The projects of João Luís Carrilho da Graça seem to arise almost spontaneously from a preliminary identification of the principles that govern each specific urban structure, analyzed in its intimate relationship with the topography. Every work of architecture, therefore, finds its deeper reasons outside itself, in the intertwining of natural and artificial signs, visible or hidden signs – sometimes erased signs – where are settled the history and the memory of a place. In this conceptual and methodological framework is included the design for the archaeological area of the Praça Nova at St. Jorge Castle in Lisbon. Carrilho da Graça accepts the jumble of remains of urban stratigraphy in their complex totality and shows that, even in the presence of archeology, the architectural project can always qualify itself as a transformation project. The strategic line of the design action research an oppositional dialectic between the rough, grainy archeological traces and the clear, distilled contemporary intrusions, overwritten on the archeological text so to query its deeper meaning, to resume and actualize a process of transformation left hanging, thus finding the continuity of a dialogue between the inheritance of the past, the reality of the present and the vision of the future.

I progetti di João Luís Carrilho da Graça sembrano discendere, quasi spontaneamente, da una preliminare individuazione dei principi che regolano ciascuna specifica compagine urbana, indagata nell’intima correlazione che lega lo sviluppo edilizio ai profili orografici sui quali esso inevitabilmente si attesta. L’opera di architettura, dunque, trova le sue ragioni più profonde al di fuori di sé, nell’intreccio di segni naturali e artificiali, visibili o nascosti – a volte cancellati – nei quali si sedimentano la storia e la memoria di un luogo. A tale impostazione concettuale e metodologica si attiene anche l’intervento di sistemazione dell’area archeologica nella Praça Nova del Castelo de São Jorge. Carrilho da Graça accoglie nella sua complessa totalità la congerie dei residui di stratigrafia urbana rinvenuti e dimostra che, persino in ambito archeologico, il progetto di architettura possa sempre qualificarsi come progetto di trasformazione dell’esistente. La linea strategica dell’azione progettuale, ricerca una dialettica oppositiva tra le ruvide, sgranate tracce dell’antico e le limpide, distillate incursioni del contemporaneo, sovrascritte al testo archeologico per interrogarne il significato più profondo, per riprenderne e riattualizzarne un processo trasformativo lasciato in sospeso, ritrovando, così, la continuità di un dialogo tra eredità del passato, realtà del presente e visione del futuro.

Sulle tracce dell'antico. La Praça Nova al Castelo de São Jorge di João Luís Carrilho da Graça / Cutroni, Fabio. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - 147:(2015), pp. 87-92.

Sulle tracce dell'antico. La Praça Nova al Castelo de São Jorge di João Luís Carrilho da Graça

CUTRONI, Fabio
2015

Abstract

The projects of João Luís Carrilho da Graça seem to arise almost spontaneously from a preliminary identification of the principles that govern each specific urban structure, analyzed in its intimate relationship with the topography. Every work of architecture, therefore, finds its deeper reasons outside itself, in the intertwining of natural and artificial signs, visible or hidden signs – sometimes erased signs – where are settled the history and the memory of a place. In this conceptual and methodological framework is included the design for the archaeological area of the Praça Nova at St. Jorge Castle in Lisbon. Carrilho da Graça accepts the jumble of remains of urban stratigraphy in their complex totality and shows that, even in the presence of archeology, the architectural project can always qualify itself as a transformation project. The strategic line of the design action research an oppositional dialectic between the rough, grainy archeological traces and the clear, distilled contemporary intrusions, overwritten on the archeological text so to query its deeper meaning, to resume and actualize a process of transformation left hanging, thus finding the continuity of a dialogue between the inheritance of the past, the reality of the present and the vision of the future.
2015
I progetti di João Luís Carrilho da Graça sembrano discendere, quasi spontaneamente, da una preliminare individuazione dei principi che regolano ciascuna specifica compagine urbana, indagata nell’intima correlazione che lega lo sviluppo edilizio ai profili orografici sui quali esso inevitabilmente si attesta. L’opera di architettura, dunque, trova le sue ragioni più profonde al di fuori di sé, nell’intreccio di segni naturali e artificiali, visibili o nascosti – a volte cancellati – nei quali si sedimentano la storia e la memoria di un luogo. A tale impostazione concettuale e metodologica si attiene anche l’intervento di sistemazione dell’area archeologica nella Praça Nova del Castelo de São Jorge. Carrilho da Graça accoglie nella sua complessa totalità la congerie dei residui di stratigrafia urbana rinvenuti e dimostra che, persino in ambito archeologico, il progetto di architettura possa sempre qualificarsi come progetto di trasformazione dell’esistente. La linea strategica dell’azione progettuale, ricerca una dialettica oppositiva tra le ruvide, sgranate tracce dell’antico e le limpide, distillate incursioni del contemporaneo, sovrascritte al testo archeologico per interrogarne il significato più profondo, per riprenderne e riattualizzarne un processo trasformativo lasciato in sospeso, ritrovando, così, la continuità di un dialogo tra eredità del passato, realtà del presente e visione del futuro.
Castelo de São Jorge; Carrilho da Graça; architettura e archeologia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Sulle tracce dell'antico. La Praça Nova al Castelo de São Jorge di João Luís Carrilho da Graça / Cutroni, Fabio. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - 147:(2015), pp. 87-92.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/876651
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