Il saggio prende in considerazione la peculiare vicenda politica di Moneta, unico italiano insignito del premio Nobel per la pace, presidente e animatore per decenni della Società pacifista più nota e maggiormente capace di fare proseliti nel Paese, ma anche appassionato filo- tripolino nel 1911 e deciso interventista di fronte al primo conflitto mondiale. Il saggio esamina le motivazioni politico- personali di tali incongruenze, ponendole in confronto con la sua originale posizione filo- europeista. Moneta infatti non solo fa sua la mazziniana idea di una Europa delle patrie, ma giunge ad elaborare il progetto di una vera e propria federazione europea, vissuta come possibile realizzazione di una politica internazionale democratica, nonché come speranza di risoluzione delle grandi difficoltà economiche e sociali del proprio Paese. Particolarmente significativa e innovativa è l’idea di trasportare il tema europeismo dall’area radicale- repubblicana dove era stata coltivata fino a quel momento a quella liberal- moderata, per renderla “avvicinabile” e accettabile per la classe dirigente del Paese e per buona parte dell’opinione pubblica del tempo. Questo europeismo di stampo moderato avrebbe avuto il ruolo di contenere le crescenti inclinazioni nazionalistiche e antidemocratiche della classe borghese, nonché di arginare l’inasprirsi del conflitto di classe. Moneta si accinge a realizzare concretamente il progetto, ma la durezza della fase bellica e lo scarso entusiasmo di alcuni suoi stretti collaboratori lo convincono a rimandarlo, finchè lo coglie la morte.

-Ernesto Teodoro Moneta: storia di un “pacifista con le armi in mano”,in Percorsi di pace e di guerra fra Ottocento e Novecento: movimenti, culture, appartenenze, a cura di Beatrice Pisa / PISA DI MONTEROSA, Beatrice. - In: GIORNALE DI STORIA CONTEMPORANEA. - ISSN 2037-7975. - anno XII; n2:(2009), pp. 21-56.

-Ernesto Teodoro Moneta: storia di un “pacifista con le armi in mano”,in Percorsi di pace e di guerra fra Ottocento e Novecento: movimenti, culture, appartenenze, a cura di Beatrice Pisa

PISA DI MONTEROSA, Beatrice
2009

Abstract

Il saggio prende in considerazione la peculiare vicenda politica di Moneta, unico italiano insignito del premio Nobel per la pace, presidente e animatore per decenni della Società pacifista più nota e maggiormente capace di fare proseliti nel Paese, ma anche appassionato filo- tripolino nel 1911 e deciso interventista di fronte al primo conflitto mondiale. Il saggio esamina le motivazioni politico- personali di tali incongruenze, ponendole in confronto con la sua originale posizione filo- europeista. Moneta infatti non solo fa sua la mazziniana idea di una Europa delle patrie, ma giunge ad elaborare il progetto di una vera e propria federazione europea, vissuta come possibile realizzazione di una politica internazionale democratica, nonché come speranza di risoluzione delle grandi difficoltà economiche e sociali del proprio Paese. Particolarmente significativa e innovativa è l’idea di trasportare il tema europeismo dall’area radicale- repubblicana dove era stata coltivata fino a quel momento a quella liberal- moderata, per renderla “avvicinabile” e accettabile per la classe dirigente del Paese e per buona parte dell’opinione pubblica del tempo. Questo europeismo di stampo moderato avrebbe avuto il ruolo di contenere le crescenti inclinazioni nazionalistiche e antidemocratiche della classe borghese, nonché di arginare l’inasprirsi del conflitto di classe. Moneta si accinge a realizzare concretamente il progetto, ma la durezza della fase bellica e lo scarso entusiasmo di alcuni suoi stretti collaboratori lo convincono a rimandarlo, finchè lo coglie la morte.
2009
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
-Ernesto Teodoro Moneta: storia di un “pacifista con le armi in mano”,in Percorsi di pace e di guerra fra Ottocento e Novecento: movimenti, culture, appartenenze, a cura di Beatrice Pisa / PISA DI MONTEROSA, Beatrice. - In: GIORNALE DI STORIA CONTEMPORANEA. - ISSN 2037-7975. - anno XII; n2:(2009), pp. 21-56.
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