Teucrium polium L. è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo ove cresce in località collinari e submontane su terreni soleggiati e calcarei fino ad una altitudine di 1400 m s.l.m. La specie vanta un millenario utilizzo nella medicina popolare di molti paesi che perdura ancora oggi. Infatti, ad essa vengono attribuite importanti proprietà lassative, antiinfiammatorie, antidiabetiche, antireumatiche, antibatteriche, ipotensive, antispasmodiche, antipiretiche che tuttavia non sono state del tutto dimostrate mentre, sono in realtà noti e comprovati gli effetti tossici di alcuni suoi costituenti come i diterpeni neo-clerodanici i quali sono in grado di causare epatiti acute anche fulminanti dal percorso mortale, tanto che in molte regioni l’uso di questa pianta è notevolmente diminuito. Dato che in Iran vi è ancora un largo uso di questa specie, abbiamo voluto esaminare un campione raccolto su un terreno roccioso nel Giugno 2014 proveniente dall’area meridionale, precisamente dalle montagne di Koohpayeh nella provincia di Kerman (coordinate geografiche: 57°11'42'' N; 30°31'57'' E; 2200 m s.l.m.). L’analisi è stata effettuata attraverso una procedura fitochimica standard che consiste nell’estrazione del materiale vegetale di partenza con etanolo, l’isolamento dei costituenti il pattern molecolare della specie attraverso cromatografia classica su colonna di gel di silice, l’identificazione degli stessi attraverso tecniche spettroscopiche quali la spettroscopia NMR e la Spettrometria di Massa. Tale analisi effettuata su un campione dell’estratto totale ha evidenziato la presenza di sei composti, verbascoside (1), poliumoside (2), apigenina 7-O-rutinoside (3), ladaneina (4), nucensina (5), genkwanina (6), insieme ad altri composti la cui struttura è in corso di studio ma che presentano segnali NMR e picchi di Massa compatibili con la struttura di flavonoidi glicosidici. I composti (1) e (2) rappresentano dei fenil-etanoidi glicosidici e sono noti avere potenti attività antibatteriche ed anti-infiammatorie, così come i flavonoidi i quali sono associati in genere a proprietà benefiche di questo tipo oltre al fatto di essere buoni agenti antivirali, vasodilatatori, anticancerogeni ed anti-ischemici nonché potenti antiossidanti dando così una conferma molecolare alle proprietà farmacologiche attribuite a questa pianta. Per quanto riguarda invece la presenza di diterpeni neo-clerodanici finora non vi è stata evidenza della loro presenza, ma le analisi devono essere ancora condotte su alcune frazioni a polarità compatibile con questi composti. Da questo lavoro una prima conclusione può essere tratta: la presenza di composti quali i fenil-etanoidi glicosidici e i flavonoidi, presenti in notevole quantità, sono compatibili con i tradizionali usi etno-medicinali della specie. Inoltre l’assenza di neo-clerodani, da una parte mette in risalto la sicurezza di uso del campione studiato, ma da una seconda prospettiva, fornisce un indizio della possibile presenza di vari chemotipi, caratterizzati da pattern molecolari anche molto differenti, all’interno di questa specie per cui si renderebbe necessaria un analisi preliminare approfondita delle materie prime raccolte per un uso etnomedicinale non focalizzando l’attenzione solo sui composti markers.

Analisi fitochimica investigativa sulla frazione polare di una specie dagli impieghi etnomedicinali: Teucrium polium L / Bianco, Armandodoriano; Carpinone, Giuseppe; Frezza, Claudio; Majdzadeh, Majid; Serafini, Mauro; Venditti, Alessandro. - STAMPA. - (2016), pp. 135-136. (Intervento presentato al convegno Settimo convegno giovani chimici tenutosi a Roma nel 14-15 Giugno) [10.4458/6858].

Analisi fitochimica investigativa sulla frazione polare di una specie dagli impieghi etnomedicinali: Teucrium polium L.

BIANCO, Armandodoriano;FREZZA, CLAUDIO;SERAFINI, Mauro;VENDITTI, ALESSANDRO
2016

Abstract

Teucrium polium L. è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo ove cresce in località collinari e submontane su terreni soleggiati e calcarei fino ad una altitudine di 1400 m s.l.m. La specie vanta un millenario utilizzo nella medicina popolare di molti paesi che perdura ancora oggi. Infatti, ad essa vengono attribuite importanti proprietà lassative, antiinfiammatorie, antidiabetiche, antireumatiche, antibatteriche, ipotensive, antispasmodiche, antipiretiche che tuttavia non sono state del tutto dimostrate mentre, sono in realtà noti e comprovati gli effetti tossici di alcuni suoi costituenti come i diterpeni neo-clerodanici i quali sono in grado di causare epatiti acute anche fulminanti dal percorso mortale, tanto che in molte regioni l’uso di questa pianta è notevolmente diminuito. Dato che in Iran vi è ancora un largo uso di questa specie, abbiamo voluto esaminare un campione raccolto su un terreno roccioso nel Giugno 2014 proveniente dall’area meridionale, precisamente dalle montagne di Koohpayeh nella provincia di Kerman (coordinate geografiche: 57°11'42'' N; 30°31'57'' E; 2200 m s.l.m.). L’analisi è stata effettuata attraverso una procedura fitochimica standard che consiste nell’estrazione del materiale vegetale di partenza con etanolo, l’isolamento dei costituenti il pattern molecolare della specie attraverso cromatografia classica su colonna di gel di silice, l’identificazione degli stessi attraverso tecniche spettroscopiche quali la spettroscopia NMR e la Spettrometria di Massa. Tale analisi effettuata su un campione dell’estratto totale ha evidenziato la presenza di sei composti, verbascoside (1), poliumoside (2), apigenina 7-O-rutinoside (3), ladaneina (4), nucensina (5), genkwanina (6), insieme ad altri composti la cui struttura è in corso di studio ma che presentano segnali NMR e picchi di Massa compatibili con la struttura di flavonoidi glicosidici. I composti (1) e (2) rappresentano dei fenil-etanoidi glicosidici e sono noti avere potenti attività antibatteriche ed anti-infiammatorie, così come i flavonoidi i quali sono associati in genere a proprietà benefiche di questo tipo oltre al fatto di essere buoni agenti antivirali, vasodilatatori, anticancerogeni ed anti-ischemici nonché potenti antiossidanti dando così una conferma molecolare alle proprietà farmacologiche attribuite a questa pianta. Per quanto riguarda invece la presenza di diterpeni neo-clerodanici finora non vi è stata evidenza della loro presenza, ma le analisi devono essere ancora condotte su alcune frazioni a polarità compatibile con questi composti. Da questo lavoro una prima conclusione può essere tratta: la presenza di composti quali i fenil-etanoidi glicosidici e i flavonoidi, presenti in notevole quantità, sono compatibili con i tradizionali usi etno-medicinali della specie. Inoltre l’assenza di neo-clerodani, da una parte mette in risalto la sicurezza di uso del campione studiato, ma da una seconda prospettiva, fornisce un indizio della possibile presenza di vari chemotipi, caratterizzati da pattern molecolari anche molto differenti, all’interno di questa specie per cui si renderebbe necessaria un analisi preliminare approfondita delle materie prime raccolte per un uso etnomedicinale non focalizzando l’attenzione solo sui composti markers.
2016
978-88-6812-685-8
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/876636
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