Il presente contributo esamina le relazioni longitudinali tra convinzioni di efficacia personale, prestazione lavorativa valutata dai capi e sviluppo di carriera, operazionalizzato nei termini delle promozioni effettivamente ottenute.. Lo studio condotto utilizza un campione di 976 lavoratori (53% maschi). I dati sono raccolti in tre momenti differenti, a distanza di 3 anni l’uno dall’altro. E’ stato utilizzato un modello di mediazione longitudinale, stimato attraverso la tecnica delle equazioni strutturali, allo scopo di testare il nostro modello teorico, che assegna alla prestazione lavorativa il ruolo di mediatore dell’influenza dell’autoefficacia sullo sviluppo di carriera e dell’influenza dello sviluppo di carriera sull’autoefficacia. I risultati corroborano il modello di relazioni ipotizzato; la prestazione lavorativa svolge un ruolo di primo piano nel predire lo sviluppo di carriera e l’autoefficacia dei lavoratori nel tempo. Inoltre, la prestazione lavorativa media la relazione tra autoefficacia e sviluppo di carriera così come l’influenza inversa dello sviluppo di carriera sull’autoefficacia. Il modello concettuale ipotizzato spiega una porzione rilevante della varianza di tutte le variabili considerate e offre indicazioni per interventi volti a promuovere e sostenere lo sviluppo delle persone nei contesti organizzativi.

Dall'autoefficacia allo sviluppo di carriera e viceversa: il ruolo di mediazione longitudinale della prestazione lavorativa / Alessandri, Guido; Cenciotti, Roberto; Borgogni, Laura. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 77-77. (Intervento presentato al convegno XIV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia per le Organizzazioni dell'AIP tenutosi a Palermo nel 17-19 settembre 2015).

Dall'autoefficacia allo sviluppo di carriera e viceversa: il ruolo di mediazione longitudinale della prestazione lavorativa

ALESSANDRI, GUIDO;CENCIOTTI, ROBERTO;BORGOGNI, Laura
2015

Abstract

Il presente contributo esamina le relazioni longitudinali tra convinzioni di efficacia personale, prestazione lavorativa valutata dai capi e sviluppo di carriera, operazionalizzato nei termini delle promozioni effettivamente ottenute.. Lo studio condotto utilizza un campione di 976 lavoratori (53% maschi). I dati sono raccolti in tre momenti differenti, a distanza di 3 anni l’uno dall’altro. E’ stato utilizzato un modello di mediazione longitudinale, stimato attraverso la tecnica delle equazioni strutturali, allo scopo di testare il nostro modello teorico, che assegna alla prestazione lavorativa il ruolo di mediatore dell’influenza dell’autoefficacia sullo sviluppo di carriera e dell’influenza dello sviluppo di carriera sull’autoefficacia. I risultati corroborano il modello di relazioni ipotizzato; la prestazione lavorativa svolge un ruolo di primo piano nel predire lo sviluppo di carriera e l’autoefficacia dei lavoratori nel tempo. Inoltre, la prestazione lavorativa media la relazione tra autoefficacia e sviluppo di carriera così come l’influenza inversa dello sviluppo di carriera sull’autoefficacia. Il modello concettuale ipotizzato spiega una porzione rilevante della varianza di tutte le variabili considerate e offre indicazioni per interventi volti a promuovere e sostenere lo sviluppo delle persone nei contesti organizzativi.
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