Introduzione La relazione tra strategie di coping e disturbi cardiovascolari è stata ampiamente studiata allo scopo di determinare quali stili siano disadattivi o viceversa protettivi per la salute (Lowe et al., 2000). Generalmente il ricorso prevalente a una strategia centrata sul problema, volta a uno sforzo propositivo per la risoluzione dell'evento stressante, risulterebbe protettiva nei confronti della salute cardiovascolare (Ariff et al., 2011), non è noto tuttavia se vi sono delle differenze in funzione della gravità della patologia cardiovascolare. Obiettivi Il presente studio si propone di valutare se le strategie di coping, i fattori socio-anagrafici e gli stili di vita possano predire le condizioni di salute dell'individuo e se sono presenti delle differenze nei valori pressori e nella frequenza cardiaca in relazione agli stili di coping prevalenti. Metodo Hanno partecipato 343 soggetti (M/F= 156/187; età media= 60,24±13,67), divisi in sei gruppi per gravità: gruppo di controllo (N=69), gruppo di controllo con presenza di fattori di rischio cardiovascolari (N=25), ipertesi senza terapia farmacologica (N=59), ipertesi in terapia farmacologica (N=104), pazienti con problematiche cardiache lievi (N=35) e gravi (N=51). I partecipanti sono stati reclutati presso il Centro Ipertensione del Policlinico Umberto I° di Roma. Per la valutazione delle strategie di coping è stato utilizzato il Coping Inventory for Stressful Situation (Endler & Parker, 1990). Risultati I risultati hanno evidenziato che la strategia di “coping situazionale” predice negativamente la gravità delle condizioni di salute (R2=.16; p<.05). Inoltre, i soggetti che ricorrono eccessivamente a una strategia di “coping emotivo” presentano una frequenza cardiaca significativamente più elevata durante la prima misurazione clinica (F2.15= 3.02; p<.05). Conclusioni La strategia di coping situazionale sembra costituire un fattore di protezione cardiovascolare. Al contrario, uno stile orientato alle emozioni comporta un'eccessiva attivazione fisiologica del sistema nervoso autonomo, che rappresenta un rischio per la salute cardiaca.
AFFRONTARE LO STRESS: AGIRE SUL PROBLEMA O SULL'EMOZIONE? LA RELAZIONE TRA STRATEGIE DI COPING E DISTURBI CARDIOVASCOLARI / Boncompagni, Ilaria; Mingarelli, Alessandro; Ferrovecchio, Eugenia; D'Alessandro, L; Marzolini, F; Manzon, Licia; Guarino, Angela; Germano', Giuseppe Italo Walter; Caparra, A; Casagrande, Maria. - STAMPA. - (2015), pp. 37-38. (Intervento presentato al convegno XI Congresso Nazionale della SIPSA tenutosi a Catania).
AFFRONTARE LO STRESS: AGIRE SUL PROBLEMA O SULL'EMOZIONE? LA RELAZIONE TRA STRATEGIE DI COPING E DISTURBI CARDIOVASCOLARI
BONCOMPAGNI, ILARIA;MINGARELLI, alessandro;MANZON, Licia;GUARINO, Angela;GERMANO', Giuseppe Italo Walter;CASAGRANDE, Maria
2015
Abstract
Introduzione La relazione tra strategie di coping e disturbi cardiovascolari è stata ampiamente studiata allo scopo di determinare quali stili siano disadattivi o viceversa protettivi per la salute (Lowe et al., 2000). Generalmente il ricorso prevalente a una strategia centrata sul problema, volta a uno sforzo propositivo per la risoluzione dell'evento stressante, risulterebbe protettiva nei confronti della salute cardiovascolare (Ariff et al., 2011), non è noto tuttavia se vi sono delle differenze in funzione della gravità della patologia cardiovascolare. Obiettivi Il presente studio si propone di valutare se le strategie di coping, i fattori socio-anagrafici e gli stili di vita possano predire le condizioni di salute dell'individuo e se sono presenti delle differenze nei valori pressori e nella frequenza cardiaca in relazione agli stili di coping prevalenti. Metodo Hanno partecipato 343 soggetti (M/F= 156/187; età media= 60,24±13,67), divisi in sei gruppi per gravità: gruppo di controllo (N=69), gruppo di controllo con presenza di fattori di rischio cardiovascolari (N=25), ipertesi senza terapia farmacologica (N=59), ipertesi in terapia farmacologica (N=104), pazienti con problematiche cardiache lievi (N=35) e gravi (N=51). I partecipanti sono stati reclutati presso il Centro Ipertensione del Policlinico Umberto I° di Roma. Per la valutazione delle strategie di coping è stato utilizzato il Coping Inventory for Stressful Situation (Endler & Parker, 1990). Risultati I risultati hanno evidenziato che la strategia di “coping situazionale” predice negativamente la gravità delle condizioni di salute (R2=.16; p<.05). Inoltre, i soggetti che ricorrono eccessivamente a una strategia di “coping emotivo” presentano una frequenza cardiaca significativamente più elevata durante la prima misurazione clinica (F2.15= 3.02; p<.05). Conclusioni La strategia di coping situazionale sembra costituire un fattore di protezione cardiovascolare. Al contrario, uno stile orientato alle emozioni comporta un'eccessiva attivazione fisiologica del sistema nervoso autonomo, che rappresenta un rischio per la salute cardiaca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.