"L'aura sacra" tra sogno e visione. Il finale dei "Rerum vulgarium fragamenta", Dante e Boccaccio

The essay examines the poems devoted to the appearances of Laura in the second part of the Rerum vulgarium fragmenta. In these poems the imitation of Dante’s Vita Nova and Commedia is particularly relevant. The essay begins with the analysis of Petrarch influence on some of Boccaccio’s poems devoted to the same theme. Such an imitation is related to the copy Boccaccio himself took of a manuscript containing the Rerum vulgarium fragmenta in the so called Chigi form. In the second part the essay, after discussing the final sequence of the Chigi form, examines two sonnets: CCLXXXV, influenced by the description of Beatrice in Paradiso, and CCCII, imitation of the last poem of the Vita nova.

Il saggio prende in esame le apparizioni di Laura nella seconda parte dei Rerum vulgarium fragmenta, con una particolare attenzione al dispiegarsi della memoria dantesca nei componimenti in questione. Lo studio prende le mosse dalla ricezione del tema nel corpus lirico di Boccaccio. Nelle Rime, infatti, il Certaldese dimostra di aver individuato la presenza di siffatta tipologia di componimenti a partire dalla sua lettura (e trascrizione) della forma Chigi (1359-1363). Dopo aver discusso il ruolo delle sequenze dedicate all’apparizione di Laura in sogno e alla beatitudine della donna amata nelle forme tarde dei Rerum vulgarium fragmenta, lo studio si concentra sulla forma Chigi. In conclusione il saggio analizza i sonetti CCLXXXV, raffinata riscrittura delle raffigurazioni “materne” di Beatrice nella terza cantica, e CCCII, imitazione del testo conclusivo della Vita nova, a sua volta modello di uno tra i più interessanti componimenti lirici di Boccaccio (XC).