In this article, I will examine how second-generation writers such as Igiaba Scego and Ubax Cristina Ali Farah represent the social changes that postcolonial Italy is undergoing. Specifically, I will show how, by populating their narratives and cityscapes with migrant and second-generation characters who do not conform to traditional representations of migrants as undesired subjects, these authors defy the ways in which migrant and postcolonial subjects are conventionally configured. By remapping urban spaces as loci of cultural signification in contemporary lives and questioning traditional articulations of power in urban environments, second-generation writers and artists defy representations of the Italian population as homogeneous and of migrants as dangerous and/or victimized subjects deprived of agency. The process of remapping local space, which in turn leads to a remapping of national space, encompasses issues of gender, race, postcoloniality, citizenship, and belonging. Second generations radically question the idea of Italian citizenship being attributed on the base of the biological principle of the jus sanguinis and suggest instead “new ways of being Italian, whether by virtue of being born in Italy, through everyday experiences and practices, or through participation in the educational system and a dynamic use of the national language” (Lombardi-Diop, Romeo, 2012, p. 10). These new ways of being Italian also include how urban space is occupied and they strongly affect the construction of an Italian national identity.

Nel presente saggio esamino le modalità attraverso cui scrittrici di seconda generazione come Igiaba Scego e Ubax Cristina Ali Farah rappresentano i cambiamenti sociali che avvengono quotidianamente nell’Italia postcoloniale attraverso nuove articolazioni spaziali. Queste autrici propongono nuove rappresentazioni di soggetti migranti e postcoloniali, e lo fanno popolando le proprie narrazioni e i paesaggi urbani in cui tali narrazioni si articolano con personaggi migranti e di seconda generazione che non sono in alcun modo conformi al modello di indesiderabilità attraverso cui questi soggetti sono tradizionalmente rappresentati. Attraverso una rimappatura degli spazi urbani come luoghi di significazione culturale e una messa in discussione delle tradizionali articolazioni del potere in ambienti urbani e metropolitani, scrittrici e scrittori di seconda generazione decostruiscono le rappresentazioni della popolazione italiana come omogenea e dei migranti come soggetti pericolosi e/o vittimizzati, assolutamente privi di agency. In questo processo di rimappatura dello spazio locale, che conduce ad una rimappatura anche dello spazio nazionale, si intersecano questioni di genere, razza, postcolonialità, cittadinanza e appartenenza. Le seconde generazioni mettono radicalmente in discussione il principio dello ius sanguinis, secondo il quale la cittadinanza viene attribuita in base a caratteristiche di tipo biologico, e suggeriscono invece nuovi modi di essere italiani che includono la partecipazione attiva alla vita di un paese, la reiterazione delle pratiche quotidiane, e nuovi modi di occupare gli spazi urbani. Ciò influenza fortemente la costruzione del senso di italianità e di identità nazionale italiana.

Remapping Cityscapes. Postcolonial diasporas and representations of urban space in contemporary Italian literature / Romeo, Caterina Stefania. - In: SEMESTRALE DI STUDI E RICERCHE DI GEOGRAFIA. - ISSN 1125-5218. - STAMPA. - XXVII:2(2015), pp. 101-113.

Remapping Cityscapes. Postcolonial diasporas and representations of urban space in contemporary Italian literature

ROMEO, Caterina Stefania
2015

Abstract

In this article, I will examine how second-generation writers such as Igiaba Scego and Ubax Cristina Ali Farah represent the social changes that postcolonial Italy is undergoing. Specifically, I will show how, by populating their narratives and cityscapes with migrant and second-generation characters who do not conform to traditional representations of migrants as undesired subjects, these authors defy the ways in which migrant and postcolonial subjects are conventionally configured. By remapping urban spaces as loci of cultural signification in contemporary lives and questioning traditional articulations of power in urban environments, second-generation writers and artists defy representations of the Italian population as homogeneous and of migrants as dangerous and/or victimized subjects deprived of agency. The process of remapping local space, which in turn leads to a remapping of national space, encompasses issues of gender, race, postcoloniality, citizenship, and belonging. Second generations radically question the idea of Italian citizenship being attributed on the base of the biological principle of the jus sanguinis and suggest instead “new ways of being Italian, whether by virtue of being born in Italy, through everyday experiences and practices, or through participation in the educational system and a dynamic use of the national language” (Lombardi-Diop, Romeo, 2012, p. 10). These new ways of being Italian also include how urban space is occupied and they strongly affect the construction of an Italian national identity.
2015
Nel presente saggio esamino le modalità attraverso cui scrittrici di seconda generazione come Igiaba Scego e Ubax Cristina Ali Farah rappresentano i cambiamenti sociali che avvengono quotidianamente nell’Italia postcoloniale attraverso nuove articolazioni spaziali. Queste autrici propongono nuove rappresentazioni di soggetti migranti e postcoloniali, e lo fanno popolando le proprie narrazioni e i paesaggi urbani in cui tali narrazioni si articolano con personaggi migranti e di seconda generazione che non sono in alcun modo conformi al modello di indesiderabilità attraverso cui questi soggetti sono tradizionalmente rappresentati. Attraverso una rimappatura degli spazi urbani come luoghi di significazione culturale e una messa in discussione delle tradizionali articolazioni del potere in ambienti urbani e metropolitani, scrittrici e scrittori di seconda generazione decostruiscono le rappresentazioni della popolazione italiana come omogenea e dei migranti come soggetti pericolosi e/o vittimizzati, assolutamente privi di agency. In questo processo di rimappatura dello spazio locale, che conduce ad una rimappatura anche dello spazio nazionale, si intersecano questioni di genere, razza, postcolonialità, cittadinanza e appartenenza. Le seconde generazioni mettono radicalmente in discussione il principio dello ius sanguinis, secondo il quale la cittadinanza viene attribuita in base a caratteristiche di tipo biologico, e suggeriscono invece nuovi modi di essere italiani che includono la partecipazione attiva alla vita di un paese, la reiterazione delle pratiche quotidiane, e nuovi modi di occupare gli spazi urbani. Ciò influenza fortemente la costruzione del senso di italianità e di identità nazionale italiana.
Scrittori e scrittrici italiane postcoloniali, rappresentazioni negli spazi urbani, intersezione di razza, genere e cittadinanza
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Remapping Cityscapes. Postcolonial diasporas and representations of urban space in contemporary Italian literature / Romeo, Caterina Stefania. - In: SEMESTRALE DI STUDI E RICERCHE DI GEOGRAFIA. - ISSN 1125-5218. - STAMPA. - XXVII:2(2015), pp. 101-113.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Romeo_Remapping_2015.pdf

accesso aperto

Note: articolo principale
Tipologia: Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza: Creative commons
Dimensione 99.34 kB
Formato Adobe PDF
99.34 kB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/863978
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact