Nel presente lavoro l’A. ripropone l’utilità di una lettura della realtà normativa attraverso la lente della storia. Attualmente, lo studio del diritto positivo viene sempre più proposto nell’ottica, anche comparatistica, delle regole e dei principi vigenti, senza più alcun riferimento, se non del tutto marginale, alle regole ed ai principi previgenti e più in generale al passato, come criterio di migliore comprensione del presente. Di qui il titolo che evidenzia lo stretto collegamento temporale, tanto in termini di continuità che di discontinuità, tra passato e futuro e che, di necessità, si realizza attraverso il presente. Applicando questa chiave di lettura e mettendo insieme uno studio tanto storico quanto interdisciplinare, almeno ‘in nuce’, l’A. ha fatto il punto relativamente al bene giuridico “ambiente”, al nodo della sua tutela, nonché al tema della responsabilità degli enti (ex D. Lgs. n. 231/2001). Nella ricostruzione di questa ‘novità’ per il nostro sistema normativo, l’A. individua un punto di equilibrio tra i retaggi della tradizione culturale: la responsabilità dell’ ‘Universitas’ nel diritto canonico a cavallo tra il 1200 e il 1300, nell'interpretazione dei post-glossatori, e l’innovazione. A quest’ultimo riguardo si pensi al fenomeno dell’autonormazione, di chiara origine nord-europea e nord americana, utilizzato nella previsione dei modelli organizzativi, ai sensi ed agli effetti dell’art.6 del predetto Decreto n.231/2001. In particolare, l’A. sottolinea l’importanza dell’autonormazione anche sul piano della “prevenzione”, piano quest’ultimo di recente più volte sfruttato dal legislatore tanto de iure condito(es. legge Severino ed i c.d. piani anticorruzione), quanto de iure condendo (es. Disegno di legge della Commissione per la riforma dei reati in materia agroalimentare).
La responsabilità degli enti da reato in materia ambientale: passato e presente. E il futuro? / Buoninconti, Ave Gioia. - In: RIVISTA DI POLIZIA. - ISSN 0035-6476. - STAMPA. - 69.:4-5 (Aprile-maggio)(2016), pp. 317-338.
La responsabilità degli enti da reato in materia ambientale: passato e presente. E il futuro?
BUONINCONTI, Ave Gioia
2016
Abstract
Nel presente lavoro l’A. ripropone l’utilità di una lettura della realtà normativa attraverso la lente della storia. Attualmente, lo studio del diritto positivo viene sempre più proposto nell’ottica, anche comparatistica, delle regole e dei principi vigenti, senza più alcun riferimento, se non del tutto marginale, alle regole ed ai principi previgenti e più in generale al passato, come criterio di migliore comprensione del presente. Di qui il titolo che evidenzia lo stretto collegamento temporale, tanto in termini di continuità che di discontinuità, tra passato e futuro e che, di necessità, si realizza attraverso il presente. Applicando questa chiave di lettura e mettendo insieme uno studio tanto storico quanto interdisciplinare, almeno ‘in nuce’, l’A. ha fatto il punto relativamente al bene giuridico “ambiente”, al nodo della sua tutela, nonché al tema della responsabilità degli enti (ex D. Lgs. n. 231/2001). Nella ricostruzione di questa ‘novità’ per il nostro sistema normativo, l’A. individua un punto di equilibrio tra i retaggi della tradizione culturale: la responsabilità dell’ ‘Universitas’ nel diritto canonico a cavallo tra il 1200 e il 1300, nell'interpretazione dei post-glossatori, e l’innovazione. A quest’ultimo riguardo si pensi al fenomeno dell’autonormazione, di chiara origine nord-europea e nord americana, utilizzato nella previsione dei modelli organizzativi, ai sensi ed agli effetti dell’art.6 del predetto Decreto n.231/2001. In particolare, l’A. sottolinea l’importanza dell’autonormazione anche sul piano della “prevenzione”, piano quest’ultimo di recente più volte sfruttato dal legislatore tanto de iure condito(es. legge Severino ed i c.d. piani anticorruzione), quanto de iure condendo (es. Disegno di legge della Commissione per la riforma dei reati in materia agroalimentare).File | Dimensione | Formato | |
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