Il consumo di suolo è l’effetto della profonda trasformazione del territorio italiano negli ultimi decenni, con una urbanizzazione diffusa che riguarda zone sempre più ampie del Paese, non solo ai margini delle principali aree urbane e la conseguente perdi a di confine tra città e campagna e un’evidente frammentazione del paesaggio. Sono proliferati in modo apparentemente inconsapevole gli spazi trasformati profondamente per la costruzione di edifici e infrastrutture, alterati a causa di rimozione, scavo, contaminazione, impermeabilizzazione e compattazione del terreno, in ultima analisi consumati, con una conseguente perdita dei suoli spesso irreversibile. A livello scientifico, istituzionale e politico sono ormai noti i problemi prodotti da un eccessivo consumo del suolo. Tuttavia il fenomeno continua ad avanzare, con un andamento sempre crescente e in parte disaccoppiato dall’andamento ella popolazione. Il consumo di suolo è cresciuto insieme alla popolazione fino agli anni ’80 del secolo scorso, poi negli anni ’90 è proseguito allo stesso ritmo anche a fronte di una crescita demografica quasi nulla, portando a valori di nuovo consumo di suolo intorno ai 9.000 metri quadrati per nuovo abitante. Nell’ultimo decennio, solo la crescita demografica più pronunciata, grazie alla componente migratoria, ha riportato il valore sotto i 1.000 metri quadrati consumati per nuovo abitante (Munafò et al, 2015). La limitazione del consumo di suolo si dovrà confrontare non solo con le difficoltà politiche e amministrative ma anche con l’incremento di popolazione determinato dalle migrazioni e con la ridefinizione delle relazioni spaziali e sociali. Il problema è la disponibilità di suolo libero per la vita dei cittadini presenti e futuri. Tra le diverse iniziative che cerca no di offrire una lettura e una potenziale via per affrontare questo problema, l’approccio ecosistemico si presenta come una strategia conoscitiva e interpretativa interdisciplinare, capace di supportare le decisioni delle amministrazioni locali, sede delle principali decisioni che influenzano il consumo di suolo e al contempo per riconfigurare le modalità di governo del territorio in una direzione più sostenibile. La valutazione dei servizi ecosistemici del suolo infatti dà voce ai diversi valori e diversi portatori di interesse che fino ad ora hanno avuto scarsa visibilità nelle analisi e nella gestione delle trasformazioni del territorio. Attraverso la stima dei costi e benefici ambientali assicurati dal suolo libero associabili a diversi scenari di uso del suolo, e/o a politiche di tutela e indirizzi propri degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, è possibile infatti valutare le ricadute delle diverse scelte di pianificazione territoriale e urbanistica. A partire dalle ana lisi che ISPRA sta conducendo nell’ambito del progetto europeo LIFE+ SAM4CP, si propone una analisi comparata di dinamiche demografiche, consumo di suolo e servizi ecosistemici forniti dal suolo in alcune aree urbane italiane, al fine di contribuire alla riflessione sui fattori in gioco necessaria alla diffusione dell’approccio ecosistemico in Italia.

Dinamiche demografiche, consumo di suolo e servizi ecosistemici nelle aree urbane in AA.VV., Atti della XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive, Venezia, 11-13 giugno 2015, Planum Publisher, Roma-Milano 2015 / Assennato, Francesca; Brini, Silvia; Munafo', Michele. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 849-855. (Intervento presentato al convegno XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive tenutosi a Venezia nel 11-13 giugno 2015,).

Dinamiche demografiche, consumo di suolo e servizi ecosistemici nelle aree urbane in AA.VV., Atti della XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive, Venezia, 11-13 giugno 2015, Planum Publisher, Roma-Milano 2015

ASSENNATO, FRANCESCA;BRINI, SILVIA;MUNAFO', MICHELE
2015

Abstract

Il consumo di suolo è l’effetto della profonda trasformazione del territorio italiano negli ultimi decenni, con una urbanizzazione diffusa che riguarda zone sempre più ampie del Paese, non solo ai margini delle principali aree urbane e la conseguente perdi a di confine tra città e campagna e un’evidente frammentazione del paesaggio. Sono proliferati in modo apparentemente inconsapevole gli spazi trasformati profondamente per la costruzione di edifici e infrastrutture, alterati a causa di rimozione, scavo, contaminazione, impermeabilizzazione e compattazione del terreno, in ultima analisi consumati, con una conseguente perdita dei suoli spesso irreversibile. A livello scientifico, istituzionale e politico sono ormai noti i problemi prodotti da un eccessivo consumo del suolo. Tuttavia il fenomeno continua ad avanzare, con un andamento sempre crescente e in parte disaccoppiato dall’andamento ella popolazione. Il consumo di suolo è cresciuto insieme alla popolazione fino agli anni ’80 del secolo scorso, poi negli anni ’90 è proseguito allo stesso ritmo anche a fronte di una crescita demografica quasi nulla, portando a valori di nuovo consumo di suolo intorno ai 9.000 metri quadrati per nuovo abitante. Nell’ultimo decennio, solo la crescita demografica più pronunciata, grazie alla componente migratoria, ha riportato il valore sotto i 1.000 metri quadrati consumati per nuovo abitante (Munafò et al, 2015). La limitazione del consumo di suolo si dovrà confrontare non solo con le difficoltà politiche e amministrative ma anche con l’incremento di popolazione determinato dalle migrazioni e con la ridefinizione delle relazioni spaziali e sociali. Il problema è la disponibilità di suolo libero per la vita dei cittadini presenti e futuri. Tra le diverse iniziative che cerca no di offrire una lettura e una potenziale via per affrontare questo problema, l’approccio ecosistemico si presenta come una strategia conoscitiva e interpretativa interdisciplinare, capace di supportare le decisioni delle amministrazioni locali, sede delle principali decisioni che influenzano il consumo di suolo e al contempo per riconfigurare le modalità di governo del territorio in una direzione più sostenibile. La valutazione dei servizi ecosistemici del suolo infatti dà voce ai diversi valori e diversi portatori di interesse che fino ad ora hanno avuto scarsa visibilità nelle analisi e nella gestione delle trasformazioni del territorio. Attraverso la stima dei costi e benefici ambientali assicurati dal suolo libero associabili a diversi scenari di uso del suolo, e/o a politiche di tutela e indirizzi propri degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, è possibile infatti valutare le ricadute delle diverse scelte di pianificazione territoriale e urbanistica. A partire dalle ana lisi che ISPRA sta conducendo nell’ambito del progetto europeo LIFE+ SAM4CP, si propone una analisi comparata di dinamiche demografiche, consumo di suolo e servizi ecosistemici forniti dal suolo in alcune aree urbane italiane, al fine di contribuire alla riflessione sui fattori in gioco necessaria alla diffusione dell’approccio ecosistemico in Italia.
2015
XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive
consumo di suolo, servizi ecosistemici, popolazione
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Dinamiche demografiche, consumo di suolo e servizi ecosistemici nelle aree urbane in AA.VV., Atti della XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive, Venezia, 11-13 giugno 2015, Planum Publisher, Roma-Milano 2015 / Assennato, Francesca; Brini, Silvia; Munafo', Michele. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 849-855. (Intervento presentato al convegno XVIII Conferenza Nazionale SIU. Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive tenutosi a Venezia nel 11-13 giugno 2015,).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/862509
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