The dissertation investigates the surrealist trend in modern Arabic poetry. Introduced in Egypt during the Thirties of the XX century, surrealism gradually spread to other Arab countries taking new forms. The focus of the research is the surrealist activity that took place in the period of forty years between the Thirties and the Sixities in Egypt, Syria and Lebanon, i.e. the first manifestations of surrealism in the Arab world. The research main corpus comprehends: - a number of magazines and journals: “al-Risālah”, “al-Taṭawwur”, “al-Maǧallah al-ǧadīdah”, “al-Ḥadīṭ”, “al-Ma‘rifah”, “Ši‘r”, “al-Nahār” - some representative collections of poetry: al-Ẓamā’ (1931) by ‘Alī al-Nāṣir, Suryāl (1947) by Ūrḫān Muyassar and ‘Alī al-Nāṣir, Lan (1960) by Unsī al-Ḥāǧǧ. The dissertation is made up of an introduction, four chapters, a conclusion and an appendix. The introduction gives an overview of the Arabic surrealist experience, the place of surrealism in the existent literature, limits, objectives and structure of the research, the corpus description, the methodology. The first chapter reconstructs the period before the appearance of surrealism in the Arab world finding its forerunners in the new poetic movements that flourished in the first three decades of XX century, specifically al-Dīwān, the Apollo group, the Syrian romantics, Sa‘īd ‘Aql and the other symbolists, Muṣṭafà Ṣādiq al-Rāfi‘ī and his poetry between symbolism and surrealism. The second chapter revolves around Egypt as the first place where a first bilingual (Arabic and French) surrealist group was formed, named Art et Liberté/al-Fann wa’l-Ḥurriyyah. The chapter is divided in three parts. The first one examines the group leader, Ǧūrǧ Ḥunayn, and two others eminent members who greatly contributed to lay the groundwork for surrealism in Egypt, Anwar Kāmil and Ramsīs Yūnān. The second part analyses the activities and publications of the group in the magazines “al-Risālah”, “al-Taṭawwur” and “al-Maǧallah al-ǧadīdah”. The third part gets a glimpse of the possible influence Ḥunayn’s surrealism had on later literature. The third chapter presents surrealism as it appeared in Syria. It is divided in four parts. In the first and second parts the two main Syrian representatives of surrealism are introduced, respectively Ūrḫān Muyassar, the introducer of the new trend, and his friend ‘Alī al-Nāṣir. The third part analyses in details the kind of surrealism that the two poets and Muyassar in particular offered to their readers, through critical as well as poetic writings. The fourth part considers Muyassar’s influence on his contemporaries and on later generations of poetry. The fourth and last chapter takes into consideration Lebanon. After a mention of the surrealistic production written by the francophone Lebanese Ǧūrǧ Šaḥādah, the rest of the chapter is mainly devoted to the surrealist contents in the review “Ši‘r”: translation of French surrealists’ work, essays on the French surrealists, studies on Arabic poetry influenced by surrealist theories. A last part considers the surrealist elements in Unsī al-Ḥāǧǧ’s introduction to his collection Lan. The final conclusion highlights the possibilities for further research given the fact that surrealism spread all over the Arab world and in different forms after and during the Lebanese experience in “Ši‘r”. The appendix offers a selection of fundamental writings for the understanding of Egyptian and Syrian surrealism and tables on the surrealist contents in “Ši‘r”.

Questa ricerca nasce dal desiderio di indagare un ambito meno noto della letteratura araba contemporanea, ossia il filone surrealista rintracciabile nella produzione di alcuni poeti arabi. Introdotto in Egitto nel corso degli anni Trenta del XX secolo dietro influenza del movimento fondato da André Breton, il surrealismo si è gradualmente esteso spazialmente e temporalmente ad altri paesi arabi e fino ad anni più recenti attraverso manifestazioni sempre nuove. Il focus di questa ricerca sono le attività surrealiste del quarantennio tra gli anni Trenta e Sessanta in Egitto, Siria e Libano, i primi tre paesi che assistettero a manifestazioni del surrealismo. Il corpus di base analizzato comprende: • Riviste e giornali: “al-Risālah”, “al-Taṭawwur”, “al-Maǧallah al-ǧadīdah”, “al-Ḥadīṭ”, “al-Ma‘rifah”, “Ši‘r”, “al-Nahār”. • Raccolte poetiche: al-Ẓamā’ (1931) di ‘Alī al-Nāṣir, Suryāl (1947) di Ūrḫān Muyassar e ‘Alī al-Nāṣir, Lan (1960) di Unsī al-Ḥāǧǧ. Lo studio si compone di un’introduzione, quattro capitoli, conclusioni e appendice. Nell’introduzione sono presentati una panoramica dell’esperienza surrealista araba, il posto del surrealismo arabo nella letteratura critica esistente, limiti, obiettivi e strutturazione della ricerca, la descrizione del corpus, la metodologia utilizzata. Nel primo capitolo si traccia il contesto letterario appena precedente all’introduzione del surrealismo vero e proprio e si rintracciano i primi elementi meno evidenti ricollegabili al surrealismo. Il percorso che condusse all’introduzione del surrealismo nel mondo arabo presenta differenze significative rispetto a quello che portò alla genesi del surrealismo in Francia. Differenze riconducibili in gran parte alle differenti circostanze storiche in cui i due movimenti si affermarono e soprattutto alla differente storia letteraria delle due regioni. I cambiamenti e i rinnovamenti che in Francia, come in altri paesi d’Europa, si verificarono nel corso di poco più di un secolo, nel mondo arabo subirono un’accelerazione incredibile. Un’enorme densità di esperimenti si realizzarono nell’arco di pochi decenni, con inevitabili sovrapposizioni e interferenze. Tuttavia, nonostante queste differenze, il surrealismo arabo condivide con il surrealismo francese delle tappe preparatorie che ne permisero la genesi. Si tratta del passaggio attraverso la rivoluzione romantica prima e l’esperienza simbolista poi. Il trionfo del sentimento sulla ragione illuministica, la progressiva introversione del poeta alla ricerca dell’ineffabile fino al ricorso al simbolo per rappresentarlo, sono gli anelli principali di questo percorso condiviso. Il capitolo esamina, pertanto, le innovazioni introdotte dal movimento al-Dīwān, i contributi dei romantici di Apollo, dei romantici siriani, di Sa‘īd ‘Aql e degli altri simbolisti, con particolare riferimento a quelle produzioni letterarie che paiono per certi aspetti preludere al sorgere della corrente surrealista, fino a concludere con la figura di Muṣṭafà Ṣādiq al-Rāfi‘ī, a metà tra simbolismo e surrealismo. Nel secondo capitolo viene preso in esame l’Egitto, come primo luogo a livello cronologico in cui si formò un gruppo surrealista vero e proprio, Art et Liberté/al-Fann wa’l-Ḥurriyyah. L’Egitto degli anni Venti e dei primi anni Trenta del XX secolo aveva vissuto una stagione di crescente sperimentalismo e innovazione, in cui si cominciavano a vedere le prime influenze surrealiste. La conoscenza delle lingue straniere e i viaggi nei paesi europei erano stati i fattori che maggiormente avevano favorito la conoscenza delle nuove tendenze in ambito letterario. Tuttavia, l’elemento che risultò determinante per l’affermazione del surrealismo come movimento vero e proprio sembra essere stato il cosmopolitismo di cui godevano il Cairo e Alessandria in quegli anni. Oltre ai siriani e ai libanesi provenienti dal Mašriq, le città egiziane ospitavano nutrite comunità straniere, composte da francesi, italiani, greci, ebrei provenienti dall’Europa e dal Nord Africa, che contribuirono alla diversificazione culturale nel paese. E gli anni del fascismo in Europa portarono a un esodo intellettuale, una cui parte trovò rifugio proprio in Egitto. Il clima di multiculturalità si rifletteva anche nella lingua. Nonostante l’occupazione britannica, il francese divenne la lingua franca di mercanti e intellettuali e la cultura francese il punto di partenza per molti intellettuali egiziani . Lungi dall’essere vista come simbolo dell’occupazione coloniale, com’era il caso dei paesi del Maġrib, il francese divenne anzi un mezzo per criticare la stessa politica egiziana che mirava a una omogeneizzazione della cultura nazionale . Fu proprio la presenza di una classe francofona, composta sia da egiziani che da stranieri, con tutto ciò che di scuole, giornali e movimenti culturali ruotava intorno ad essa, che spiega in gran parte la comparsa del surrealismo in Egitto a distanza di pochi anni dalla sua affermazione in Europa . Non è un caso che il leader e fondatore del movimento, Ǧūrǧ Ḥunayn (Georges Henein – 1914-1973), facesse parte di questa élite cosmopolita. Il capitolo parte proprio dall’analisi della sua figura per avviare un percorso attraverso le innovazioni poetiche introdotte anche dagli altri esponenti del gruppo. La trattazione è distinta in tre parti. Una prima si occupa delle attività precedenti la costituzione del gruppo del leader Henein e di altri due futuri membri, Anwar Kāmil e Ramsīs Yūnān (1913-1966), che con lui contribuirono fortemente nel definire la direzione sociale, politica e artistica che avrebbe assunto il movimento. La seconda parte prende in esame le attività e pubblicazioni del gruppo Art et Liberté/al-Fann wa’l-Ḥurriyah, dalla sua costituzione fino allo sfaldamento. In particolare, dopo una panoramica sulle prime pubblicazioni in francese, questa parte si concentra sui contributi in arabo che i surrealisti egiziani pubblicarono dapprima sulla rivista “al-Risālah” (Il messaggio), poi negli organi portavoce del gruppo, le riviste “al-Taṭawwur” (L’evoluzione) e “al-Maǧallah al-ǧadīdah” (La rivista nuova). Infine, la terza parte si occupa di una valutazione del contributo del movimento surrealista egiziano, attraverso una considerazione dell’influenza che il gruppo ebbe nel breve e lungo termine sulla letteratura in lingua araba. Il terzo capitolo presenta il surrealismo così come apparve in Siria. Il motivo della comparsa del movimento nel Mašriq arabo negli anni Quaranta appare quasi inspiegabile se si mantiene l’immagine di una Siria di quegli anni più chiusa e ancorata alla tradizione rispetto all’Egitto della prima metà del Novecento. Nei fatti, la lunga tradizione culturale di Aleppo, la vicinanza a vitali poli culturali, quali Turchia e Libano e la conoscenza del francese permisero il contatto di parte dell’élite intellettuale siriana con i rinnovamenti d’oltremare. Se a ciò si aggiunge l’eclettismo, la curiosità intellettuale e un raffinato senso critico, non è difficile spiegarsi come un movimento di pensiero complesso come il surrealismo abbia potuto mettere piede in Siria. Chi riassunse queste caratteristiche fu il poeta e critico Ūrḫān Muyassar. Se Henein in Egitto riuscì a captare attorno a sé un florido gruppo di intellettuali che lo seguì nelle sue battaglie, Muyassar dovette accontentarsi di una cerchia ben più ristretta, meno formalizzata, ma non per questo di minor valore. Al contrario, la traccia che avrebbe lasciato sulla letteratura araba sarebbe stata più profonda e duratura. Pertanto, anche questo capitolo, come il precedente, inizia da tale figura centrale e guida di coloro che decisero di seguirlo nell’avventura surrealista, dipingendone la vita e soprattutto il pensiero attraverso gli scritti rinvenuti. Dopo di lui, è la volta di ‘Alī al-Nāṣir, poeta romantico e sperimentatore che grazie all’amicizia con Muyassar riuscì a far emergere uno spirito surrealista già per certi aspetti presente nella sua opera precedente. La terza sezione del capitolo descrive in dettaglio il tipo di surrealismo che venne introdotto in Siria, attraverso la raccolta poetica Suryāl, composta a quattro mani da Muyassar e al-Nāṣir, e alcuni articoli programmatici tratti dalla rivista “al-Ḥadīṯ”. Infine, il capitolo si chiude con la valutazione dell’influenza di Muyassar sui contemporanei e le generazioni successive. Il quarto capitolo affronta gli esordi e lo sviluppo del surrealismo in Libano. Le ragioni della comparsa del movimento anche nel paese dei cedri sono paragonabili a quelle degli altri due paesi, in primis la notevole apertura verso le influenze culturali straniere e francesi in particolare. Non è da trascurare il lieve ritardo temporale con cui questo si verificò, visto che segnali più evidenti di influenza surrealista cominciano ad apparire in Libano dalla fine degli anni Cinquanta, quando certi modelli poetici europei diventavano sempre più consolidati. Il fulcro attorno a cui si sviluppa una certa poetica surrealista è senza dubbio la rivista “Ši‘r” (Poesia). Fondata nel 1957 dal poeta e giornalista libanese Yūsuf al-Ḫāl (1917-1987) come piattaforma di divulgazione di poesia moderna araba, ospitò un significativo numero di traduzioni, testi critici e poetici legati all’orbità surrealista. Pertanto, dopo una prima sezione dedicata alla precoce esperienza surrealista del poeta francofono Ǧūrǧ Šaḥādah (Georges Schehadé), il capitolo esamina nella sua seconda sezione il contenuto surrealista pubblicato in “Ši‘r”, suddividendolo in: testi originali e traduzioni di poeti surrealisti francesi; testi critici sul surrealismo francese; testi critici sulla poesia araba influenzati dal surrealismo. Nella terza sezione sono, invece, presi in considerazione gli elementi surrealisti contenuti nell'introduzione apposta da Unsī al-Ḥāǧǧ alla sua raccolta Lan. Le conclusioni offrono una panoramica sulle possibilità di ulteriori ricerche sul campo dal momento che il surrealismo si diffuse e prese nuove forme in diversi paesi arabi in seguito all'esperienza libanese. In appendice si trovano una selezione di scritti fondamentali per la comprensione del surrealismo in Egitto e Siria, in originale e in traduzione, e delle tabelle che riportano i contenuti surrealisti della rivista “Ši‘r”.

IL SURREALISMO IN LETTERATURA ARABA TRA GLI ANNI TRENTA E SESSANTA: STORIA, TEORIA E PRATICA POETICA / Monaco, Arturo. - ELETTRONICO. - (2016).

IL SURREALISMO IN LETTERATURA ARABA TRA GLI ANNI TRENTA E SESSANTA: STORIA, TEORIA E PRATICA POETICA

MONACO, ARTURO
01/01/2016

Abstract

The dissertation investigates the surrealist trend in modern Arabic poetry. Introduced in Egypt during the Thirties of the XX century, surrealism gradually spread to other Arab countries taking new forms. The focus of the research is the surrealist activity that took place in the period of forty years between the Thirties and the Sixities in Egypt, Syria and Lebanon, i.e. the first manifestations of surrealism in the Arab world. The research main corpus comprehends: - a number of magazines and journals: “al-Risālah”, “al-Taṭawwur”, “al-Maǧallah al-ǧadīdah”, “al-Ḥadīṭ”, “al-Ma‘rifah”, “Ši‘r”, “al-Nahār” - some representative collections of poetry: al-Ẓamā’ (1931) by ‘Alī al-Nāṣir, Suryāl (1947) by Ūrḫān Muyassar and ‘Alī al-Nāṣir, Lan (1960) by Unsī al-Ḥāǧǧ. The dissertation is made up of an introduction, four chapters, a conclusion and an appendix. The introduction gives an overview of the Arabic surrealist experience, the place of surrealism in the existent literature, limits, objectives and structure of the research, the corpus description, the methodology. The first chapter reconstructs the period before the appearance of surrealism in the Arab world finding its forerunners in the new poetic movements that flourished in the first three decades of XX century, specifically al-Dīwān, the Apollo group, the Syrian romantics, Sa‘īd ‘Aql and the other symbolists, Muṣṭafà Ṣādiq al-Rāfi‘ī and his poetry between symbolism and surrealism. The second chapter revolves around Egypt as the first place where a first bilingual (Arabic and French) surrealist group was formed, named Art et Liberté/al-Fann wa’l-Ḥurriyyah. The chapter is divided in three parts. The first one examines the group leader, Ǧūrǧ Ḥunayn, and two others eminent members who greatly contributed to lay the groundwork for surrealism in Egypt, Anwar Kāmil and Ramsīs Yūnān. The second part analyses the activities and publications of the group in the magazines “al-Risālah”, “al-Taṭawwur” and “al-Maǧallah al-ǧadīdah”. The third part gets a glimpse of the possible influence Ḥunayn’s surrealism had on later literature. The third chapter presents surrealism as it appeared in Syria. It is divided in four parts. In the first and second parts the two main Syrian representatives of surrealism are introduced, respectively Ūrḫān Muyassar, the introducer of the new trend, and his friend ‘Alī al-Nāṣir. The third part analyses in details the kind of surrealism that the two poets and Muyassar in particular offered to their readers, through critical as well as poetic writings. The fourth part considers Muyassar’s influence on his contemporaries and on later generations of poetry. The fourth and last chapter takes into consideration Lebanon. After a mention of the surrealistic production written by the francophone Lebanese Ǧūrǧ Šaḥādah, the rest of the chapter is mainly devoted to the surrealist contents in the review “Ši‘r”: translation of French surrealists’ work, essays on the French surrealists, studies on Arabic poetry influenced by surrealist theories. A last part considers the surrealist elements in Unsī al-Ḥāǧǧ’s introduction to his collection Lan. The final conclusion highlights the possibilities for further research given the fact that surrealism spread all over the Arab world and in different forms after and during the Lebanese experience in “Ši‘r”. The appendix offers a selection of fundamental writings for the understanding of Egyptian and Syrian surrealism and tables on the surrealist contents in “Ši‘r”.
2016
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/876067
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