Aspetti della storia del Requiem nelle intonazioni musicali dal Cinquecento all’Ottocento

This survey on the history of the Requiem arises from two key facts:  - The marginal role that the production of requiems occupies in the studies of mentality historians regarding the relation between man and death; - The abundancy of requiem-based literature, mostly founded, however, on the study of single works or on the evasive variations of the word “requiem” (V. Jankelevitch) in the twentieth century.The realization of an actual Requiem catalogue - the ones composed between the end of the fifteenth century (the years of Ockeghem’s Requiem, first example of polyphonic setting of the mass for the dead) and 2007 - enables the possibility to classify and describe an extremely elusive subject. Looking at it from the right distance, problematic issues and questions appear to us quite clearly. Starting from this information, the catalogue connects a series of investigations (historical, statistical, anthropological) and comparisons between the arts, focusing on a few aspects of the history of the Requiem, moving within precise boundaries:  - Confessional (the liturgical history of the ritual ceremony for the dead in the Roman Church tradition); - Temporal (the survey fails to go further than the beginning of the twentieth century, when being is catapulted into nothingness, into a haze where death is excluded).

La presente indagine sulla storia del Requiem scaturisce da due evidenze: il ruolo marginale riservato alla produzione di requiem negli studi degli storici della mentalità sul rapporto uomo-morte; l’esistenza di una copiosa letteratura sul requiem, rivolta però quasi esclusivamente allo studio di singole opere o alle “sfuggenti variazioni sulla parola requiem” (V. Jankelevitch) del Novecento. La realizzazione di un catalogo di requiem – composti tra la fine del XV secolo (gli anni del Requiem di Ockeghem, primo esempio noto di messa polifonica per i defunti) e il 2007 – consente di classificare e descrivere una materia estremamente sfuggente; fa emergere, se si osserva il catalogo dalla giusta distanza, nodi problematici e interrogativi. A partire da tali informazioni il volume, connettendo in un percorso che si dispiega nel tempo, indagine storica, statistica, antropologica e comparazione tra le arti, si sofferma su alcuni aspetti della storia del requiem; muovendosi all’interno di confini precisi: confessionale il primo (la storia liturgica del rito per i defunti nella tradizione della Chiesa Romana), temporale il secondo (l’indagine si interrompe alle porte del Novecento, lì dove ha inizio la caduta dell’essere nel nulla, la velatezza e l’emarginazione della morte).