OBIETTIVO: Indagine retrospettiva su un gruppo di bambini immigrati afferiti al nostro ambulatorio di Pediatria Generale (2013-2014). MATERIALI E METODI: Abbiamo valutato 204 bambini (85F,119M): 93,13% nati in Italia; 31,86% con un genitore italiano; 68,14% dei genitori provenienti da paesi extra-europei. In relazione alle patologie presentate sono stati eseguiti: analisi biochimiche, ricerca degli anticorpi per la celiachia, prick test cutanei per alimenti e inalanti, analisi delle feci. RISULTATI: 52,9% presentava alterazioni gastrointestinali (32 Reflusso Gastroesofageo, 76 Stipsi); il 4,4% celiachia; 8,8% scarso accrescimento; 14,2% allergie respiratorie; 8,4% dermatite; 5,4% cefalea; 3,9% patologie chirurgiche, 2% parassitosi. Dall’anamnesi risultava che nel processo d’integrazione culturale con la nostra società, i bambini avevano acquisito le abitudini alimentari del mondo occidentale: fast-food, cibi raffinati, grassi, bevande dolci, gasate e alcolici. La dermatite, alcuni casi di cefalea e la celiachia, erano associati a maggior consumo di prodotti caseari e cereali con glutine. I casi di scarso accrescimento rilevati si correlavano al proseguimento dell’allattamento materno esclusivo oltre il 6° mese di vita e assenza di divezzamento. Il motivo di queste abitudini alimentari dipendeva da vari fattori, fra i quali: usi e costumi locali, orientamenti religiosi che vietano l’uso di alcuni alimenti, mancanza di comunicazione con il pediatra per difficoltà linguistiche, basso stato socio-economico. CONCLUSIONI: L’alta incidenza di patologie gastrointestinali è influenzata da numerose variabili legate all’adattamento dello stile alimentare al paese d’immigrazione. Il regime di alimentazione occidentale, come emerge dai recenti dati della letteratura, comporta oltre all’aumento delle patologie gastro-intestinali, anche incremento delle patologie metaboliche: steatosi epatica, obesità, diabete tipo II, ipertensione, dislipidemie. E’ importante, che nel percorso d’integrazione degli immigrati, siano messi in atto dal sistema sanitario nazionale interventi di promozione della salute e prevenzione di patologie metaboliche, nel rispetto dell’identità culturale e religiosa delle popolazioni immigrate.

Salute ed immigrazione in eta' pediatrica / Bavastrelli, Maria; Caivano, L.; Maimone, M.; Midulla, G.; D'Alessio, Alessandro; Rossini, N.; Maimone, C.; Perla, Francesco Massimo. - STAMPA. - (2014), pp. 74-74. (Intervento presentato al convegno 70esimo Congresso Italiano di Pediatria. Congresso Nazionale Congiunto SIP, SICuPP, SITIP Un Mare di bambini tenutosi a Palermo nel 11-14 giugno 2014).

Salute ed immigrazione in eta' pediatrica

BAVASTRELLI, Maria;D'ALESSIO, ALESSANDRO;PERLA, Francesco Massimo
2014

Abstract

OBIETTIVO: Indagine retrospettiva su un gruppo di bambini immigrati afferiti al nostro ambulatorio di Pediatria Generale (2013-2014). MATERIALI E METODI: Abbiamo valutato 204 bambini (85F,119M): 93,13% nati in Italia; 31,86% con un genitore italiano; 68,14% dei genitori provenienti da paesi extra-europei. In relazione alle patologie presentate sono stati eseguiti: analisi biochimiche, ricerca degli anticorpi per la celiachia, prick test cutanei per alimenti e inalanti, analisi delle feci. RISULTATI: 52,9% presentava alterazioni gastrointestinali (32 Reflusso Gastroesofageo, 76 Stipsi); il 4,4% celiachia; 8,8% scarso accrescimento; 14,2% allergie respiratorie; 8,4% dermatite; 5,4% cefalea; 3,9% patologie chirurgiche, 2% parassitosi. Dall’anamnesi risultava che nel processo d’integrazione culturale con la nostra società, i bambini avevano acquisito le abitudini alimentari del mondo occidentale: fast-food, cibi raffinati, grassi, bevande dolci, gasate e alcolici. La dermatite, alcuni casi di cefalea e la celiachia, erano associati a maggior consumo di prodotti caseari e cereali con glutine. I casi di scarso accrescimento rilevati si correlavano al proseguimento dell’allattamento materno esclusivo oltre il 6° mese di vita e assenza di divezzamento. Il motivo di queste abitudini alimentari dipendeva da vari fattori, fra i quali: usi e costumi locali, orientamenti religiosi che vietano l’uso di alcuni alimenti, mancanza di comunicazione con il pediatra per difficoltà linguistiche, basso stato socio-economico. CONCLUSIONI: L’alta incidenza di patologie gastrointestinali è influenzata da numerose variabili legate all’adattamento dello stile alimentare al paese d’immigrazione. Il regime di alimentazione occidentale, come emerge dai recenti dati della letteratura, comporta oltre all’aumento delle patologie gastro-intestinali, anche incremento delle patologie metaboliche: steatosi epatica, obesità, diabete tipo II, ipertensione, dislipidemie. E’ importante, che nel percorso d’integrazione degli immigrati, siano messi in atto dal sistema sanitario nazionale interventi di promozione della salute e prevenzione di patologie metaboliche, nel rispetto dell’identità culturale e religiosa delle popolazioni immigrate.
2014
70esimo Congresso Italiano di Pediatria. Congresso Nazionale Congiunto SIP, SICuPP, SITIP Un Mare di bambini
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Salute ed immigrazione in eta' pediatrica / Bavastrelli, Maria; Caivano, L.; Maimone, M.; Midulla, G.; D'Alessio, Alessandro; Rossini, N.; Maimone, C.; Perla, Francesco Massimo. - STAMPA. - (2014), pp. 74-74. (Intervento presentato al convegno 70esimo Congresso Italiano di Pediatria. Congresso Nazionale Congiunto SIP, SICuPP, SITIP Un Mare di bambini tenutosi a Palermo nel 11-14 giugno 2014).
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/842948
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact