Il litorale di Marina di Tarquinia già da anni è oggetto di intensi fenomeni erosivi. Viene prospettata in questa nota una ipotesi per il suo ripristino mediante il versamento sulla spiaggia di specifici inerti, prelevati da tre aree della piattaforma continentale tra M.te Argentario e Marina di Pescia Romana, ove sono presenti accumuli sabbioso-relitti dell'ultima trasgressione postglaciale. Tali depositi marini sono stati campionati con 39 carotaggi a gravità, mentre lungo il litorale di Marina di Tarquinia sono stati raccolti 65 campioni di sedimento superficiale. La stima della quantità di inerte necessaria al ripascimento si è basata sull'ipotesi di ampliare il litorale di circa 50 m per un'estensione di 2,2 km, e ha considerato un modello matematico che confronta le caratteristiche granulometriche del sedimento inerte e della spiaggia attuale. Utilizzando gli inerti dei fondali tra Ansedonia e Marina di Pescia Romana compresi tra le isobate di 25 e 35 m (Area 1), si è calcolato che per il primo ampliamento della spiaggia sono necessari 826.500 m3 di materiale. Poiché tale ampliamento và mantenuto nel tempo con periodici versamenti di sabbia atti a contrastare la naturale tendenza erosiva del litorale, è stata calcolata mediante il fattore di ripascimento la quantità di materiale occorrente per questo scopo. Nell'ipotesi di utilizzazione delle sabbie relitte dell'Area 1, si è così stimato che 72.500 m3 di sedimento andrebbero riversati sulla spiaggia ogni cinque anni circa. Valutazioni interessanti si ottengono anche prendendo in esame l'inerte delle altre due aree marine (Area 2, e 3), le quali però essendo situate in un fondale più profondo (35-55 m), renderebbero più difficoltosa l'estrazione del materiale.
Contributo dell'indagine sedimentologica al ripascimento dei litorali in erosione: ipotesi di ricostruzione della spiaggia di Marina di Tarquinia (Lazio settentrionale) / Tortora, Paolo. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA. - ISSN 0037-8763. - STAMPA. - 111:(1992), pp. 315-333.
Contributo dell'indagine sedimentologica al ripascimento dei litorali in erosione: ipotesi di ricostruzione della spiaggia di Marina di Tarquinia (Lazio settentrionale)
TORTORA, Paolo
1992
Abstract
Il litorale di Marina di Tarquinia già da anni è oggetto di intensi fenomeni erosivi. Viene prospettata in questa nota una ipotesi per il suo ripristino mediante il versamento sulla spiaggia di specifici inerti, prelevati da tre aree della piattaforma continentale tra M.te Argentario e Marina di Pescia Romana, ove sono presenti accumuli sabbioso-relitti dell'ultima trasgressione postglaciale. Tali depositi marini sono stati campionati con 39 carotaggi a gravità, mentre lungo il litorale di Marina di Tarquinia sono stati raccolti 65 campioni di sedimento superficiale. La stima della quantità di inerte necessaria al ripascimento si è basata sull'ipotesi di ampliare il litorale di circa 50 m per un'estensione di 2,2 km, e ha considerato un modello matematico che confronta le caratteristiche granulometriche del sedimento inerte e della spiaggia attuale. Utilizzando gli inerti dei fondali tra Ansedonia e Marina di Pescia Romana compresi tra le isobate di 25 e 35 m (Area 1), si è calcolato che per il primo ampliamento della spiaggia sono necessari 826.500 m3 di materiale. Poiché tale ampliamento và mantenuto nel tempo con periodici versamenti di sabbia atti a contrastare la naturale tendenza erosiva del litorale, è stata calcolata mediante il fattore di ripascimento la quantità di materiale occorrente per questo scopo. Nell'ipotesi di utilizzazione delle sabbie relitte dell'Area 1, si è così stimato che 72.500 m3 di sedimento andrebbero riversati sulla spiaggia ogni cinque anni circa. Valutazioni interessanti si ottengono anche prendendo in esame l'inerte delle altre due aree marine (Area 2, e 3), le quali però essendo situate in un fondale più profondo (35-55 m), renderebbero più difficoltosa l'estrazione del materiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.