La ricerca analizza lo stato dell'arte delle politiche familiari italiane in riferimento alla Costituzione, in particolare all'art. 31, e alle prospettive di riforma costituzionale con riguardo alla distribuzione di competenze legislative fra Stato e Regioni. Nell'assetto che si configurerebbe per effetto della riforma, tali politiche appaiono prerogativa e responsabilità del legislativa statale, oltre che urgente riforma di carattere economico-sociale di interesse nazionale, se si considerano gli allarmanti dati demografici relativi all'Italia. Si indaga inoltre criticamente sulla giurisprudenza costituzionale rilevante per il tema e sulla consapevolezza maturata nell'ordinamento circa le espressioni del principio di sussidiarietà, come mostra la riforma in cantiere concernente il Terzo settore; sotto questo profilo si osserva che è la famiglia, più ancora delle associazioni e di talune imprese, la principale realtà che le istituzioni dovrebbero "favorire", conformemente alle indicazioni della Costituzione. In chiave comparata si accenna alle esperienze di altri Paesi europei e si rileva l'arretratezza del welfare familiare italiano, pur segnalando le positive azioni poste in essere dal Trentino-Alto Adige e dalle relative Province autonome e la compiuta organicità del Piano nazionale per la famiglia, finora comunque inattuato e non finanziato.
Welfare familiare e Costituzione fra esperienze e riforme / Razzano, Giovanna. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - ELETTRONICO. - 7(2016), pp. 1-32.
Welfare familiare e Costituzione fra esperienze e riforme
RAZZANO, GIOVANNA
2016
Abstract
La ricerca analizza lo stato dell'arte delle politiche familiari italiane in riferimento alla Costituzione, in particolare all'art. 31, e alle prospettive di riforma costituzionale con riguardo alla distribuzione di competenze legislative fra Stato e Regioni. Nell'assetto che si configurerebbe per effetto della riforma, tali politiche appaiono prerogativa e responsabilità del legislativa statale, oltre che urgente riforma di carattere economico-sociale di interesse nazionale, se si considerano gli allarmanti dati demografici relativi all'Italia. Si indaga inoltre criticamente sulla giurisprudenza costituzionale rilevante per il tema e sulla consapevolezza maturata nell'ordinamento circa le espressioni del principio di sussidiarietà, come mostra la riforma in cantiere concernente il Terzo settore; sotto questo profilo si osserva che è la famiglia, più ancora delle associazioni e di talune imprese, la principale realtà che le istituzioni dovrebbero "favorire", conformemente alle indicazioni della Costituzione. In chiave comparata si accenna alle esperienze di altri Paesi europei e si rileva l'arretratezza del welfare familiare italiano, pur segnalando le positive azioni poste in essere dal Trentino-Alto Adige e dalle relative Province autonome e la compiuta organicità del Piano nazionale per la famiglia, finora comunque inattuato e non finanziato.File | Dimensione | Formato | |
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