Il saggio affronta il rapporto politica e religione, precisandolo quale rapporto storicamente variegato e difficile tra Stato moderno e fedi/Chiese cristiane. Dapprima, contesto il fatto che lo Stato nasca laico e la generica riconduzione di fedi/Chiese alla costante socio-antropologica del sacro-religioso; sottolineo la costitutiva dimensione pubblico-istituzionale del binomio fede/Chiesa. Quindi delineo l’idea di Stato democratico di diritto in prospettiva critico-deliberativa, che vieta il privilegiamento di qualsiasi fede/Chiesa, per favorire il confronto critico-discorsivo dei saperi socialmente disponibili e umanamente sviluppabili. Infine cerco di mostrare come la fede cristiana, non riducibile a dottrina, possa accettare una simile prospettiva. This essay tackles the relationship between politics and religion, to portray it as a historical, variegated, and difficult relationship between the modern state and Christian faiths/Churches. Initially, I refute that the state arose as secular and the generic reduction of faiths/Churches to the socio-anthropological constant of sacred-religious; I underline the constitutive public-institutional dimension of the complex faith/Church. Then I outline the idea of a democratic Rechtsstaat from a critical-deliberative perspective, which forbids from privileging any faith/Church, to favour the critical-deliberative exchange of socially available knowledge. Finally, I show how Christian faith, not reducible to a doctrine, may accept this perspective.
Stato e democrazia, fedi e Chiese / Marzocchi, Virginio. - In: FENOMENOLOGIA E SOCIETÀ. - ISSN 0394-2759. - STAMPA. - 3:(2006), pp. 25-46.
Stato e democrazia, fedi e Chiese
MARZOCCHI, Virginio
2006
Abstract
Il saggio affronta il rapporto politica e religione, precisandolo quale rapporto storicamente variegato e difficile tra Stato moderno e fedi/Chiese cristiane. Dapprima, contesto il fatto che lo Stato nasca laico e la generica riconduzione di fedi/Chiese alla costante socio-antropologica del sacro-religioso; sottolineo la costitutiva dimensione pubblico-istituzionale del binomio fede/Chiesa. Quindi delineo l’idea di Stato democratico di diritto in prospettiva critico-deliberativa, che vieta il privilegiamento di qualsiasi fede/Chiesa, per favorire il confronto critico-discorsivo dei saperi socialmente disponibili e umanamente sviluppabili. Infine cerco di mostrare come la fede cristiana, non riducibile a dottrina, possa accettare una simile prospettiva. This essay tackles the relationship between politics and religion, to portray it as a historical, variegated, and difficult relationship between the modern state and Christian faiths/Churches. Initially, I refute that the state arose as secular and the generic reduction of faiths/Churches to the socio-anthropological constant of sacred-religious; I underline the constitutive public-institutional dimension of the complex faith/Church. Then I outline the idea of a democratic Rechtsstaat from a critical-deliberative perspective, which forbids from privileging any faith/Church, to favour the critical-deliberative exchange of socially available knowledge. Finally, I show how Christian faith, not reducible to a doctrine, may accept this perspective.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.