Il passaggio dal Periodo Protodinastico all’Età Akkadica comportò un forte cambiamento nella cultura e nella politica del Vicino Oriente Antico. Con la nascita del “primo impero universale” gli orizzonti sociali, culturali, politici e religiosi raggiunsero una complessità del tutto nuova, basata su una diversa concezione del rapporto con le popolazioni confinanti, verso le quali la figura del sovrano saggio, costruttore e timoroso delle leggi divine, che aveva caratterizzato tutto il Periodo Protodinastico, non era più sufficiente. La complessità dei nuovi rapporti internazionali comportò necessariamente un’evoluzione nella concezione del re, inteso ora come il più valoroso dei guerrieri, il prediletto della dea Ishtar contro cui non esistevano rivali. La titolatura risentì fortemente di questo cambiamento e vennero coniati nuovi epiteti come “re delle quattro parti dell’universo” che mettevano l’accento sullo strettissimo rapporto tra la politica e virtù militare, il punto focale della nuova organizzazione. A conferma e supporto del cambiamento radicale attuato da Sargon e i suoi successori vennero creati veri e propri cicli epici con l’intenzione di cantare le gesta straordinarie dei re di Akkad, descritti quasi unicamente come guerrieri invincibili. La grande diffusione tra i diversi strati sociali dei racconti mitologici divenne il cardine della propaganda della nuova dinastia regnante; in quest’ottica propagandistica, il colpo di stato ai danni del re di Kish, che fece di Sargon un re perde totalmente la sua accezione negativa e diventa la prova tangibile del volere di Ishtar. La straordinaria efficienza di questa forma di propaganda è evidente anche dalla scelta, dopo il crollo della dinastia akkadica, di utilizzare le gesta dei re di Akkad (soprattutto Sargon e Naram-Sin) come esempi positivi e negativi con i quali i sovrani successivi dovevano necessariamente confrontarsi.
“Tu non hai eguali. Chi è come te?” Mitologia e propaganda in Età Akkadica / degli ABBATI, Valeria. - STAMPA. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno Mythos Costruzione e Percezione dei Racconti Tradizionali nel Mediterraneo Antico tenutosi a Velletri nel 9-13 Giugno 2015).
“Tu non hai eguali. Chi è come te?” Mitologia e propaganda in Età Akkadica
degli ABBATI, VALERIA
In corso di stampa
Abstract
Il passaggio dal Periodo Protodinastico all’Età Akkadica comportò un forte cambiamento nella cultura e nella politica del Vicino Oriente Antico. Con la nascita del “primo impero universale” gli orizzonti sociali, culturali, politici e religiosi raggiunsero una complessità del tutto nuova, basata su una diversa concezione del rapporto con le popolazioni confinanti, verso le quali la figura del sovrano saggio, costruttore e timoroso delle leggi divine, che aveva caratterizzato tutto il Periodo Protodinastico, non era più sufficiente. La complessità dei nuovi rapporti internazionali comportò necessariamente un’evoluzione nella concezione del re, inteso ora come il più valoroso dei guerrieri, il prediletto della dea Ishtar contro cui non esistevano rivali. La titolatura risentì fortemente di questo cambiamento e vennero coniati nuovi epiteti come “re delle quattro parti dell’universo” che mettevano l’accento sullo strettissimo rapporto tra la politica e virtù militare, il punto focale della nuova organizzazione. A conferma e supporto del cambiamento radicale attuato da Sargon e i suoi successori vennero creati veri e propri cicli epici con l’intenzione di cantare le gesta straordinarie dei re di Akkad, descritti quasi unicamente come guerrieri invincibili. La grande diffusione tra i diversi strati sociali dei racconti mitologici divenne il cardine della propaganda della nuova dinastia regnante; in quest’ottica propagandistica, il colpo di stato ai danni del re di Kish, che fece di Sargon un re perde totalmente la sua accezione negativa e diventa la prova tangibile del volere di Ishtar. La straordinaria efficienza di questa forma di propaganda è evidente anche dalla scelta, dopo il crollo della dinastia akkadica, di utilizzare le gesta dei re di Akkad (soprattutto Sargon e Naram-Sin) come esempi positivi e negativi con i quali i sovrani successivi dovevano necessariamente confrontarsi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


