Il Fiume Tevere da luogo ad un apparato deltizio, a regime microtidale e a dominio ondoso, che risulta ben proteso verso il largo raggiungendo quasi il ciglio della piattaforma continentale. Con l'intento di mettere in evidenza la distribuzione del sedimento superficiale su questo fondale sono stati utilizzati 235 campioni, buona parte raccolti in quattro principali fasi di prelievo. Le loro caratteristiche granulometriche, dedotte attraverso una cluster analysis, permettono di identificare le seguenti sei zone, ognuna con specifici processi deltizi: a) la spiaggia emersa e sottomarina superiore, estesa fino a circa -5 m; b) la spiaggia sottomarina inferiore, il cui limite esterno si posiziona sull'isobata dei 10 m (le prime due zone costituiscono il fronte deltizio superiore); c) il fronte deltizio inferiore, esteso fino a -25 m; d) la scarpata del prodelta superiore, che raggiunge i -75 m; e) il prodelta inferiore, il cui limite esterno varia tra le isobate di 110 e 150 m; f) la piattaforma continentale esterna, estesa fino allo shelf break. Le prime due zone sono dominate esclusivamente dall'azione del moto ondoso, la terza dalla interazione tra i processi ondosi e fluviali, la quarta, e soprattutto la quinta, sono dominate dai processi di dispersione del sedimento finissimo fluviale guidato dal flusso ipopicnale, e infine la sesta, non interessata dal deposito deltizio, è caratterizzata da bassi tassi di sedimentazione di materiale finissimo. Il sedimento di ognuna di queste zone risulta ben identificabile utilizzando i diversi tipi di grafici presentati, che considerano i valori dei quattro parametri statistici di Folk & Ward. Tali grafici possono essere utilizzati in vari tipi di indagini applicative, consentendo di dedurre con rapidità la granulometria attesa sulle diverse zone del delta. Inoltre permettono confronti speditivi tra il sedimento del delta del Tevere con quello di altri apparati deltizi attuali.
La superficie deposizionale del delta sottomarino del Tevere: zonazione del sedimento e processi associati / Tortora, Paolo. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 0037-8763. - STAMPA. - 114:(1995), pp. 89-105.
La superficie deposizionale del delta sottomarino del Tevere: zonazione del sedimento e processi associati
TORTORA, Paolo
1995
Abstract
Il Fiume Tevere da luogo ad un apparato deltizio, a regime microtidale e a dominio ondoso, che risulta ben proteso verso il largo raggiungendo quasi il ciglio della piattaforma continentale. Con l'intento di mettere in evidenza la distribuzione del sedimento superficiale su questo fondale sono stati utilizzati 235 campioni, buona parte raccolti in quattro principali fasi di prelievo. Le loro caratteristiche granulometriche, dedotte attraverso una cluster analysis, permettono di identificare le seguenti sei zone, ognuna con specifici processi deltizi: a) la spiaggia emersa e sottomarina superiore, estesa fino a circa -5 m; b) la spiaggia sottomarina inferiore, il cui limite esterno si posiziona sull'isobata dei 10 m (le prime due zone costituiscono il fronte deltizio superiore); c) il fronte deltizio inferiore, esteso fino a -25 m; d) la scarpata del prodelta superiore, che raggiunge i -75 m; e) il prodelta inferiore, il cui limite esterno varia tra le isobate di 110 e 150 m; f) la piattaforma continentale esterna, estesa fino allo shelf break. Le prime due zone sono dominate esclusivamente dall'azione del moto ondoso, la terza dalla interazione tra i processi ondosi e fluviali, la quarta, e soprattutto la quinta, sono dominate dai processi di dispersione del sedimento finissimo fluviale guidato dal flusso ipopicnale, e infine la sesta, non interessata dal deposito deltizio, è caratterizzata da bassi tassi di sedimentazione di materiale finissimo. Il sedimento di ognuna di queste zone risulta ben identificabile utilizzando i diversi tipi di grafici presentati, che considerano i valori dei quattro parametri statistici di Folk & Ward. Tali grafici possono essere utilizzati in vari tipi di indagini applicative, consentendo di dedurre con rapidità la granulometria attesa sulle diverse zone del delta. Inoltre permettono confronti speditivi tra il sedimento del delta del Tevere con quello di altri apparati deltizi attuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.