Il Museo del Vicino Oriente della Sapienza Università di Roma ospita una statuetta in calcare con una insolita iconografia, che può essere datata all'inizio del periodo tolemaico. Essa rappresenta un particolare tipo di trono, affiancato da leoni, utilizzato generalmente come una portantina. Il sedile è scolpito con un rigonfiamento centrale, una sorta di "sacco" al cui interno si nasconde il dio Amon. Esemplari simili sono stati trovati a Karnak e immagini di questo tipo sono state individuate anche in alcuni rilievi. Tutti i paralleli scoperti finora includono sempre la testa del dio – assente invece nel campione romano – la quale sta a indicare il contenuto del "sacco" stesso: ovvero si pone sopra ciò che sta dentro, secondo una tecnica di rappresentazione frequente nell’arte egiziana. Di conseguenza questo tipo di raffigurazione non può essere considerata una improbabile imitazione tardiva del famoso omphalos di Delfi, ma è una immagine nascosta del dio stesso, come indica del resto il nome ‘Imn “colui che è nascosto”. Non sappiamo perché il dio venisse stato trasportato su una portantina, completamente nascosto alla vista, ma è probabile che ciò avvenisse durante un corteo cerimoniale. La statuetta romana è dunque un esemplare ben conservato di una perfetta immagine aniconica di Amon.
L'alta portantina del dio / Sist, Loredana Maria Clori. - In: STUDIA PUNICA. - ISSN 1121-1032. - STAMPA. - 14:(2006), pp. 9-13.
L'alta portantina del dio
SIST, Loredana Maria Clori
2006
Abstract
Il Museo del Vicino Oriente della Sapienza Università di Roma ospita una statuetta in calcare con una insolita iconografia, che può essere datata all'inizio del periodo tolemaico. Essa rappresenta un particolare tipo di trono, affiancato da leoni, utilizzato generalmente come una portantina. Il sedile è scolpito con un rigonfiamento centrale, una sorta di "sacco" al cui interno si nasconde il dio Amon. Esemplari simili sono stati trovati a Karnak e immagini di questo tipo sono state individuate anche in alcuni rilievi. Tutti i paralleli scoperti finora includono sempre la testa del dio – assente invece nel campione romano – la quale sta a indicare il contenuto del "sacco" stesso: ovvero si pone sopra ciò che sta dentro, secondo una tecnica di rappresentazione frequente nell’arte egiziana. Di conseguenza questo tipo di raffigurazione non può essere considerata una improbabile imitazione tardiva del famoso omphalos di Delfi, ma è una immagine nascosta del dio stesso, come indica del resto il nome ‘Imn “colui che è nascosto”. Non sappiamo perché il dio venisse stato trasportato su una portantina, completamente nascosto alla vista, ma è probabile che ciò avvenisse durante un corteo cerimoniale. La statuetta romana è dunque un esemplare ben conservato di una perfetta immagine aniconica di Amon.File | Dimensione | Formato | |
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