Sommario: 1. – Cronaca politica ed interpretazioni storiche del divieto di mandato imperativo. 2. – Dal Medioevo all’età moderna: la strutturale ambiguità del divieto di mandato imperativo. 3. – La conquista dell’autonomia politica delle assemblee parlamentari: il mandato come dispositivo di sistema d’ordine costituzionale. 4. – Oltre la contrapposizione tra imperatività o libertà del mandato: il rapporto di rappresentanza e la responsabilità del rappresentante. 5. – L’assolutismo sistematico del libero mandato nell’esperienza storica dello Stato liberale. 6. – La critica al libero mandato. 6.1. – Segue: la critica leninista e il modello sovietico o comunardo. 6. 2. – Segue: la critica normativista tra divisione del lavoro e “Stato dei partiti”. 7. – Il “mandato imperativo di partito” e la sua legittimazione. 8. – Il divieto di mandato imperativo nella Costituzione e nell’esperienza della Repubblica italiana. 9. – Rappresentanza pluralistica della società e disciplina di partito. 10. – La crisi dei soggetti della rappresentanza (eletti, elettori, partiti): la scomparsa dell’agire politico. 11. – Verticalizzazione del sistema politico e Governo in Parlamento. 12. - Divieto di mandato imperativo e pluralismo politico.
Cittadini, partiti e gruppi parlamentari. esiste ancora il divieto di mandato imperativo / Azzariti, Gaetano. - In: COSTITUZIONALISMO.IT. - ISSN 2036-6744. - ELETTRONICO. - 3/2008(2008), pp. 1-50.
Cittadini, partiti e gruppi parlamentari. esiste ancora il divieto di mandato imperativo
AZZARITI, GAETANO
Primo
2008
Abstract
Sommario: 1. – Cronaca politica ed interpretazioni storiche del divieto di mandato imperativo. 2. – Dal Medioevo all’età moderna: la strutturale ambiguità del divieto di mandato imperativo. 3. – La conquista dell’autonomia politica delle assemblee parlamentari: il mandato come dispositivo di sistema d’ordine costituzionale. 4. – Oltre la contrapposizione tra imperatività o libertà del mandato: il rapporto di rappresentanza e la responsabilità del rappresentante. 5. – L’assolutismo sistematico del libero mandato nell’esperienza storica dello Stato liberale. 6. – La critica al libero mandato. 6.1. – Segue: la critica leninista e il modello sovietico o comunardo. 6. 2. – Segue: la critica normativista tra divisione del lavoro e “Stato dei partiti”. 7. – Il “mandato imperativo di partito” e la sua legittimazione. 8. – Il divieto di mandato imperativo nella Costituzione e nell’esperienza della Repubblica italiana. 9. – Rappresentanza pluralistica della società e disciplina di partito. 10. – La crisi dei soggetti della rappresentanza (eletti, elettori, partiti): la scomparsa dell’agire politico. 11. – Verticalizzazione del sistema politico e Governo in Parlamento. 12. - Divieto di mandato imperativo e pluralismo politico.File | Dimensione | Formato | |
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