor, 1994). Valutazione il livello di alessitimia totale (possibili cut-off) e attraverso 3 dimensioni: difficoltà ad identificare i sentimenti, difficoltà a descrivere i sentimenti, pensiero orientate all’esterno - BIS-11, Barratt Impulsiveness Scale (Patton et al., 1995). Misura l’impulsività di tratto in 3 specifiche componenti: impulsività motoria; impulsività attentiva; e l’impulsività per assenza di pianificazione - AQ, Buss-Perry Aggression Questionnaire (Buss & Perry, 1992). Misura 4 dimensioni dell’aggressività di tratto: aggressività fisica; aggressività verbale; rabbia; e ostilità. Risultati: Il campione di offender ha riportato punteggi elevati di alessitimia (difficoltà ad identificare le emozioni), psicopatologia (Global Severity Index del BSI), disregolazione emotiva (non-accettazioni delle emozioni), aggressività fisica, ostilità, e su quasi tutte le scale dei disturbi di personalità. Associazioni significative sono emerse tra alessitimia, disregolazione emotiva, impulsività, ed aggressività. Nello specifico, alcune dimensioni dell’ampio costrutto di regolazione emotiva (Nonacceptance e Negative Urgency) sono emerse come predittori significativi di aggressività fisica, rabbia, ed ostilità, spiegando una porzione di varianza oltre l’effetto di alessitimia ed impulsività. Analisi di mediazione hanno rivelato che disregolazione emotiva ed impulsività mediavano significativamente l’effetto dell’alessitimia sull’aggressività. Successivamente, tratti di personalità antisociale e sadica sono risultati significativamente associati all’aggressività, e hanno mostrato di mediare la relazione tra disregolazione emotiva ed aggressività. Tutti i risultati sono stati replicati nel campione di controllo, supportandone la loro generalizzabilità. Discussione: Il presente lavoro sembra confermare che il costrutto di disregolazione emotiva possa essere rilevante per la comprensione dei disturbi di personalità e dell’aggressività in una popolazione di offender. In particolare, sembra importante considerare il ruolo di specifiche componenti nell’ampio costrutto della regolazione emotiva (ad es. Nonacceptance, Negative urgency). Sulla scia del crescente numero di studi che enfatizzano l’importanza della disregolazione emotiva come caratteristica psicopatologica degli offender, questo lavoro sottolinea l’importanza di considerare l’opportunità di aumentare il focus sulle capacità di regolazione delle emozioni nei programmi di trattamenti in ambito forense/penitenziario. Tali trattamenti potrebbero servire il duplice e difficile obiettivo di ridurre il rischio di recidiva ed ottenere un più generale miglioramento nel funzionamento della personalità di questi individui.

Le radici psicopatologiche del comportamento violento: Il ruolo della disregolazione emotiva / Garofalo, Carlo. - STAMPA. - (2016).

Le radici psicopatologiche del comportamento violento: Il ruolo della disregolazione emotiva

GAROFALO, CARLO
01/01/2016

Abstract

Stato dell’arte: Un’ampia mole di ricerche ha documentato la relazione tra la psicopatologia e i comportamenti violenti, in particolare rispetto all’area dei disturbi della personalità (McMurran & Howard, 2009). Recentemente, è stata avanzata la necessità di indagare gli specifici meccanismi che possono spiegare la tendenza degli offender a commettere comportamenti violenti (Duggan, 2008). Esiste generale consenso nel considerare la disregolazione emotiva come caratteristica trasversalmente presente in diversi domini della psicopatologia (Werner & Gross, 2009). In particolare, alessitimia, disregolazione emotiva e l’impulsività sono stati descritti come meccanismi in parte sovrapposti ed associati a condotte violente e antisociali (Nestor, 2002). Tuttavia, l’applicazione di un focus sul costrutto di regolazione emotiva in ambito forense è avvenuta solo in anni molto recenti (Roberton et al., 2012). Una delle più influenti concettualizzazioni del costrutto di regolazione delle emozioni definisce i deficit di regolazione emotiva attraverso sei dimensioni: Scarso interesse e bassa consapevolezza per le emozioni; Poca chiarezza emotiva; Non-accettazione delle risposte emotiva; Bassa tolleranza dello stress nel perseguire obiettivi personali; Difficoltà a controllare il comportamento quando si esperiscono emozioni negative; e limitato accesso a strategie di regolazione emotiva percepite come efficaci (Gratz & Roemer, 2004). Obiettivi di questa ricerca: (1) Indagare le caratteristiche psicopatologiche di una popolazione di detenuti per crimini violenti, confrontandole con un campione della popolazione generale, e focalizzandosi sui seguenti costrutti: Disturbi di personalità; Alessitimia; Disregolazione emotiva; Impulsività. (2) Esaminare le relazioni tra alessitimia, disregolazione emotiva ed impulsività e le loro associazioni con diverse componenti dell’aggressività; (3) Analizzare possibili meccanismi nell’associazione tra disregolazione emotiva, disturbi di personalità, ed aggressività. Partecipanti: Ad un campione di 221 offender detenuti per reati violenti (Mage = 40.9, SD = 9.40) ed un campione di 245 partecipanti reclutati dalla popolazione generale (Mage = 38.9, SD = 10.1) sono stati somministrati alcuni questionari self-report. Tutti i partecipanti erano di nazionalità italiana e di sesso maschile. Strumenti: - MMCI-III, Millon Multiaxial Clinical Inventory (Millon et al., 2006, 3rd edition). Stima la psicopatologia in linea con le diagnosi del DSM-IV-TR (APA, 2000), includendo l’asse degli stili e dei disturbi di personalità e l’asse delle sindromi cliniche. - BSI, Brief Symptom Inventory (Derogatis, 1983). Valuta la presenza e la rilevanza di sintomi psicopatologici. N.B. Global Severity Index (GSI). - DERS, Difficulties in Emotion Regulation Scale (Gratz & Roemer, 2004). Indaga sei dimensioni della disregolazione emotiva: Nonacceptance, Goals, Negative Urgency, Awareness, Strategies, Clarity. - TAS-20, Toronto Alexithymia Scale (Bagby, Parker, & Taylor, 1994). Valutazione il livello di alessitimia totale (possibili cut-off) e attraverso 3 dimensioni: difficoltà ad identificare i sentimenti, difficoltà a descrivere i sentimenti, pensiero orientate all’esterno - BIS-11, Barratt Impulsiveness Scale (Patton et al., 1995). Misura l’impulsività di tratto in 3 specifiche componenti: impulsività motoria; impulsività attentiva; e l’impulsività per assenza di pianificazione - AQ, Buss-Perry Aggression Questionnaire (Buss & Perry, 1992). Misura 4 dimensioni dell’aggressività di tratto: aggressività fisica; aggressività verbale; rabbia; e ostilità. Risultati: Il campione di offender ha riportato punteggi elevati di alessitimia (difficoltà ad identificare le emozioni), psicopatologia (Global Severity Index del BSI), disregolazione emotiva (non-accettazioni delle emozioni), aggressività fisica, ostilità, e su quasi tutte le scale dei disturbi di personalità. Associazioni significative sono emerse tra alessitimia, disregolazione emotiva, impulsività, ed aggressività. Nello specifico, alcune dimensioni dell’ampio costrutto di regolazione emotiva (Nonacceptance e Negative Urgency) sono emerse come predittori significativi di aggressività fisica, rabbia, ed ostilità, spiegando una porzione di varianza oltre l’effetto di alessitimia ed impulsività. Analisi di mediazione hanno rivelato che disregolazione emotiva ed impulsività mediavano significativamente l’effetto dell’alessitimia sull’aggressività. Successivamente, tratti di personalità antisociale e sadica sono risultati significativamente associati all’aggressività, e hanno mostrato di mediare la relazione tra disregolazione emotiva ed aggressività. Tutti i risultati sono stati replicati nel campione di controllo, supportandone la loro generalizzabilità. Discussione: Il presente lavoro sembra confermare che il costrutto di disregolazione emotiva possa essere rilevante per la comprensione dei disturbi di personalità e dell’aggressività in una popolazione di offender. In particolare, sembra importante considerare il ruolo di specifiche componenti nell’ampio costrutto della regolazione emotiva (ad es. Nonacceptance, Negative urgency). Sulla scia del crescente numero di studi che enfatizzano l’importanza della disregolazione emotiva come caratteristica psicopatologica degli offender, questo lavoro sottolinea l’importanza di considerare l’opportunità di aumentare il focus sulle capacità di regolazione delle emozioni nei programmi di trattamenti in ambito forense/penitenziario. Tali trattamenti potrebbero servire il duplice e difficile obiettivo di ridurre il rischio di recidiva ed ottenere un più generale miglioramento nel funzionamento della personalità di questi individui.
2016
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/876790
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