a malattia emorroidaria (ME) in gravidanza e nel puerperio costituisce un problema di rilevante interesse ^non solo dal punto di vista teorico, ma anche e soprattutto clinico-terapeutico'. Durante la gravidanza le emorroidi vengono trattate in presenza di sintomi e in genere con terapia medica che prevede la correzione della stipsi associata. La chirurgia viene riservata solo alle fasi più avanzate della gravidanza nelle quali il feto è già vitale 0 limitata a casi selezionati^ La necessità quindi di una conoscenza dettagliata delle basi fisiopatologiche della malattia e di un approccio terapeutico il più possibile conservativo da parte di tutto il personale medico e infiemeristico, ha indotto gli Autori a condurre un'inchiesta rivolta a 165 ostetriche della regione Lazio proprio per valutare non solo i dati epidemiologici relativi alla ME in gravidanza ma anche le principali modalità di gestione della malattia da parte di questa categoria professionale. Il campione intervistato ha potuto monitorare quindi un totale di circa 20 000 parti espletati nella nostra regione. I dati principali hanno evidenziato come il 95% delle ostetriche riferisce di aver osservato sintomi riferibili alla ME soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza nel 57% delle pazienti che espletano il parto naturalmente e nel 41% di quelle che lo eseguono per via vaginale. La crisi emorroidaria e il prolasso anale insorto durante il parto viene gestito nel 57% dei casi personalmente dall'ostetrica 0 dal ginecologo, mentre soltanto nel 42% dei casi le gestanti con complicanze legate alla ME vengono indirizzate al personale specializzato. 11 dato più importante riguarda sicuramente il fatto che solo il 42% delle ostetriche si rivolge allo specialista in caso di ME e che circa la metà delle intervistate non conosce il ruolo del perineologo o la possibilità di utilizzare metodiche riabilitative pelviche. La vastità del campione esaminato, per quanto riferibile solo alla regione Lazio, sembra evidenziare come la gestione della ME da parte delle ostetriche risulti limitata a un approccio empirico forse a causa di una mancata collaborazione con i ginecologi e i procto-perineologi che invece potrebbe rappresentare la base operativa per una migliore conoscenza del problema e per l'utilizzo di più efficaci misure terapeutiche.

Riflessioni sulla malattia emorroidaria in gravidanza e nel puerperio / Gaj, Fabio; Trecca, Antonello. - In: CHIRURGIA ITALIANA. - ISSN 0009-4773. - STAMPA. - (2006), pp. 407-407.

Riflessioni sulla malattia emorroidaria in gravidanza e nel puerperio

GAJ, Fabio;
2006

Abstract

a malattia emorroidaria (ME) in gravidanza e nel puerperio costituisce un problema di rilevante interesse ^non solo dal punto di vista teorico, ma anche e soprattutto clinico-terapeutico'. Durante la gravidanza le emorroidi vengono trattate in presenza di sintomi e in genere con terapia medica che prevede la correzione della stipsi associata. La chirurgia viene riservata solo alle fasi più avanzate della gravidanza nelle quali il feto è già vitale 0 limitata a casi selezionati^ La necessità quindi di una conoscenza dettagliata delle basi fisiopatologiche della malattia e di un approccio terapeutico il più possibile conservativo da parte di tutto il personale medico e infiemeristico, ha indotto gli Autori a condurre un'inchiesta rivolta a 165 ostetriche della regione Lazio proprio per valutare non solo i dati epidemiologici relativi alla ME in gravidanza ma anche le principali modalità di gestione della malattia da parte di questa categoria professionale. Il campione intervistato ha potuto monitorare quindi un totale di circa 20 000 parti espletati nella nostra regione. I dati principali hanno evidenziato come il 95% delle ostetriche riferisce di aver osservato sintomi riferibili alla ME soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza nel 57% delle pazienti che espletano il parto naturalmente e nel 41% di quelle che lo eseguono per via vaginale. La crisi emorroidaria e il prolasso anale insorto durante il parto viene gestito nel 57% dei casi personalmente dall'ostetrica 0 dal ginecologo, mentre soltanto nel 42% dei casi le gestanti con complicanze legate alla ME vengono indirizzate al personale specializzato. 11 dato più importante riguarda sicuramente il fatto che solo il 42% delle ostetriche si rivolge allo specialista in caso di ME e che circa la metà delle intervistate non conosce il ruolo del perineologo o la possibilità di utilizzare metodiche riabilitative pelviche. La vastità del campione esaminato, per quanto riferibile solo alla regione Lazio, sembra evidenziare come la gestione della ME da parte delle ostetriche risulti limitata a un approccio empirico forse a causa di una mancata collaborazione con i ginecologi e i procto-perineologi che invece potrebbe rappresentare la base operativa per una migliore conoscenza del problema e per l'utilizzo di più efficaci misure terapeutiche.
2006
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Riflessioni sulla malattia emorroidaria in gravidanza e nel puerperio / Gaj, Fabio; Trecca, Antonello. - In: CHIRURGIA ITALIANA. - ISSN 0009-4773. - STAMPA. - (2006), pp. 407-407.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/865924
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