L'art. 3 del d.lgs. n. 81/2015 introduce una nuova disciplina sulla revisione delle mansioni, prevedendo anche la possibilità del sottoinquadramento del lavoratore come risultato di una decisione unilaterale del datore di lavoro. Si tratta di una misura legislativa del tutto inedita, che desta non pochi dubbi di legittimità in riferimento all'art. 35, 2c, Cost., che sancisce il diritto alla formazione e all'elevazione professionale come "compito" della Repubblica. Il lavoro dapprima ripercorre il dibattitto costituente per approdare ad una consonanza tra questo e l'interpretazione che la Corte di Cassazione darà del danno da demansionamento, per poi illustrare le novità normative che impongono al lavoratore un'ulteriore e specifico "genere" di flessibilità. Quest'ultimo, di fatto, accresce la generale incertezza caratterizzante le condizioni di lavoro nei più diversi contesti, che soltanto politiche improntate ad una rinnovata promozione dei principi fondamentali può contribuire ad attenuare.
La flessibilità della prestazione lavorativa e l'incerta legittimità costituzionale del demansionamento nel Jobs Act e nella normativa delegata / Paparella, Elena. - In: COSTITUZIONALISMO.IT. - ISSN 2036-6744. - ELETTRONICO. - 3/2015:3/2015(2015), pp. 1-38.
La flessibilità della prestazione lavorativa e l'incerta legittimità costituzionale del demansionamento nel Jobs Act e nella normativa delegata
PAPARELLA, Elena
2015
Abstract
L'art. 3 del d.lgs. n. 81/2015 introduce una nuova disciplina sulla revisione delle mansioni, prevedendo anche la possibilità del sottoinquadramento del lavoratore come risultato di una decisione unilaterale del datore di lavoro. Si tratta di una misura legislativa del tutto inedita, che desta non pochi dubbi di legittimità in riferimento all'art. 35, 2c, Cost., che sancisce il diritto alla formazione e all'elevazione professionale come "compito" della Repubblica. Il lavoro dapprima ripercorre il dibattitto costituente per approdare ad una consonanza tra questo e l'interpretazione che la Corte di Cassazione darà del danno da demansionamento, per poi illustrare le novità normative che impongono al lavoratore un'ulteriore e specifico "genere" di flessibilità. Quest'ultimo, di fatto, accresce la generale incertezza caratterizzante le condizioni di lavoro nei più diversi contesti, che soltanto politiche improntate ad una rinnovata promozione dei principi fondamentali può contribuire ad attenuare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.