The most recent settlements on the northern outskirts of Palermo had, until the '60s, the identity of the suburban villages, replaced later by "satellite city" fell to the territory, territorial and municipal unaware of the links which interrupted. Among these, the district Zen plays a particular role through geometry "generative" system that evokes, without follow, the structure of a city of ancient foundation. But Zen also shows, with clarity, even in the bud the interruption of that process of transformation that the founding act was supposed to generate. The ancient city of origin undergoes planned, in fact, a process of gradual adaptation folding structure relationships between the parties need to aggregate and buildings. This transformation has given rise to the characters of the Italian city generating a less regular tissue, implanted on new paths that the consumption of the old form has propitiated. A process of making a rule not to have occurred in Zen, crystallized, however, within a frame (the ring), which lays down the form in a seemingly immutable. The theme of "reflection design is that of a sort of" re-engineering "of the fabric that would be formed along the path of territorial matrix were generated when the necessary complementary routes, plant and connection, then continuing with the process to predict the critical specialization of housing. The result is the formation of a specialized tissue near the village Pallavicini (1958 intervention of multi-family housing and terraced independent paths), consisting of integrated educational services to the cultural services of the district, where the space of the courtyards, linked by a path " turned "inside and parallel to the external path is" knot "forming further specialization to scale edilizia.Il proposed project, written up in a search on the redevelopment of public housing assets in Italy in south-central, then trace the lines of a possible new urban design, reading the territorial system of paths, their break, their possible revival in modern terms, as if a new elementary crept into the fabric mesh scheduled contaminating the penalty.

Gli insediamenti più recenti della periferia nord palermitana avevano, fino agli anni ’60, l’identità di borgate suburbane, sostituite, in seguito, da “città satellite” calate nel territorio, ignare dei nessi territoriali ed urbani che interrompevano. Tra queste, il quartiere Zen svolge un ruolo particolare attraverso la geometria “generativa” dell’impianto che evoca, senza seguirla, la struttura di una città di fondazione antica. Ma lo Zen mostra anche, con chiarezza, anche l’interruzione sul nascere di quel processo di trasformazioni che l’atto fondativo avrebbe dovuto generare. La città antica d’origine pianificata subisce, infatti, un processo di progressivo adattamento che piega la struttura ai rapporti di necessità tra le parti di aggregati ed edifici. Questa trasformazione ha dato origine ai caratteri della città italiana generando un tessuto meno regolare, impiantato sui nuovi percorsi che il consumo della forma antica ha propiziato. Un processo di umanizzazione della regola non avvenuto nello Zen, cristallizzato, invece, entro una cornice (la circonvallazione) che ne fissa la forma in modo apparentemente immutabile. Il tema della “riflessione progettuale è quello di una sorta di “riprogettazione” del tessuto che si sarebbe formato lungo il percorso di matrice territoriale quando si fossero generati i necessari percorsi complementari, d’impianto e collegamento, proseguendo poi criticamente il processo col prevedere la specializzazione dell’edilizia abitativa. Il risultato è la formazione di un tessuto specialistico a ridosso del Borgo Pallavicino (intervento del 1958 di edilizia plurifamiliare e a schiera indipendente dai percorsi), costituito da servizi scolastici integrati ai servizi culturali di quartiere, dove lo spazio dei cortili, legati da un percorso “ribaltato” all’interno e parallelo al percorso esterno, si “annoda” formando ulteriori specializzazioni alla scala edilizia.Il progetto proposto, redatto nell’ambito di una ricerca sulla riqualificazione del patrimonio di edilizia pubblica nell’Italia centromeridionale, traccia quindi le linee di un possibile, nuovo disegno urbano, leggendo il sistema dei percorsi territoriali, la loro interruzione, la loro possibile riproposizione in termini aggiornati, come se un nuovo tessuto elementare si insinuasse nella maglia pianificata contaminandone il rigore.

Rileggere lo Zen / Strappa, Giuseppe. - In: PAESAGGIO URBANO. - ISSN 1120-3544. - STAMPA. - n°5:(2010), pp. 18-27.

Rileggere lo Zen

STRAPPA, Giuseppe
2010

Abstract

The most recent settlements on the northern outskirts of Palermo had, until the '60s, the identity of the suburban villages, replaced later by "satellite city" fell to the territory, territorial and municipal unaware of the links which interrupted. Among these, the district Zen plays a particular role through geometry "generative" system that evokes, without follow, the structure of a city of ancient foundation. But Zen also shows, with clarity, even in the bud the interruption of that process of transformation that the founding act was supposed to generate. The ancient city of origin undergoes planned, in fact, a process of gradual adaptation folding structure relationships between the parties need to aggregate and buildings. This transformation has given rise to the characters of the Italian city generating a less regular tissue, implanted on new paths that the consumption of the old form has propitiated. A process of making a rule not to have occurred in Zen, crystallized, however, within a frame (the ring), which lays down the form in a seemingly immutable. The theme of "reflection design is that of a sort of" re-engineering "of the fabric that would be formed along the path of territorial matrix were generated when the necessary complementary routes, plant and connection, then continuing with the process to predict the critical specialization of housing. The result is the formation of a specialized tissue near the village Pallavicini (1958 intervention of multi-family housing and terraced independent paths), consisting of integrated educational services to the cultural services of the district, where the space of the courtyards, linked by a path " turned "inside and parallel to the external path is" knot "forming further specialization to scale edilizia.Il proposed project, written up in a search on the redevelopment of public housing assets in Italy in south-central, then trace the lines of a possible new urban design, reading the territorial system of paths, their break, their possible revival in modern terms, as if a new elementary crept into the fabric mesh scheduled contaminating the penalty.
2010
Gli insediamenti più recenti della periferia nord palermitana avevano, fino agli anni ’60, l’identità di borgate suburbane, sostituite, in seguito, da “città satellite” calate nel territorio, ignare dei nessi territoriali ed urbani che interrompevano. Tra queste, il quartiere Zen svolge un ruolo particolare attraverso la geometria “generativa” dell’impianto che evoca, senza seguirla, la struttura di una città di fondazione antica. Ma lo Zen mostra anche, con chiarezza, anche l’interruzione sul nascere di quel processo di trasformazioni che l’atto fondativo avrebbe dovuto generare. La città antica d’origine pianificata subisce, infatti, un processo di progressivo adattamento che piega la struttura ai rapporti di necessità tra le parti di aggregati ed edifici. Questa trasformazione ha dato origine ai caratteri della città italiana generando un tessuto meno regolare, impiantato sui nuovi percorsi che il consumo della forma antica ha propiziato. Un processo di umanizzazione della regola non avvenuto nello Zen, cristallizzato, invece, entro una cornice (la circonvallazione) che ne fissa la forma in modo apparentemente immutabile. Il tema della “riflessione progettuale è quello di una sorta di “riprogettazione” del tessuto che si sarebbe formato lungo il percorso di matrice territoriale quando si fossero generati i necessari percorsi complementari, d’impianto e collegamento, proseguendo poi criticamente il processo col prevedere la specializzazione dell’edilizia abitativa. Il risultato è la formazione di un tessuto specialistico a ridosso del Borgo Pallavicino (intervento del 1958 di edilizia plurifamiliare e a schiera indipendente dai percorsi), costituito da servizi scolastici integrati ai servizi culturali di quartiere, dove lo spazio dei cortili, legati da un percorso “ribaltato” all’interno e parallelo al percorso esterno, si “annoda” formando ulteriori specializzazioni alla scala edilizia.Il progetto proposto, redatto nell’ambito di una ricerca sulla riqualificazione del patrimonio di edilizia pubblica nell’Italia centromeridionale, traccia quindi le linee di un possibile, nuovo disegno urbano, leggendo il sistema dei percorsi territoriali, la loro interruzione, la loro possibile riproposizione in termini aggiornati, come se un nuovo tessuto elementare si insinuasse nella maglia pianificata contaminandone il rigore.
Progetto urbano; città; tessuti; percorsi; architettura; Palermo; Zen
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Rileggere lo Zen / Strappa, Giuseppe. - In: PAESAGGIO URBANO. - ISSN 1120-3544. - STAMPA. - n°5:(2010), pp. 18-27.
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