Le società capitalistiche stanno attraversando uno sconvolgimento economico il cui decorso è ancora incerto, ma i suoi effetti nel primo anno dal suo inizio sono stati analoghi a quanto accadde nella Grande crisi del ’29. “La grande crisi” esplosa nel 2008 si è manifestata inizialmente nelle Borse e nel sistema bancario, ma affonda le sue radici in fattori di instabilità di natura reale, operanti da decenni, ed è essenzialmente in tale ambito che vanno individuati i suoi effetti più preoccupanti e le sue possibili vie di uscita. Tra le motivazioni della crisi se ne segnalano particolarmente due: l'aumento dell’incertezza e il suo ruolo contraddittorio nelle economie di mercato; i peggioramenti nella distribuzione del reddito e i loro effetti negativi sulla crescita. Entrambe le questioni spingono a rivedere la visione prevalente negli ultimi decenni in merito ai rapporti stato-mercato e al ruolo del welfare state che si è concretizzata nella diffu-sione di assicurazioni sociali private finanziate a capitalizzazione. Questi temi vengono affrontati nella parte iniziale dell’articolo, che riprende i risultati del Rapporto sullo Stato Sociale 2010. La “Grande crisi del 2008” e il Welfare State, curato dallo stesso autore. Nelle due parti successive, con riferimento ai singoli settori del welfare, si analizzano le politiche sociali dell’Unione europea, quelle dei paesi membri e, più specificamente, quelle attuate nel nostro paese e prospettate dal Libro Bianco. Attenzione particolare viene prestata ai sistemi pensionistici pubblici e ai fondi privati che sono stati particolarmente interessati dalla crisi in atto.
Crisi globale e welfare state / Pizzuti, Felice. - In: ECONOMIA & LAVORO. - ISSN 0012-978X. - anno XLIV - n. 1:(2010), pp. 161-183.
Crisi globale e welfare state
PIZZUTI, Felice
2010
Abstract
Le società capitalistiche stanno attraversando uno sconvolgimento economico il cui decorso è ancora incerto, ma i suoi effetti nel primo anno dal suo inizio sono stati analoghi a quanto accadde nella Grande crisi del ’29. “La grande crisi” esplosa nel 2008 si è manifestata inizialmente nelle Borse e nel sistema bancario, ma affonda le sue radici in fattori di instabilità di natura reale, operanti da decenni, ed è essenzialmente in tale ambito che vanno individuati i suoi effetti più preoccupanti e le sue possibili vie di uscita. Tra le motivazioni della crisi se ne segnalano particolarmente due: l'aumento dell’incertezza e il suo ruolo contraddittorio nelle economie di mercato; i peggioramenti nella distribuzione del reddito e i loro effetti negativi sulla crescita. Entrambe le questioni spingono a rivedere la visione prevalente negli ultimi decenni in merito ai rapporti stato-mercato e al ruolo del welfare state che si è concretizzata nella diffu-sione di assicurazioni sociali private finanziate a capitalizzazione. Questi temi vengono affrontati nella parte iniziale dell’articolo, che riprende i risultati del Rapporto sullo Stato Sociale 2010. La “Grande crisi del 2008” e il Welfare State, curato dallo stesso autore. Nelle due parti successive, con riferimento ai singoli settori del welfare, si analizzano le politiche sociali dell’Unione europea, quelle dei paesi membri e, più specificamente, quelle attuate nel nostro paese e prospettate dal Libro Bianco. Attenzione particolare viene prestata ai sistemi pensionistici pubblici e ai fondi privati che sono stati particolarmente interessati dalla crisi in atto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.